L'Ilva inquina in modo illegale
Tutto ciò è stato possibile grazie alla bravura ed all'impegno del nostro Avv. Eligio Curci, a cui va la nostra profonda stima.
Agli Organi d’Informazione
LA CASSAZIONE CONFERMA LA SENTENZA DI CONDANNA DELL’ILVA PER INQUINAMENTO ATMOSFERICO. GRAVI LE RESPONSABILITA’ POLITICHE DEL COMUNE E DELLA PROVINCIA: IL LORO RITIRO DELLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE HA EVITATO ALL’ILVA DI PAGARE IL RISARCIMENTO DEI DANNI ALLA NOSTRA CITTA’ RICONOSCIUTA LEGITTIMA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DI LEGAMBIENTE: L’ILVA DOVRA’ PAGARE LE SPESE PROCESSUALI.
Legambiente esprime soddisfazione per la sentenza di condanna della Cassazione verso l’Ilva nelle persone di Emilio Riva, proprietario dello stabilimento, e di Luigi Capogrosso, direttore stesso.
E’ stato riconosciuto, in tutti i gradi di giudizio, che l’Ilva ha messo in atto comportamenti illegali che hanno provocato inquinamento atmosferico alla città.
L’impianto accusatorio della Procura è stato riconosciuto valido; se oggi la Procura accertasse gli stessi comportamenti da parte dell’Ilva potrebbe aprire un altro procedimento penale e l’attuale sentenza costituirebbe un buon precedente.
C’è un altro motivo di soddisfazione per Legambiente: contrariamente a quanto hanno sostenuto nel processo i difensori dell’Ilva, la Cassazione ha riconosciuto la piena legittimità della nostra associazione a costituirsi parte civile. L’Ilva dovrà pagare le spese processuali sostenute da Legambiente nel primo e nel secondo grado di giudizio.
L’annullamento della parte della sentenza relativa al risarcimento del danno è una grave sconfitta politica del Comune e della Provincia di Taranto, i quali, ritirando la costituzione della parte civile hanno evitato che l’Ilva pagasse il risarcimento dei danni alla nostra città. Con i soldi dell’Ilva si sarebbe potuto finanziare interventi di risanamento ambientale e sociale.
Quanto all’annullamento della sentenza nella parte relativa alla confisca dei parchi minerali, aspettiamo di leggere le motivazioni per poter esprimere un parere più articolato.
Ci lascia un po’ perplessi il fatto che comportamenti riconosciuti come pericolosi per l’ambiente e per la salute dei cittadini vengano condannati però con poche migliaia di euro.
Al di là di questa considerazione, questa sentenza è un fatto positivo per la nostra città e per tutte le persone ed i gruppi che nonostante tutto continuano ad impegnarsi perché il rapporto tra città ed industria sia più rispettoso di quanto lo sia stato finora. Ora anche la legge italiana, con sentenza definitiva, riconosce che l’Ilva inquina in modo illegale.
Legambiente rivendica con orgoglio di aver combattuto con convizione anche questa battaglia legale, nonostante sia rimasta sola come parte civile.
Ora non ci sono più scuse per nessuno per fare una battaglia che costringa l’Ilva a non disinteressarsi della qualità del nostro ambiente e della salute dei cittadini.
La strada da fare è ancora tanta, Legambiente fa appello a tutti i cittadini perché continuino a far sentire forte la propria voce ed il proprio dissenso verso questo stato di cose.
Il presidente
Maria Maranò
Articoli correlati
- ILVA di Taranto
Ambiente Svenduto, comincia il secondo grado del processo
PeaceLink partecipa come parte civile per chiedere giustizia e ribadire la dura condanna inflitta in primo grado ai responsabili del disastro ambientale di Taranto. Il processo coinvolge anche alcune figure chiave del mondo politico, fra cui l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.19 aprile 2024 - Redazione PeaceLink - PeaceLink sollecita il presidente della Regione Michele Emiliano
Perché la Regione Puglia non ha aggiornato lo studio epidemiologico del dottor Forastiere?
Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.18 aprile 2024 - Associazione PeaceLink - Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva
Onore ai 32 mila
Undici anni fa PeaceLink a Taranto sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".13 aprile 2024 - Alessandro Marescotti - Audizione di Alessandro Marescotti
Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo
Nonostante le prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale sembrino essere state rispettate sulla carta, l'ILVA continua a produrre un'inquietante quantità di inquinamento, con un preoccupante aumento dei livelli di benzene, noto cancerogeno.8 aprile 2024 - Associazione PeaceLink
Sociale.network