“Come una grande prigione a cielo aperto”
Mentre la stampa di tutto il mondo sembra applaudire allo sgombero delle colonie israeliane dalla Striscia di Gaza come a uno storico passo verso la pace e l'opinione pubblica nazionale e internazionale considera soltanto la necessità di rivalutare la figura di Sharon e l'operato del suo governo, noi, gruppo di giovani che su proposta e coordinamento di Pax Christi Italia stiamo percorrendo le strade di Israele e Palestina ci siamo accorti che la realtà dice anche altro.
Siamo partiti e siamo convinti che la pace si costruisca con dei gesti positivi e propositivi, di distensione e di riconciliazione e che il ritiro dei coloni da Gaza fosse uno di questi gesti.
Siamo partiti e siamo convinti che lo stare dalla parte delle vittime sia il punto di vista corretto per costruire la convivenza futura e ci siamo accorti che ancora una volta la violenza è giocata sulla vita quotidiana di famiglie, di giovani, di bambini di uomini e di donne spesso vittime di logiche politiche che non tutelano i loro diritti e la loro dignità.
Crediamo che stare con gli ultimi ci abbia insegnato che la terra è di tutti e che il futuro è come diceva don Tonino Bello la “conviviliatà” delle differenze e che Palestina e Israele, come tutto il mondo, abbiano bisogno di uomini e donne costruttori di ponti e non di muri.
Camminando dentro questi territori osserviamo, incontriamo, sperimentiamo una realtà lontana anni luce dall'ottimismo sbandierato da media e politici di ogni colore.
Sentiamo l'esigenza di gridare che l'occupazione militare in Palestina non sta affatto finendo.
La realtà - nascosta dai media, ma drammaticamente presente nella vita quotidiana di ogni palestinese - e' quella che stiamo vedendo in questi giorni: la costruzione ingiusta e illegale di un muro che continua a ritmi vertiginosi, imprigionando interi villaggi. Un muro che in realtà imprigiona entrambi i popoli.
Vediamo coloni che illegalmente continuano a occupare, rubare, inquinare e devastare la terra dei pastori e dei contadini palestinesi, fino ad aggredirli fisicamente. Vediamo bambini palestinesi già carichi di odio e rabbia che lanciano sassi contro gli israeliani e ci chiediamo che futuro potranno costruire.
Incontriamo persone la cui vita è resa impossibile a causa di blocchi e check-point che, inutili ai fini della sicurezza, servono invece a impedire la libertà di movimento, a umiliare e fiaccare la volontà di resistenza di un intero popolo. Vediamo quotidianamente perquisizioni, umiliazioni e sbeffeggiamenti nei confronti dei palestinesi da parte di soldati e coloni che sembrano agire al di sopra di ogni legge, con sassaiole e bastonate gratuite, diventate ormai normalità.
E Gaza? Gli abitanti di Hebron, Bilimn, Al Tuwani (città e villaggi della West Bank) ci testimoniano che molti dei coloni sgomberati da Gaza si stanno reinsediando in Cisgiordania, occupando altri territori palestinesi.
I media israeliani riportano che 500 coloni saranno trasferiti ad Ariel (la più grande colonia in Cisgiordania), 51 famiglie a Ma’ale Adummim (alle porte di Gerusalemme) e altri ad Ofra (vicino a Ramallah).
Ci sembra di poter parlare, più che di un "disimpegno" da Gaza, di una semplice "ridistribuzione" dei coloni.
Tutto questo in Cisgiordania, mentre la "Striscia liberata" rimane sotto il controllo militare di Israele. “Gaza rimane sotto occupazione – dice monsignor Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme e presidente internazionale di Pax Christi – come una grande prigione a cielo aperto. A meno che in futuro i confini non siano posti sotto un controllo internazionale” (Gerusalemme, 26 agosto 2005).
Ma la Striscia attualmente é circondata da ogni lato da soldati israeliani che controllano entrate e uscite: il controllo dei cieli è appannaggio di Israele, i porti sono in mano agli ex-occupanti, servizi come acqua, luce, posta, gas e telefono dipendono dalla incerta generosità delle autorità israeliane.
Ci sembra che la pace con l’impegno di tutti sia ancora da costruire.
Pax Christi Italia – Campagna “Ponti e non muri”
Gerusalemme, 26 agosto 2005
Per contatti: Nandino Capovilla (capo-delegazione), 00972/0545419669
nandyno@libero.it
Segreteria Nazionale Pax Christi
055/2020375
info@paxchristi.it

Sociale.network
#spesemilitari #sondaggi
Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.
#Ucraina #UK
Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera #StormShadow all'#Ucraina, aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella #Russia, ha riferito #Bloomberg il 3 novembre, citando fonti anonime.
https://kyivindependent.com/uk-supplies-ukraine-with-additional-storm-shadow-missiles-for-deep-strikes-into-russia-bloomberg-reports/
#Sudan
Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (#RSF). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.
https://retepacedisarmo.org/2025/rete-pace-disarmo-stop-armi-italiane-agli-emirati-arabi-basta-complicita-con-chi-alimenta-guerra-in-sudan/
"Aumentate i salari, non le #spesemilitari". A #Milano, un migliaio in piazza contro la #guerra
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/05/salari-spese-militari-protesta-piazza-milano-guerra/8185144/
#cappellanimilitari
#4Novembre – Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
https://www.ordinariatomilitare.it/2025/11/04/4-novembre-mons-saba-scrigno-prezioso-che-custodisce-il-generoso-impegno-di-sacerdoti-religiosi-e-religiose/
#cappellanimilitari
Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco
Commento all’intervento dell’ordinario militare sul #4novembre.
“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/5475-pusillanime-a-chi
La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a #Pokrovsk. E la notevole distanza fra l'#Ucraina della #propaganda e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.
#Ucraina #Pokrovsk
Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.
https://www.rsi.ch/info/mondo/Si-complica-per-l%E2%80%99Ucraina-la-situazione-a-Pokrovsk-e-Kupyansk--3257138.html
#Ucraina #Russia
#Putin ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese #raffinerie di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24
Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere #giornalisti stranieri alle aree di #Pokrovsk e #Kupyansk per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry #Peskov, citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24
#Ucraina, #Bild: i russi hanno preso l'80% della città di #Pokrovsk
L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24
Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della #Russia?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:
"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".
Troppe domande su #Gaza, giornalista licenziato - Articolo21
https://www.articolo21.org/2025/11/troppe-domande-su-gaza-giornalista-licenziato/
Terzo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Secondo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ed ecco la procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ecco come #Facebook reagisce alla pubblicazione di un post sul #4novembre