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A Vigo di Fassa «atterra» la tangente sui Mig

Con un generale russo e la sua ex convivente riciclavano denaro
La somma proveniva da una mazzetta per la vendita di 3 caccia

Pietro Gottardi
Fonte: L'Adige

Una maxi-tangente per l’acquisto da parte del Perù di tre caccia bombardieri Mig 29 dalla Russia, è stata scoperta dal nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza di Trento. Un’operazione di alta investigazione finanziaria volta a contrastare il riciclaggio di denaro sporco, venuta alla luce perché una delle "lavatrici" usate dall’intermediario russo che ha curato la trattativa per pulire una parte della tangente intascata (circa 626 mila euro), era la piccola filiale di Vigo di Fassa della Raiffeisenkasse di Nova Levante. L’indagine coordinata dal pm di Trento Paolo Storari e gestita dalle fiamme gialle del colonnello Attilio Iodice, ha portatoall’arresto di due persone, alla denuncia a piede libero di altre due e alla prossima emissione di un mandato di cattura internazionale per Evgeny Ananiev, 56 anni ex generale del Kgb e direttore dell’ente di stato russo per le armi, attualmente latitante. In carcere sono finiti Olga Beltsova, 38 anni convivente di Ananiev, e Giulio Rizzi, 44enne operatore finanziario della val di Fassa residente a Palmanova in provincia di Udine. Per ora risultano solo denunciati il direttore della filiale di Vigo di Fassa della Raiffaisenkasse di Nova Levante, Genesio Giannini, 53 anni originario di Baceno in provincia di Verbania ed un altro russo, il famoso oculista Dimitri Dementev di 42 anni. L’appassionante intrigo internazionale caratterizzato da una tangente di 18,4 milioni di dollari, ha preso le mosse nel 1998. Fu allora che l’ente di stato russo per le armi (Rosvooroushenie), rappresentato dal direttore Evgeny Ananiev vendette per il prezzo di 117 milioni di dollari tre caccia bombardieri Mig usati dell’aviazione russa, al governo peruviano rappresentato dal capo dei servizi segreti Vladimiro Montesinos Torres, attualmente ricercato per crimini contro l’umanità. Un affare apparentemente alla luce del sole, comprensivo però di una tangente di 18,4 milioni di dollari che Montesinos Torres e i funzionari russi di sono spartiti per il buon esito della trattativa. In particolare, secondo quanto sono riusciti a ricostruire i finanzieri di Trento, 10,9 milioni di dollari sarebbero andati a Montesinos Torres, e 7,5 a rappresentanti dell’impresa russa su conti correnti svizzeri indicati da questi ultimi. L’indagine in Italia ha inizio nel settembre 2001, quando all’aeroporto di Milano-Malpensa sono stati controllati Ananiev e Dementev di ritorno da Zurigo.
La conferma della maxi-tangente per la fornitura di aerei da combattimento al Perù viene da un appunto trovato in possesso di Ananiev nel quale si ipotizza l’arrivo di 100 milioni di dollari dal Perù, 80 dei quali destinati a Rosvoorushenie, 15 ad un altro soggetto in Perù e 5 ad un soggetto collegato a Rosvooroushenie. Fra i documenti che l’uomo ha con sé c’è anche un altro appunto che riporta i nomi
Scaurus, Mapo Bank e Adamas che risulteranno poi corrispondenti rispettivamente: al conto svizzero nella disponibilità di Ananiev e Beltsova; alla banca di cui Ananiev era presidente ed alla banca corrispondente a Lugano.
È a questo punto dell’indagine che entra completamente in gioco il nucleo regionale di polizia tributaria della finanza. Quel che viene scoperto è di estremo interesse: ad esempio che fino al 2001 Ananiev ha convissuto in Italia con Olga Beltsova, titolare di conti correnti presso la Raiffeisenkasse di Nova Levante, filiale di Vigo di Fassa e presso la Cariplo e la Banca commerciale Italiana filiali di Arese.
L’opera di scavo prosegue ed emerge che su tali conti la signora, il convivente e tale Giulio Rizzi, di professione operatore finanziario, hanno ricevuto numerosissimi bonifici dalle banche Adamas e Ubs di Lugano. Ma che ruolo gioca Rizzi? Il trentino secondo la Finanza avrebbe gestito con prelievi in contanti la maggior parte del denaro dal conto intestato a Olga Beltsova e lo avrebbe versato in parte su un conto corrente acceso presso la Raiffeisen di Vigo di Fassa a lui intestato, e in parte sui conti delle società Promoteam e Promoteam Vathurist, entrambe di Vigo di Fassa, ed a lui facenti capo accesi presso la banca Raiffeisen.
Il nome della cassa rurale altoatesina con filiale in alta val di Fassa ricorre ripetutamente, tanto più che dall’Agenzia italiana dei cambi giunge alla Finanza di Trento la segnalazione di prelievi e versamenti di sospetta frequenza su alcuni conti della stessa. Le somme di denaro spostate di volta in volta sono accuratamente inferiori ai 12.500 euro sopra i quali è d’obbligo la segnalazione all’Agenzia da parte degli istituti di credito. Il meccanismo non basta a salvare
dai sospetti il direttore della filiale Genesio Giannini che viene denunciato per omissione di segnalazione di operazioni sospette. Al pari degli altri personaggi coinvolti nella vicenda, anche Giannini sarà sentito nei prossimi giorni dall’autorità giudiziaria. Molte le cose che gli inquirenti intendono chiarire, prima fra tutte perché sia stata scelta come "lavatrice" la Raiffeisen di Nova Levante, filiale di Vigo di Fassa e quindi, a cascata, se vi fossero rapporti pregressi fra il direttore della stessa e l’operatore finanziario Giulio Rizzi.

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