Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 268

25 gennaio 2005
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)

Certo, Cuffaro ha tutto il diritto di protestare contro Report perche'
"diffama la Sicilia".
Sarebbe stato rimproverato dai mafiosi se non l'avesse fatto. Mica e'
una novita'. Quando uccisero Giuseppe Fava il sindaco Munzone "Vi giuro
sul mio onore - proclamo' commosso - che a Catania la mafia non
esiste". Munzone, Cuffaro e gli altri sono semplicemente il personale
politico di questo strano sistema di governo della Sicilia, basato
parte sul clientelismo e parte sull'omicidio. Fanno il loro mestiere.
Non servirebbe a niente bruciare per tre volte di seguito lo stesso
locale dello stesso commerciante che si rifiuta di pagare il pizzo, se
poi la tv ne deve fare un eroe. Dunque bisogna ordinare ai politici di
far casino contro la tv, non tanto per ottenere la "trasmissione
riparatrice", quanto per lanciare chiaro e forte l'avvertimento: di
mafia, nella televisione italiana, non se ne deve parlare.
L'avvertimento e' reso eloquente dal fatto che la Sicilia, a parte la
Colombia e a parte le zone di guerra, e' il luogo dell'occidente in cui
sono stati uccisi piu' giornalisti: almeno otto.
La gentilissima signora Gabanelli di Report e i suoi stimabili
collaboratori - questo e' il messaggio - non vorranno certo essere il
numero nove, dieci e cosi' via. Quando Claudio Fava risponde - col
disprezzo che merita - al portalettere dell'apparato, non sono due
politici in cortese dibattito: da un lato c'e' il giornalista sfuggito
a un attentato mafioso, figlio di un altro giornalista ucciso dagli
imprenditori mafiosi. Dall'altro c'e' Cuffaro, Munzone, i vecchi e
nuovi cavalieri, Ciancimino: tutto il sistema che governava, e governa,
la Sicilia. Par condicio.
* * *
Questa e' la normalita', giu' in Sicilia, e tocca principalmente a noi
siciliani fare i conti con essa. Con due note, che non riguardano piu'
i politici ma ciascuno di noi direttamente.
Prima di tutto: non ho letto niente da parte di Veneziani, che
rappresenta la destra "colta" nel comando Rai. La politica e' politica,
non pretendo che si sia gentili, democratici e liberali. Pero' alcune
cose stanno sopra la politica, la lotta alla mafia per esempio. La
lotta alla mafia e' anche belle parole, "ideali politici" come gli
altri. Ma e' anche gente concreta, carne e sangue, persone. Borsellino
che fa il suo ultimo discorso in assemblea. Non lo dice, non e' il suo
stile: ma a un certo punto questa percezione riempie la sala, palpabile
come una cosa, e tutti a ciglia asciutte raccolgono il testamento del
nostro giudice, dell'uomo dei siciliani, di Borsellino. Oppure il
proprietario Piazzese fra le macerie del suo locale, con le cambiali da
pagare e i figli da mandare a scuola; e la decisione da prendere - uomo
o quaquaracqua' - nel giro di dieci minuti. Sia Borsellino che Piazzese
non hanno diritto di parola in Italia. Vengono censurati da Cosa Nostra
- e dalla destra.
Ecco. Io, se un "compagno" Crisafulli parla con i mafiosi (parla
soltanto: non si fa addirittura incriminare come Cuffaro), lo attacco
pubblicamente, senza pieta'. E qui, della politica me ne fotto. Lo
stesso, laggiu' a palazzo, Claudio Fava. Perche' noi abbiamo vissuto
qualcosa di piu' della politica. Cazzate possiamo farne quanto gli
altri. Pero' di fronte a quel proprietario Piazzese, o a Borsellino,
sappiamo qual e' il nostro dovere. E Veneziani?
E' un "nemico", politicamente. Ma e' anche un uomo che ha scritto, che
ha lottato, che non e' stato sempre un uomo di potere. Gli chiedo: che
cosa vuoi fare ora, tu personalmente?
