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Sull'accordo tra Sindacati ed Ilva sulla sicurezza dei lavoratori
21 giugno 2005
Gianluca Scafa

“Non posso che esprimere soddisfazione per l’accordo tra sindacati ed Ilva sulla sicurezza dei lavoratori… il rispetto della vita deve essere sempre e comunque garantito”

Chi ha scritto queste parole?

A)Un rappresentante della grande industria
B) un cittadino di Taranto
C) Un uomo delle istituzioni

Concetti ridondanti, soddisfazione solo in parte condivisibile se si entra nel merito dell’accordo e negli aspetti tecnici degli interventi previsti per ottenere un livello accettabile di sicurezza sul posto di lavoro.
Non voglio entrare nel merito di questo accordo, non ne avrei i mezzi e le competenze ma mi è bastato leggere qualche breve riflessione per comprendere quanto piccolo sia questo passo per il quale il Presidente della Provincia esprime una cosi grande soddisfazione.

Ma ormai la soddisfazione è da tempo che regna sovrana su tutto quello che riguarda l’ilva di Taranto.
Una azienda dei primati l’Ilva: gli incidenti sul lavoro, le malattie professionali, l’inquinamento ambientale, la dimensione operativa, l’estensione territoriale, la vicinanza alla città, i processi penali a carico della dirigenza, questi i primati dell’azienda.

In un contesto del genere, esprimere soddisfazione per un progetto che vede alzare l’intervento medio antinfortunistico ad un minuto e otto secondi al giorno per dipendente sembra essere uno scherzo di cattivo gusto; il risultato è che si distoglie l’attenzione da una questione che è ai limiti dell’accettabilità.
A Taranto il tempo si è fermato e non si riesce a venire a capo di nulla.
C’è una azienda che porta avanti il proprio progetto privato spesso scavalcando la stessa dignità di lavoratori e cittadini, c’è una amministrazione locale e provinciale che non ha la forza di tracciare un percorso di alternative e nemmeno un valido progetto di rispetto dei cittadini, una amministrazione Regionale che, ormai insediata, non da seguito a quello che è stato uno dei punti salienti della campagna elettorale del Presidente Vendola.

L’invito che rivolgo alle Amministrazioni, tutte, con il cuore di cittadino di Taranto, poiché non pare ci siano i mezzi per essere risolutivi rispetto ai principali problemi di questa città, è che ci lascino almeno stare nel nostro dolore e con i nostri problemi senza offrirci sorrisi e strette di mano e passerelle che in qualche modo rappresentano una offesa al comune buon senso.

Distinti saluti al Sindaco Rossana Di Bello, al Presidente Gianni Florido, al Presidente Vendola.
Tre politici, tre uomini che non avranno il mio voto, la mia attenzione e quella di molti cittadini finché non prenderanno decisioni RISOLUTIVE per la questione ambientale e per la tutela dei lavoratori.

Gianluca Scafa

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