URANIO - Storia di un'Italia impoverita - l'intervista
Questo libro come lo ha impostato?
Quindi si tratta anche di un libro documentale?
E' un libro documentale e di storia; la natura del libro è questa, non è un racconto e basta ma è un racconto e una raccolta di documenti e di prove.
Sugli effetti dell'uranio impoverito c'è una certezza non assoluta; che poi possano esserci altre cause anche qui è evidente, ma che bisogna fare qualcosa per fermare assolutamente quello che sta succedendo, è un dato di fatto.
Leggevo tempo fa altre ipotesi, che non fosse l'uranio ma ad esempio le polveri sottili...
Ma le polveri sottili sono un prodotto dell'uranio; anche l'informazione che si fa su queste cose molto spesso porta lontano dalla verità. In effetti l'uranio nella sua radioattività è pericoloso ma non è letale; l'effetto dell'esplosione dell'uranio diventa letale perché produce una quantità di nanopolveri e di sostanze che sviluppano la patologia neoplastica.
Ovviamente ci può essere anche una predisposizione genetica, non è detto che tutti la contraggano, ma è un po' come il fumo, non è detto che chi fuma si ammali di cancro, ma è certo che una elevata percentuale di fumatori lo contragga.
Chi adottò all'inizio l'uso dell'uranio impoverito per le sue caratteristiche di alto peso specifico, aveva tenuto conto della sua radioattività quindi del suo danno?
L'utilizzo dell'uranio impoverito è una questione di efficacia perché è un materiale più pesante e con capacità più dirompente, però c'è, come dire, una “malafede” perché comunque se avessero dovuto costruire proiettili all'uranio impoverito puro sarebbero stati troppo costosi.
Perché utilizzano l'uranio impoverito? Perché utilizzano materiali di scarto dalla lavorazione dell'uranio arricchito per le centrali atomiche: in un chilo di uranio, 950 grammi avanzano e sono uranio impoverito. Non solo, non è solo uranio impoverito puro ma è uranio impoverito con dentro infinitesimali percentuali di plutonio che, sebbene in minima quantità, è quella sostanza che al momento dell'impatto con l'obiettivo produce un attacco microatomico e quindi gli effetti che abbiamo detto.
Quali sono i suoi rapporti, sia con la gerarchia che con i commilitoni, riguardo queste vicende?
Con i commilitoni, ottimi. Nessun tipo di problema. Con le gerarchie...il discorso cambia. E’ giusto distinguere quella gerarchia “sana”, con un rapporto di collaborazione, di confronto e di dialogo; però come gerarchia “sana”, proprio perché sana, non arriva quasi mai ai vertici massimi; e invece, con la parte con cui mi trovo, diciamo, meno in sintonia, che poi è la parte ai vertici in assoluto, i rapporti non sono inquadrabili in questo senso.
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Il libro è stato stampato a settembre, è andato in stampa i primi di ottobre; la data della presentazione è stata fissata proprio oggi (ieri, n.d.r.) e sarà in regione toscana a Firenze il 3 febbraio.
E' quindi un caso che questo libro capiti proprio sotto le feste di Natale? Nel senso che non c'è stato un calcolo per vendere proprio in questo periodo?
No, affatto, anzi, non siamo riusciti a presentarlo ora proprio perché siamo a ridosso del Natale; per cui, si troverà nelle librerie ma poi, non è un libro da dono di Natale, è un libro di storia contemporanea, definiamolo così... No, assolutamente no. Poi, parte del ricavato del libro va ai ragazzi (n.d.r. ai parenti delle vittime dell'uranio impoverito), noi non prendiamo assolutamente nulla.
Ci sono delle alternative all'uso dell'uranio impoverito in questi proiettili?
Sì, la pace...
... altri materiali non radioattivi...
Io credo che i problemi rientrano quando gli sceriffi del mondo decidono di rientrare nella realtà. Questo è ovvio e va ricordato. Uno dei problemi più grossi secondo me è la presunzione di qualcuno di essere i portatori del verbo. In effetti così non è, non è altro che un portatore di interessi del sistema americano. Quando questi individui non avranno più il sostegno della stragrande maggioranza degli Americani, rientreremo in uno standard più o meno accettabile.
Quindi c'è in fondo anche una speranza che il mondo della guerra possa bene o male asservirsi al mondo della politica?
Sicuramente sì.
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