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Il pacifismo israeliano messo nell'angolo dallo scontro di civiltà

Parla Michael Warschawski, dell'Alternative information centre
21 luglio 2006
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

Michael Warschawski è un pacifista israeliano di quelli che lavora con i Social Forum, codirettore dell’Alternative information centre, organizzazione israelo-palestinese.

Vent’anni fa i pacifisti israeliani manifestavano contro la guerra in Libano. Oggi il Paese, a parte una esigua minoranza di persone, appare schierato col governo. Perché?

Il movimento pacifista tradizionale, come “Peace Now” per intenderci, ha smesso di esistere dal luglio del 2001. L’ala radicale invece è più unita e più forte. In questo momento la posizione dell’area “maggioritaria” è che Israele è stata attaccata e che dunque dobbiamo rispondere. Alla manifestazione contro la guerra che abbiamo organizzato domenica scorsa è venuto a titolo personale Mossi Raz, ex segretario di “Peace Now” e come lui sono venute centinaia di persone.

Chi era a Tel Aviv afferma di aver visto 300 persone circa.

Non è vero. Eravamo almeno settecento ed eravamo tutti ebrei, era una manifestazione organizzata in fretta. Domenica prossima speriamo che vengano anche dal nord. Abbiamo contattato i partiti arabi. Contiamo di essere almeno in 3000. Ci saranno i refusnik, la coalizione delle donne contro la guerra, Gush Shalom, Ta’ayush, i rabbini per i diritti umani e gli anarchici contro l’occupazione.

Contate di sortire qualche effetto nell’opinione pubblica?

Non abbiamo l’illusione di cambiare questa società. Come l’ingranaggio di un orologio, una volta noi eravamo la ruota piccola in grado di muovere quella più grande, che era la cassa di risonanza per rivolgerci all’opinione pubblica. Adesso giriamo a vuoto.

In questo momento la maggior parte degli israeliani sembra non temere le conseguenze che l’allargamento del conflitto nella regione potrebbe avere, anche per Israele. Si tratta di convinzione o disinformazione?

In Israele abbiamo un proverbio che dice, quando arriveremo al ponte penseremo ad attraversarlo. Esiste la percezione di essere parte di una guerra globale che difende la cultura ebrea e quella cristiana. Dunque non c’è scelta, in quanto la società israeliana si percepisce come parte del cosiddetto “scontro di civiltà”. Non c’è un obiettivo in questo conflitto. E’ la guerra preventiva permanente contro tutto quello che si può dipingere come terrorismo. Con l’Iran, secondo me, questa fase può degenerare in conflitto. Siamo in una situazione estremamente pericolosa della quale non possiamo calcolare le conseguenze ed alla quale occorre porre fine immediatamente prima che esploda in un conflitto regionale. Quando ho espresso alla radio di questa mia posizione un giornalista mi ha detto che siamo già in guerra con l’Iran e mi ha chiesto se, data tale condizione, non era meglio affrontare la faccenda prima che dopo. Vent’anni fa quando morivano i soldati al fronte si accusava il governo di non avere protetto i nostri soldati. Ora i missili su Haifa sono vissuti come un evento inevitabile, non un fallimento del governo.

Chi non ha il satellite e legge solo la stampa in ebraico riceve un’informazione adeguata su quanto accade ai civili in Libano?

La stampa israeliana non si può considerare “militarizzata”. Esiste piuttosto in questa fase una militarizzazione della mentalità. Che si riflette anche nell’informazione. Basti pensare alle voci che si sono levate dalla sinistra, da Yossi Beilin ad altri. Ho sentito Yeoshua parlare come uno di destra. Non è il governo che dice ai giornali di sinistra quello che devono scrivere. I media israeliani riflettono piuttosto l’opinione pubblica che in questo momento con i missili in casa propria è indifferente ai morti dall’altra parte. Ma dobbiamo respingere la mentalità dello scontro tra civiltà. Immagina le conseguenze dell’ingresso di altri Stati in questo conflitto.

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Sociale.network

@peacelink - 5/11/2025 17:19

Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.

@peacelink - 5/11/2025 17:06


Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera all', aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella , ha riferito il 3 novembre, citando fonti anonime.
kyivindependent.com/uk-supplie

@peacelink - 5/11/2025 16:55

Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.

retepacedisarmo.org/2025/rete-

@peacelink - 5/11/2025 16:42


– Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
ordinariatomilitare.it/2025/11

@peacelink - 5/11/2025 16:34


Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco

Commento all’intervento dell’ordinario militare sul .

“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: mosaicodipace.it/index.php/rub

@peacelink - 5/11/2025 16:32

La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a . E la notevole distanza fra l' della e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.

@peacelink - 5/11/2025 16:27


Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.

rsi.ch/info/mondo/Si-complica-

@peacelink - 5/11/2025 14:13


ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:11

Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere stranieri alle aree di e per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry , citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:09

, : i russi hanno preso l'80% della città di

L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 13:58

Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della ?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:

"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".

@peacelink - 5/11/2025 13:45

Terzo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:44

Secondo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:43

Ed ecco la procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:41

Ecco come reagisce alla pubblicazione di un post sul

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    2 novembre 2025 - Donne in Nero - Piombino

Come si fa a non credere nel progresso, quando in ogni nuova guerra ti uccidono sempre in un modo diverso?

Will Rogers

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