Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Prestano servizio nell’ex ospedale Testa, a pochi centinaia di metri da Agip e Ilva

"Fuga di gas nella zona industriale intossicati operatori del Sert"

23 maggio 2007
Marcello Cometti
Fonte: lagazzettadelmezzogiorno

06032007 Cose di casa nostra. La Asl tiene in piedi da anni una struttura sanitaria - con tanto di utenti, 900 al mese, per l’esattezza - nel cuore dell’area più inquinata d’Europa, ad una manciata di metri dalle ciminiere dell’Ilva, dai camini della Cementir e dal lunghissimo fungo incandescente della raffineria. Costringendo gli utenti e gli operatori della struttura, in funzione dodici ore al giorno, a convivere con quelle esalazioni mefitiche, con quella polvere che ti entra nei polmoni e ti avvelena il sangue, inesorabilmente. Quella struttura è l’ospedale «Testa», sulla Taranto-Reggio Calabria, un ex sanatorio ai tempi in cui quella parte della città era salubre e non un «pozzo di veleni » come oggi. Nel «Testa» ha sede il Dipartimento delle Dipendenze Patologiche con il servizio per le tossicodipendenze. Ieri dal «Testa» c’è stato il fuggi-fuggi generale, per l’ennesima nuvola-killer sprigionatasi dall’a re a industriale: un forte odore di gas, poi gli occhi e la gola che bruciano, il respiro che si fa affannoso, la nausea e i conati di vomito.

Un copione già visto parecchie altre volte nei giorni scorsi: la fuga al pronto soccorso del «SS. Annunziata», la somministrazione di antinfiammatori e broncodilatatori, di antivomito e antinausea, l’ispezione in loco dei tecnici della stessa Asl e dell’Arpa, la conferma che in quel luogo i valori-soglia degli agenti inquinanti sono ben al di sopra delle medie accettabili. Anche questa è malasanità. Anzi, questo è il paradosso finale della malasanità, con una struttura sanitaria che dovrebbe dispensare «salute» e che invece è collocata nel luogo più malsano della città, della provincia, della regione, forse del pianeta. Chissà, magari bisognerà aspettare l’arrivo di Fabio e Mingo per risolvere anche questo problema...

Articoli correlati

  • E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
    Ecologia
    L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS

    E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA

    Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.
    28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto
    Cultura
    Ha raccontato l'Ilva dal punto di vista delle vittime

    Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto

    Le storie non esistono se non vengono raccontate. Questo è il cuore del suo lavoro: portare alla luce le esistenze sommerse, le lotte quotidiane, i dolori nascosti ma condivisi. Ha la capacità di entrare in punta di piedi nelle vite degli altri e di restituirle con rispetto e profondità.
    27 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
    Taranto Sociale
    L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene

    Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente

    I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Grazie Meloni!
    Editoriale
    Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA

    Grazie Meloni!

    Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
    12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti

Sociale.network

loading...

Una rete è possibile quando le persone non temono di condividere qualcosa e sentono che il diritto all’utilizzo è pari al diritto alla proprietà

Anonimo

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.31 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)
Caricamento...