Una dichiarazioncella in sostegno, meglio tardi che mai? Un "nenti
sacciu", un silenzio comodo come tutti gli altri? Oppure un bel gesto,
tipo cercare Cuffaro e schiaffeggiarlo?
Vedi tu. Io, come siciliano, voglio sapere su chi sto contando ora. Ho
avuto anche dei fascisti accanto, contro la mafia di vent'anni fa. Ora
voglio sapere che palle ha la destra di ora, quanto conta per lei la
politica e quanto il resto.
* * *
Non c'e' stata solidarieta', in Sicilia, contro le intimidazioni di
Cuffaro. La giornalista "continentale" che ha difeso, a suo rischio, i
siciliani, alla fine e' stata difesa (per bassi motivi politici) da un
dirigente Rai leghista; ma non dai siciliani. I giornalisti siciliani
hanno continuato a lavorare tranquillamente, quel giorno, nelle loro tv
e nei loro giornali, mentre i colleghi di Report erano sotto il tiro di
Cosa Nostra; ne' il loro sindacato (ma il sindacato dei giornalisti, in
Sicilia, andrebbe commissionato domattina) ha indetto scioperi di
protesta. I commercianti si sono comportati come al solito, disertando
unanimemente l'assemblea indetta contro il "pizzo". Ma su commercianti
e giornalisti non ci siamo mai fatti illusioni. Il grave e' che i
ragazzi del liceo Meli di Palermo sono entrati regolarmente a scuola,
quel giorno, e cosi' al Maurolico di Messina, allo Spedalieri e al
Cutelli di Catania, e dappertutto. Nessuno di loro ha lontanamente
pensato a occupare la scuola, a bloccare la sede Rai, a fare il corteo
per i giornalisti onesti e contro Cuffaro. Dieci anni fa non sarebbe
stato cosi'. Ammazzare Falcone, eliminare il Coordinamento antimafia,
esiliare i militanti antimafiosi, minacciare i giudici vivi,
imbavagliare i giornalisti, in fondo serviva principalmente a questo:
rincretinire i ragazzi siciliani, convincerli che sono un gregge di
pecore e che non contano niente. Ogni tanto - come ora - ci riescono.
Ma non gli dura mai molto a lungo.
* * *
Poiche' la commedia, nelle cose tragiche, non manca mai, ecco che il
"Viva la Sicilia! Morte a Report! Viva noi siciliani!" di Cuffaro viene
strillato anche dal sindaco di Catania, Scapagnini, un buffo brav'uomo
messo li' solo in quanto geriatra di Berlusconi. (Dovrebbe essere di
Afragola o di Ottaviano, della provincia di Napoli comunque).
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Il potere mafioso non e' (come pensavamo un tempo) affare di una
piccolissima minoranza di imprenditori e padrini. Ha anche - come il
nazismo di Hitler o il Cile di Pinochet - una sua base popolare: non
maggioritaria, ma neanche da trascurare. Cosi', in Sicilia una parte
della popolazione e' "mafiosa" (vedi Cinisi, o Brancaccio) e lo
restera' in ogni caso, almeno per questa generazione. La mafia non
deriva dalla poverta': in Basilicata, che pure ha avuto un fortissimo
brigantaggio, di mafia non ce n'e' stata mai. La mafia, anche quando
coinvolge strati popolari, e' sempre oppressione di piu' forti su piu'
deboli, non rivalsa di classe, e va sempre affrontata come tale.
A Scampia il venti per cento opprime l'ottanta per cento. Lo fa con le
armi, violentemente.
La gente che fa le denunce, che scende in piazza, che crede nella vita
civile, vive precariamente sotto occupazione militare. Questa
oppressione va semplicemente spazzata via con la forza, prima di
qualsiasi altra considerazione. Ha fatto bene Pisanu a prendersela
pubblicamente con chi "mangia il pane della camorra". Quei quattrocento
"cittadini" che sono scesi in piazza per difendere il boss camorrista
hanno commesso non solo un reato, ma un'aggressione gravissima alla
vita e ai diritti di tutti gli altri cittadini.
Percio' vanno puniti esemplarmente, individuati a uno a uno,
processati, fotografati mentre entrano in galera. Poi, l'antimafia
sociale: ma quella della repressione, in questo caso, viene prima.
