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    Mentre la battaglia infuria e i soldati ucraini vengono spinti dal loro governo a una resistenza sempre più disperata, una domanda morale si impone: su Pokrovsk possiamo rimanere in silenzio come pacifisti o dobbiamo prendere posizione per la invocare la salvezza dei soldati ucraini?
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L'odissea di Giordano Tommasi arrestato in Israele

27 settembre 2004
Katia

E’ cominciata il 27 agosto la sua odissea all’interno delle carceri israeliane. Otto lunghi giorni in cui Giordano Tommasi, ragazzo 23enne residente a Soave in provincia di Verona, ha dovuto fare i conti con il sistema di giustizia israeliano.
Tutto ebbe inizio il giorno in cui Giordano partecipò insieme a Peter L., cittadino dell’Alaska, a una manifestazione pacifista ad Abu Dis contro il muro della separazione che il governo israeliano sta continuando a costruire senza tregua – manifestazione a cui aveva partecipato anche il nipote di Gandhi.
Mentre stavano tornando all’ostello in cui alloggiavano, nei pressi della Porta di Damasco, furono raggiunti da un paio di jeep della polizia israeliana e Peter, che al momento aveva una bandiera palestinese sulle spalle, fu fermato e preso. Mentre Giordano riprendeva con la videocamera quanto stava avvenendo. Pochi minuti dopo si sarebbero ritrovati in stato d’arresto. L’accusa: rifiuto di cooperazione con le forze dell’ordine, assalto ad autoveicolo della polizia, aggressione di due poliziotti, assembramento sedizioso (persone si sono raccolte intorno e sembra che alcuni abbiano iniziato a tirare sassi). Testimoni presenti sul luogo affermano che, se Peter ha fatto un’iniziale resistenza (durante la quale un soldato ha spinto il piede del ragazzo contro il finestrino della volante, rompendolo) Giordano ha semplicemente rifiutato di spegnere la videocamera continuando a riprendere (e per fortuna è riuscito a passare il filmato a italiani accorsi al momento) senza però opporre resistenza all’arresto. E nessuno ha comunque spiegato loro in quel momento perché erano stati fermati, di cos aerano colpevoli.
Trasportati alla prigione di Maskobiye (Gerusalemme Est) i due sono stati ripetutamente picchiati e lì detenuti in condizioni degradanti fino al giorno dopo, in cui si è svolto il processo per direttissima. Nonostante il giudice avesse ammesso che non vi erano le prove per condannarli, i due sono poi stati portati in altre carceri: Giordano a Neve Tritza, Peter in un carcere del Sud del paese, una gran brutta prigione a detta di chi la conosce. E i maltrattamenti sono continuati. Per l’italiano è stata in seguito approvata la richiesta d’appello presso l’High Court di Gerusalemme, prevista per il 1 settembre. Sentenza: viene decisa la deportazione in Italia (il che significa che non potrà più mettere piede in Israele per molto tempo); unica vittoria: hanno acconsentito a che Giordano non abbia conseguenze sulla sua fedina penale al ritorno. Mentre Peter continua a rimanere in carcere, finalmente dopo cinque giorni i lsuo avvocato è riuscito ad avvisare i parenti.
La beffa per Giordano è durata fino alla fine. Il rimpatrio, previsto per il 2 settembre, è invece stato ritardato di 24 ore, con spiegazioni poco chiare. Finalmente il 3 settembre Giordano è tornato a casa. In Israele non potrà più tornare.
In tutta la vicenda l’ambasciata italiana e il consolato hanno avuto una posizione dubbia. E’ apparsa piuttosto evidente la volontà di chiudere al più presto il caso, premendo per l’espulsione. Quando in udienza finale è stata proposta l’alternativa di lasciare libero il giovane in cambio di una garanzia ufficiale da parte dell’ambasciata, niente da fare.
Mentre il governo israeliano le prova tutte per scoraggiare la presenza internazionale, scomoda, all’interno del paese.

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Sociale.network

@peacelink - 5/11/2025 17:19

Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.

@peacelink - 5/11/2025 17:06


Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera all', aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella , ha riferito il 3 novembre, citando fonti anonime.
kyivindependent.com/uk-supplie

@peacelink - 5/11/2025 16:55

Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.

retepacedisarmo.org/2025/rete-

@peacelink - 5/11/2025 16:42


– Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
ordinariatomilitare.it/2025/11

@peacelink - 5/11/2025 16:34


Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco

Commento all’intervento dell’ordinario militare sul .

“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: mosaicodipace.it/index.php/rub

@peacelink - 5/11/2025 16:32

La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a . E la notevole distanza fra l' della e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.

@peacelink - 5/11/2025 16:27


Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.

rsi.ch/info/mondo/Si-complica-

@peacelink - 5/11/2025 14:13


ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:11

Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere stranieri alle aree di e per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry , citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:09

, : i russi hanno preso l'80% della città di

L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 13:58

Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della ?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:

"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".

@peacelink - 5/11/2025 13:45

Terzo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:44

Secondo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:43

Ed ecco la procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:41

Ecco come reagisce alla pubblicazione di un post sul

Dal sito

  • Latina
    Le provocazioni statunitensi cercano il casus belli per attaccare il Venezuela

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    2 novembre 2025 - Alessandro Marescotti
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    2 novembre 2025 - Donne in Nero - Piombino

Si guardano con incredulo stupore. Le mani non si toccano. Hanno scoperto l’unico tesoro; hanno incontrato l’altro.

Borges

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