Palestina

Israele

A Sderot si parte con le aule bunker

1 settembre 2007
Michelangelo Cocco
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Alla ripresa dell'anno scolastico in Israele, prevista per domani, gli studenti della cittadina di Sderot, troveranno ad accoglierli 200 soldati che li assisteranno in caso di allarme per i razzi artigianali Qassam che vengono lanciati dai gruppi armati palestinesi dalla Striscia di Gaza. Il generale Yitzhak Gershon, comandante del Fronte interno, ricordando che ogni scuola a Sderot è dotata di «aule rinforzate» nelle quali muri, soffitto e finestre sono collaudati per sopportare l'impatto di un'esplosione, ha sostenuto che non c'è motivo di allarme e che l'esercito può garantire una protezione adeguata. Le sue assicurazioni però tranquillizzano solo in minima parte i genitori degli studenti che, da parte loro, hanno deciso di sospendere, ma di non annullare, le annunciate proteste contro l'inizio dell'anno scolastico.
«Se la situazione è come viene descritta e se ci sono così tante aule protette, perché il generale o il ministro della difesa (Ehud Barak) non firmano un documento di garanzia per la sicurezza delle classi?», ha chiesto Sasson Sara, rappresentante dell'associazione dei genitori e degli insegnanti di Sderot. «Vorrei sapere se il generale manderebbe i propri figli a studiare in un rifugio per otto ore al giorno. Gershon capisce cosa significa questo?». Resta alta nel frattempo la tensione tra le famiglie di Sderot e il ministro dell'istruzione Yuli Tamir, sfociata il 24 agosto in una rissa e scontri con la polizia.
Il ministro, visitando la cittadina, aveva promesso ai genitori la costruzione di sei nuove scuole con protezioni speciali e la ristrutturazione di gran parte dei rifugi sotterranei. Era stata però chiara nel dire che l'anno scolastico sarebbe cominciato regolarmente in tutto il paese, quindi anche a Sderot. Parole accolte male dai familiari degli studenti che avevano perciò reagito con violenza. Batya Katar, un'altra rappresentante dell'associazione dei genitori, aveva replicato che le scuole rimarranno chiuse e gli studenti tenuti a casa se non verranno consegnati subito 54 scuolabus blindati e garantita la possibilità per gli studenti di iscriversi in istituti di altri centri abitati. La stampa israeliana ha riferito che almeno 700 dei 4.100 studenti di Sderot, domani andranno a scuola in altre città. Un numero che, con ogni probabilità, è destinato ad aumentare.

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