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Formazione. Ma perche', con la scusa che e' scuola pubblica, le aziende
non devono guadagnare neanche un euro da tutti quegli inutili licei,
istituti tecnici e compagnia bella?
Giustamente, il governo ha deciso che anche i liceali debbono diventare
"stagisti" nelle aziende. Negli altri mestieri non lo so, ma nel mio
"stagista" e' semplicemente il modo di chiamare un ragazzo che lavora
gratis con la scusa che "deve imparare". In America il concetto di
stagista si e' allargato ulteriormente. Alla fine il Liceo Deledda -
per esempio - diventera' il Lewinski Institute.
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Nomen omen. Dibattito tra Fassino (che ora si chiama Pautasso) e
Rutelli (che pero' s'e' ribattezzato Merumeni) sul nome da dare
all'Ulivo. Dibattito non facile, visto che domattina Pautasso ex
Fassino si chiamera' Anzolin e Merumeni ex Rutelli, non soddisfatto del
proprio nome, medita di cambiarlo ancora in Mazzacorati. E devono
ancora intervenire Di Domenico (che prima si chiamava Pecoraro),
Zamboni (ex Prodi), Stoppani (ex Bertinotti), Magyarovic (ex Cossutta)
e Buondelmonti-Mazzanti-Viendalmare (ex... beh, ha mantenuto i baffi).
Insomma, nessuno e' contento piu' del proprio nome.
Figuriamoci trovarne uno per un gruppo politico che stia bene a tutti.
Alla fine, per reminiscenza scolastica, qualcuno ha cominciato a dire:
"l'Innominato". "Vota Innominato", "Innominato per le riforme", "Per
un'Italia migliore: Innominato!". Il simbolo e' un cerchio bianco, con
niente dentro.
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Che poi, nomi a parte, non e' una discussione proprio sul nulla. Se se
ne va Berlusconi, non e' che cambi solo un governo: cambia tutto. Ma in
che direzione? Notabili o zapateri? Berlusconesimo moderato o swinging
anni Settanta? America o Europa? Quotarsi in borsa o fare i volontari?
Baffetti o capelloni?
Insomma, materia per discutere ce n'e'. Spuntano bestie strane, come
quel Vendola in Puglia, che non sono rassicuranti per nessuno.
L'avessero eletto come gay: vabbe', stiamo diventando moderni anche
noialtri. L'avessero eletto come comumnista feroce: vabbe', un momento
di distrazione. Il guaio e' che l'ha eletto un partito complicatissimo,
e precisamente la fusione (al termine di un processo durato almeno
quarant'anni) fra l'antica base cattolica "campagnola" (Dossetti, papa
Giovanni, Tonino Bello) e i communisti pepponisti (da Di Vittorio in
poi). Insieme, questi due sono la maggioranza tradizionale del paese.
Non hanno mai "fatto politica" (ci pensavano i vescovi e i segretari)
direttamente, ma da qualche anno in qua hanno preso questo vizio, e
naturalmente alla fine si sono ritrovati insieme. Questa,
probabilmente, e' "la" sinistra, non solo una componente di essa.
Potrebbe perfino governare (stavolta senza segretari e vescovi) il
paese.
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Fassino: "Vogliamo un leader forte, con un'investitura forte". Noi, qua
a Testaccio, avremmo Romoletto Mandrione detto Ercolino. Pero' lui
vorrebbe sapere, dopo l'investitura forte, chi glielo ripaga il
motorino.
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Feste. Festa alla regione Lombardia per festeggiare la fine della
sanguinosissima lotta fra Bossi ("Dicci' ladrona, ci candidiamo da
soli") e Formigoni ("Lista civica, alla faccia di Berlusconi"). "Senza
la Lega", "Meglio soli che con questi qui". Difatti si presenteranno
insieme, agli ordini di Berlusconi. A Formigoni, per il calamento di
braghe, toccano venti deputati. A Bossi le poltrone che gia' ha, e che
si tiene strette. E la lite? Teatrino per i gonzi. (E il vino, e i
tarallucci? Li finanziera' la regione).
