Inquinamento e polveri: i dati ci sono, nessuno li vede
C’è chi si ostina a chiedere dati sull’inquinamento atmosferico, chi invoca le centraline di rilevamento, ma i numeri della mal’aria ci sono. E continuano ad offrire una triste contabilità. Specie al quartiere Tamburi. Parliamo delle centraline di rilevamento di via Archimede e di via Machiavelli. Parliamo dei picchi di PM 10 (le polveri nell’aria particolarmente pericolose per la salute) e di Ozono3 (sostanza, altrettanto micidiale, che si forma attraverso la reazione di altri inquinanti in presenza delle radiazioni solari). Le cifre dunque. Che non sono un segreto di Stato. Che l’Arpa, responsabile dei campionamenti, ha messo addirittura on line sul suo sito Internet. Che sono, quindi, consultabilissime.
LE POLVERI - Solo tra il marzo e l’agosto del 2005, in sei mesi quindi, la centralina di via Archimede ha registrato, complessivamente, 41 superamenti della soglia di 50 microgrammi per metro cubo d’aria di PM 10. La legge, nel 2004, ha stabilito che quel limite non può essere valicato più di 35 volte in un anno. Scendendo nei dettagli, nell’agosto del 2005, il superamento del limite previsto dalla legge è avvenuto 9 volte con un picco di 138 microgrammi per metro cubo d’aria. Nel 2006 il monitoraggio ha abbracciato i dodici mesi. Dati più completi ed ugualmente inquietanti. Perché continuano a fotografare l’emergenza. Lo scorso anno ci sono stati, tra gennaio e dicembre, 78 superamenti del limite di 50 microgrammi di PM10: il doppio di quello che prevede la legge. Cruciale il mese di settembre: otto volte oltre la soglia consentita con un picco di 149 microgrammi per metro cubo d’aria. Nel 2006 il limite dei 35 superamenti è stato sforato, sia pure di poco, anche al quartiere Paolo VI.
L’OZONO - Per quanto riguarda l’Ozono3, particolarmente pericoloso per i polmoni, risultano significativi i dati della centralina di via Machiavelli. In questo caso è necessaria una premessa: la legge del 2002, con un decreto del 2004, ha fissato in 125 microgrammi per metro cubo d’aria il cosiddetto “valore bersaglio”, la soglia da non superare per più di 25 giorni all’anno anche se ha rinviato al 2010 l’attuazione della norma. La stessa legge fissa la soglia di informazione in 180 microgrammi e la soglia di allarme in 40 microgrammi, sempre per metro cubo d’aria. In questi casi le autorità devono avvisare la popolazione e, soprattutto, i soggetti più esposti: bambini, anziani, asmatici. Secondo i numeri forniti dalla centralina dei Tamburi, nel 2006, si sono avuti, da maggio a luglio, 54 superamenti oltre i 120 microgrammi. E tra 2005 e 2006 ci sono stati almeno venti superamenti della soglia di informazione con punte vicine alla soglia di allarme.
L’APPELLO - A fornire questi dati è l’ex consigliere comunale Nello De Gregorio: “Scopro l’acqua calda? Parliamo piuttosto di monitoraggio dimenticato. Voglio sottolineare la grande professionalità dell’Arpa e dei tecnici del Progetto Simage che operano attraverso i rilevatori della rete regionale Qualità dell’aria. Un’attività iniziata nel 2004 – spiega De Gregorio – e andata a regime nel 2005. Quei dati arrivano ogni mese, puntualmente, sui tavoli degli amministratori di Provincia e Regione. Che fine fanno non è dato sapere. Interessano a qualcuno? Io voglio solo evidenziare – prosegue De Gregorio – che, dal ’99 in poi, le leggi sul monitoraggio ci sono, sono puntuali, e prevedono misure di controllo e se necessario di sospensione delle attività, compreso il traffico veicolare, ma non solo. Al quartiere Tamburi non credo che sull’inquinamento incidano pesantemente fattori antropici e il traffico. E poi devono essere le istituzioni: dallo Stato alle Regioni, dalle Province ai Comuni a garantire, per le proprie competenze, l’adeguata informazione ai cittadini sulla qualità dell’aria”.
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La Difesa #Usa cambia nome, torna il ministero della #Guerra - la Repubblica https://share.google/dmjsqGTkA5uL2ctDX
#GCAP
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Gli inglesi hanno dei dubbi sul #GCAP
La neonata National Infrastructure and Service Transformation Authority (#NISTA) del Regno Unito ha etichettato il programma italo-anglo-nipponico per un caccia di sesta generazione, il GCAP (Global Combat Air Programme), come “rosso” nella sua delivery confidence assessment, ovvero nel rapporto che evidenzia tutti i fattori che potrebbero mettere a rischio il buon esito di un programma industriale.
https://it.insideover.com/difesa/per-gli-inglesi-il-gcap-e-a-rischio-rosso-ma-il-programma-non-e-destinato-a-fallire.html
RID - Rivista Italiana Difesa - #GCAP: nasce il consorzio tra Avio Aero, Rolls-Royce e IHI per lo sviluppo del motore del caccia di sesta generazione
È ufficialmente nato il consorzio formato da Rolls-Royce (Regno Unito), Avio Aero (Italia) e IHI (Giappone), incaricato di sviluppare il sistema di propulsione di nuova generazione destinato alla core platform del programma GCAP (Global Combat Air Programme).
https://www.rid.it/shownews/7511/gcap-nasce-il-consorzio-tra-avio-aero-rolls-royce-e-ihi-per-lo-sviluppo-del-motore-del-caccia-madre
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A Firenze marcia promossa dalle comunità religiose della città, Sabato 20 settembre dalle 21,30 alle 6,40
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https://www.domenicogallo.it/2025/09/le-sanzioni-usa-a-francesca-albanese-e-alla-corte-penale-internazionale/
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A #Gaza "più di 200mila fra morti e feriti". L'ex capo dell'Idf: "Questa non è una guerra gentile, ci siamo tolti i guanti"
Le dichiarazioni di Herzi #Halevi, che si è dimesso da capo di Stato maggiore a marzo dopo aver guidato le operazioni militari per 17 mesi
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#Russia
Nelle esercitazioni Zapad 2025 “si simulerà il processo decisionale per l’uso di armi nucleari tattiche e missili #Oreshnik”.
https://www.rainews.it/video/2025/09/secondo-giorno-dellesercitazione-militare-russia-bielorussia-zapad-2025-video--7c9c0b5f-a143-469b-98d4-249ea7137680.html
Marcia Perugia Assisi per la #pace 2025
https://www.perugiassisi.org/
#Israele #Usa #geopolitica #storia https://youtu.be/LQA3jVGfcjo
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Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw #Sikorski, ha affermato che l'incursione dei droni russi nello spazio aereo polacco della scorsa settimana è stato un tentativo del Cremlino di testare le reazioni della #Nato con escalation graduali, senza provocare una risposta su vasta scala. Lo ha dichiarato al Guardian durante la sua visita a Kiev di venerdì.
Rainews
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L'8 settembre 2025 dal canale navigabile è uscito un sottomarino italiano. Ripresa di Piero Mottolese.