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Comunicato di PeaceLink

E' stato ucciso in Iraq il giornalista Enzo Baldoni: lo ricorderemo come uomo di pace

Enzo Baldoni scriveva su Diario e Linus. Aveva cominciato la sua attivita' nel 1996 incontrando il subcomandante messicano Marcos in Chiapas; era poi andato in Birmania a Timor est e in altre aree calde del mondo. La barbara esercuzione è stata rivendicata dall'organizzazione "Esercito islamico".
27 agosto 2004

Esprimiamo il nostro più profondo dolore per l'uccisione del giornalista Enzo Baldoni.

Esprimiamo questo dolore alla famiglia e in particolare ai figli, la cui limpida testimonianza è negli occhi e nel cuore di tutti noi.

Avevano detto: "Enzo Baldoni è in Iraq da uomo di pace oltre che come giornalista. Pensava di salvare vite umane a Najaf".

Infatti pochi giorni prima di essere rapito aveva preso contatti con Emergency. Enzo Baldoni con Mohamed

Raccontano i redattori di Diario, il giornale per cui scriveva: "A Emergency stava chiedendo aiuto per operare Mohammed, un iracheno che, mentre accompagnava la moglie a partorire in autoambulanza, era stato colpito da un carrarmato americano. La moglie e il bambino erano morti. Enzo è stato rapito mentre stava tornando a Baghdad per accompagnare Mohammed all'ospedale di Emergency a Sulaymania".

Avvertiamo sdegno per la barbaria dimostrata da terroristi che non rappresentano il popolo iracheno o l'Islam ma solo la barbarie più cieca.

Hanno ucciso una persona libera, un giornalista non inquadrato.
Sale così a 39 il numero dei giornalisti e degli operatori dell'informazione che hanno perso la vita dall'inizio della guerra in Iraq. (1)

Enzo Baldoni scriveva anche su Linus. Aveva cominciato la sua attivita' nel 1996 incontrando il subcomandante messicano Marcos in Chiapas; era poi andato in Birmania a Timor est e in altre aree calde del mondo.

E' stato quindi quindi ucciso un uomo che univa alla passione per l'informazione freelance anche una coscienza civile e umana fuori dal comune.

E' forse per questo che, nei giorni successivi al suo rapimento, egli è stato oggetto di attacchi inqualificabili da parte di altri giornalisti che hanno qualità completamente differenti. (Cfr. http://bellaciao.org/it/article.php3?id_article=5219)

L'organizzazione terroristica "Esercito islamico" che lo ha rapito e ucciso ha dichiarato: "Lo abbiamo ucciso per il mancato ritiro delle truppe italiane dall'Iraq".

Chiedere oggi il ritiro delle truppe italiane non significa assolutamente cedere alle ragioni di questi terroristi o addirittura approvare il loro gesto.

Significa solo constatare che è completamente fallita la "ragione ufficiale" della missione militare italiana in Iraq.

In un'intervista al New York Times di oggi, Bush ammesso di aver sbagliato calcoli sul dopo-guerra; ha detto che questi 17 mesi di disordini e ribellioni sono stati una "conseguenza non voluta" della "rapida vittoria" contro l'esercito di Saddam Hussein. "Bush non voluto però fornire ulteriori dettagli su cosa sia andato storto nell'occupazione dell'Iraq", si legge sull'Ansa.

Ormai occorre dire le cose come stanno. Non vi è più alcuna condizione di sicurezza per aiutare i civili o per fare informazione libera, c'è solo la guerra ed è guerra (e non missione umanitaria) quella in cui è invischiato il contingente italiano. Se viene ucciso persino un uomo di pace che stava cercando di salvare degli iracheni significa che l'obiettivo sicurezza è stato clamorosamente mancato o è una pura finzione. Il governo italiano è in Iraq per salvare i contratti petroliferi e delle aziende che lucrano per la ricostruzione. Il governo italiano sostiene di essere lì su richiesta del goveno iracheno designato dall'Onu. Ma il governo iracheno è stato designato di fatto dagli Stati Uniti tanto che l'inviato Onu si è dimesso per protesta contro le interferenze, sbattendo la porta... (2)

Siamo in presenza di una recita di cattiva qualità fatta per i pochi telespettatori che ci credono ancora.

Di diversa pasta era Enzo Baldoni. Portava in Iraq la faccia disinteressata e generosa dell'Italia. Un'Italia che vuole la pace e chiede informazione onesta, che è stufa delle bugie e delle ipocrizie.

A Enzo Baldoni PeaceLink ha dedicato l'editoriale, pubblicando ciò che ha scritto prima di partire per l'Iraq. (3)

Lo ricorderemo.

Note: (1) Reporter senza Frontiere http://www.rsf.org (sito in inglese)
(2) Cfr. http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_5512.html
(3) http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_6561.html

---
Sul sito di Linus http://www.linus.net è stato aperto un blog con i messaggi per ricordare Enzo Baldoni. E' molto bello e ognuno può scrivere qualcosa.

Anche sul sito di Diario è stato attivato uno spazio per i commenti e i ricordi.
Il sito di Diario (http://www.diario.it) è in queste ore quasi bloccato per quanti sono i contatti. Segnaliamo comunque l'e-mail: direttore@diario.it

Il blog di Enzo Baldoni dall'Irak: http://bloghdad.splinder.com
Questo è l'e-mail del blog di Enzo Baldoni: zonker@zonker.it

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“Negoziare la fine della il prima possibile”: 69%.
Gli ucraini che vogliono combattere fino alla sono diventati una minoranza: 24%.

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Gianni Vattimo - Il sangue dei cileni L'Unità 20.01.2004 http://www.unita.it

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