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Invitati. Alla festa di Bush c'era pure la Famiglia Rendo? Quella a cui
il presidente ha affidato d'autorita' la vigilanza dei venti principali
aeroporti americani?
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America (o Russia, ormai fa lo stesso). Ucciso con due colpi di pistola
il giornalista Gary Webb. Le autorita' hanno immediatamente parlato di
suicidio. Aveva scritto il famoso "The Dark Alliance", con cui
denunciava alcuni funzionari americani e la Cia come produttori e
distributori di droghe di massa, mirate al finanziamento (contras,
ecc.) di iniziative "coperte". Per questa e altre opere ha vinto il
Premio Pulitzer e due pallottole calibro trentotto.
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Londra. Al minimo storico, secondo un sondaggio del Times, l'appoggio
dei britannici alla guerra in Iraq: ventinove per cento. Se le guerre
le decidesse la gente, questo sarebbe un bel grattacapo.
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Solidarieta'. Kobe. Conferenza sulla prevenzione dei disastri
organizzata dalle Nazioni Unite. Nessuna dichiarazione comune sulle
misure concrete per i sistemi di allarme nelle regioni colpite. A
queste ultime, dai paesi ricchi, non sono stati cancellati i debiti ma
semplicemente sospesi per un po' gli interessi. Percio', anche se i
sistemi d'allarme fossero stati decisi, non avrebbero avuto come
comprarli.
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Santi. San Bettino martire. Lo chiede, in una lettera al papa, il
sindaco di Villafranca in Luniga Lucio Barani, che aveva gia'
intitolato allo scomparso leader un monumento e una piazza. "Il suo
impegno politico e umano venga valutato dalle massime autorita'
religiose e proposto per la beatificazione".
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Fanti. Il Capo dello Stato S.E. Carlo Azeglio Ciampi ha ricevuto nel
pomeriggio al Quirinale il dott. Savoia Emanuele Vittorio. Ne da'
notizia un comunicato di routine dell'ufficio stampa..
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Da www.libero.it (portale per famiglie). < Nel cast di 100 colpi di
spazzola grazie a Sony e Libero. Avete sempre sognato di poter, un
giorno, far parte del cast di un film? Di salire agli onori delle
cronache, un po' come l'autrice del libro "100 colpi di spazzola prima
di andare a dormire", per le vostre doti speciali e uniche? Ora, grazie
a Sony Pictures Releasing e Libero il sogno si potrebbe trasformare in
realta'. Per la versione cinematografica delle vicende di Melissa P.,
la produzione ha infatti deciso di scegliere due attori, un ragazzo e
una ragazza, pescando nel ricco mondo di internet.
Gli aspiranti interpreti, d'eta' compresa tra i 18 e i 20 anni,
dovranno inviare le loro foto all'indirizzo casting100colpi@libero.it .
I responsabili del casting selezioneranno i piu' interessanti e
rispondenti alle indicazioni della sceneggiatura >
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Domani. Qualche problema nel piano di rinuclearizzazione annunciato tre
anni fa dal Presidente della Repubblica (allora Presidente del
Consiglio) Silvio Berlusconi. Nella centrale di Aosta c'e' stata una
fuga di vapore radioattivo (la costruzione era stata appaltata alla
ditta Previti). La polizia ha caricato i tecnici (torturandone alcuni)
ma il vapore ha continuato a venir fuori. E' stato chiamato il
Responsabile Emergenze Dell'Utri, il quale ha fatto al reattore una
proposta che non si puo' rifiutare. Il reattore tuttavia, per nulla
intimidito, e' esploso. Il governo annuncia che la situazione e'
tuttavia sotto controllo in tutta l'area del Golfo di Aosta.
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Cronaca. Gedda (Arabia Saudita). Prezzo record per una giovanissima
sposa, il cui padre ha ottenuto dallo sposo ben diciassette cammelli.
Il matrimonio sara' celebrato appena lei fara' sedici anni. (Non stiamo
difendendo solo il petrolio: stiamo difendendo anche questo).
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Cronaca. Sigonella (Italy). Sciopero degli italiani a Sigonella. Nella
base militare Usa vicino Catania vengono negati i piu' elementari
diritti ai 900 indigeni che provvedono ai servizi essenziali.
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Cronaca. Roma. Inchiesta al San Giacomo per la morte di un barbone,
Gianfranco Amendola, morto poco dopo essere stato respinto
dall'ospedale. Aveva una broncopolmonite acuta, ma quelli credevano che
fosse ubriaco o roba del genere e l'hanno buttato fuori. A denunciare
la storia e' stata una signora, presente per caso, colpita dalle
"maniere sgarbate" con cui l'uomo sera stato mandato via.
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Compagni. Quello che e' morto adesso, laggiu' in Cina, Zao Zi-Yang. Era
quello che si oppose a sparare sugli studenti, a Tien An Men. Per
questo lo rimossero dal potere e lo mandarono ai domiciliari, fin
quando e' morto. Fucilarlo non potevano perche' era un dirigente
popolarissimo, uno dei primi, aveva cominciato quando ancora in tutta
la Cina compagni ce saranno stati mille o duemila e la Cina era una
colonia, sottomessa a a tutti.
Adesso, i "compagni" cinesi sono nomenklatura, l'equivalente esatto dei
nostri Vip. Con cui vanno d'accordissimo, cercando di insegnarsi a
vicenda i metodi migliori per tener sotto la gente e restare la' sopra
a comandare. Dei ragazzi di Tien An Men non gliene frega piu' a
nessuno: le "crociate per la liberta'" saranno belle, ma gli affari e i
dollari sono piu' belli ancora. Anche per questo quelli come Zao
muoiono solitari, lontani dal potere, isolati internazionalmente.
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Auschwitz. Sessant'anni fa. Gli ebrei. Gli zingari, gli omosessuali,
gli handicappati, gli "asociali", i partigiani. E anche il soldato
Ivan, che allora li libero' e ora probabilmente, se campa, non ha
neanche da mangiare. Ricordiamoli tutti, nessuno escluso. Non furono
pochi criminali a ucciderli, fu mezza Europa. E chiediamoci che altri
Auschwiz, con noi "volenterosi carnefici", verranno commemorati fra
sessant'anni.
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Alessandro wrote:
< Nel 1995 un litro di latte costava 36 centesimi alla stalla e 98 al
consumatore. Nel 2004 33 centesimi alla stalla e 1,35 euro consumatore.
(Assoutenti Liguria - Corriere Mercantile del 12 Gennaio 2005). Altro
bell'esempio di "privatizzazione": addio centrale del latte
municipalizzata, e benvenuti finanzieri d'assalto alla Tanzi! E' l'era
dell'ottimismo, l'era dei parassiti che succhiano 2 volte il sangue, a
chi realmente produce un bene, e a chi lo acquista, noi >
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Piero wrote:
< Barcellona Pozzo di Gotto, festa del patrono. Tra le bancarelle degli
ambulanti che vendono giochi per i bambini, ce n'e' una degna di nota.
Vi si puo' trovare una pistola giocattolo con i piombini di plastica,
che sul cartoncino della confezione ha un soldato in mimetica, armato
di tutto punto. Nella confezione c'e' scritto "Forze di pace". Infatti
adesso la guerra si chiama pace >
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Giuseppe S. wrote:
< E ditemi che Toto' vasa-vasa non ha ragione! Tutte le considerazioni
che possiamo fare su mafia e Sicilia vanno a sbattere con molto fragore
contro una semplicissima domanda: i siciliani vogliono che cambi lo
stato di fatto attuale? Non vedo perche' dobbiamo arrogarci la ragione
che "della mafia bisogna parlare", "uccide il tessuto connettivo
dell'economia isolana", quando poi i DS in regione glissano sulla
mozione di sfiducia al Presidente rinviato a giudizio e il siciliano
medio non ha nessuna intenzione di alzare la testa, ed il sessantuno a
zero lo testimonia! Quando parlo cosi' ai miei amici mi tacciano di
essere diventato leghista nei dieci anni che sono via. Io do un'altra
motivazione: amo troppo questa terra! E poi mi viene in mente Vincenzo
Consolo: Sicilia, terra bellissima e vastasa! >
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Francesco wrote:
< Solo per segnalare che se oggi a Palermo la mafia impazza e c'e' uno
che comanda come Dell'Utri che sarebbe "mafioso" (beh, non e' proprio
cosi' ma non sottilizziamo), ieri la mafia non stava male e non le
mancavano le possibilita' di dialogo con personaggi piu' illustri di
quello da te citato. Diciamo allora che almeno il rapporto tra mafia e
politica non l'ha inventato Berlusconi, "in Italia", "a Palermo", "qui"
e "ora"... >
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giocorradini@virgilio.it wrote:
< E' appena uscito il libro-inchiesta di Carlo Ruta "Morte a Ragusa. Il
delitto Tumino, Giovanni Spampinato e le macchinazioni della legge". In
questo dossier, le cose che fino a oggi sono state taciute
sull'assassinio di Angelo Tumino, costruttore d'assalto nella Ragusa
degli anni 60-70, e le reali ragioni per cui e' stato assassinato il
giornalista de "L'Ora" Giovanni Spampinato. Le testimonianze, i
documenti riservati, le prove definitive sulle coperture, le
falsificazioni, i complici "insospettabili" e i responsabili morali,
ancora attivi nelle istituzioni. Dopo 32 anni tante cose diventano
spiegabili. Esistono quindi le condizioni perche' il caso, fra i piu'
scandalosi nella storia dell'est siciliano, venga riaperto, a dispetto
di coloro che per decenni lo hanno voluto ermeticamente chiuso. Per
informazioni e richieste pregasi telefonare al 347.4862409. Un cordiale
saluto, l'editore >
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Davide Pappalardo deadpoet@tin.it > wrote:
< Bisogna partire da quello che c'e' ora e che funziona, e cioe' la
Catena. Ma te ne rendi conto? La Catena e' un gioiello di agilita',
magrezza, leggibilita'. Ti arriva nell'email, un file di 25K, lo stampi
in tre secondi e lo leggi nel cesso. Non c'e' niente piu' facile e
godurioso.
Rimpolpare un po' la Catena senza snaturarla, anche 15 pagine, con piu'
interventi di lettori e di redattori. Mandarla sempre per e-mail, ma
tentare anche un approccio cartaceo. Si prendono 10 ragazzi a roma, 10
a milano, 5 a firenze, bologna, catania eccetera. Una bella scorta di
risme di carta e stampanti robuste. Si stampa la catena con una bella
copertina fotografica (sull'esempio delle belle copertine del manifesto
e di Lapis qui a CT). Si aggiungono in coda piu' poesie, aforismi,
brevi raccontini. Si distribuisce la Catena nelle principali edicole,
gratuita. La legge anche chi non la conosce ancora e si aggancia anche
per e-mail. Si crea un circolo virtuoso e vediamo che succede. E poi si
parte da la'.
Progetto editoriale. 1) Redazione della Catena (in rete,
elasticamente). 2) Forum (dove raccogliere idee, piccoli articoli,
opinioni di tutti. ecc.). 3) Catena "light" (come ora, e in piu' anche
nel forum). 4) Catena cartacea (piu' rimpolpata, con copertina, piu'
articoli, "terza pagina", ecc.) >
* * *
"Giornale": sono arrivate diverse proposte, e questa e' una. Dibattito
aperto.
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Logan Clash wrote:

Dedicato ai folli (per E.B.)

< Dedicato ai folli
Agli Anticonformisti
Ai Ribelli
Ai Piantagrane
A tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole
ne' i regolamenti.
Non hanno alcun rispetto per lo Status Quo.
Potete citarli
Dissentire
Potete glorificarli o denigrarli
L'unica cosa che non potete fare e' ignorarli
Perche' riescono a cambiare le cose
Inventano, immaginano
Esplorano, creano, ispirano.
Soffrono. Si disperano. Godono. Amano.
Sognano.
Contengono lo spirito della Revoluzione.
Qualcuno potrebbe definirli folli.
Perche' sono coloro che sono abbastanza folli da pensare
di potere cambiare il mondo.
E lo cambiano davvero >

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