Palestina

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Comunicato stampa

Palestina, notizie dagli operatori COOPI

Mentre a Gaza continuano i raid israeliani, COOPI sostiene le zone più povere nella West Bank
18 luglio 2006
Fonte: Domenico Porco - Ufficio Stampa COOPI

Milano, 12 luglio 2006 – A un anno di distanza dal ritiro degli israeliani
dalle colonie della striscia di Gaza e della West Bank, la situazione nei
Territori Occupati palestinesi è peggiorata costantemente.

Se le tensioni nella West Bank non sono certamente paragonabili al clima
della striscia di Gaza - dove i report delle agenzie internazionali parlano
di crisi umanitaria imminente - la chiusura delle frontiere dovuta alla
costruzione del Muro e le limitazioni di movimento imposte a milioni di
persone nei Territori continuano a causare disoccupazione e povertà tra i
palestinesi.

COOPI – Cooperazione Internazionale interviene dal 2002 nelle zone più
povere e colpite dalle restrizioni di movimento nel Nord West Bank, nei
villaggi e nelle città dei distretti di Qualkilya, Nablus e Jenin, per
garantire un lavoro temporaneo alle famiglie maggiormente in difficoltà.

Secondo le stime di aprile della Banca Mondiale, se la situazione politica
non migliorerà entro la fine dell'anno il tasso di disoccupazione toccherà
il 40%, e il 67% dei palestinesi vivrà sotto il livello di povertà (ossia
con meno di 1,6 dollari al giorno).

“Nessuna fascia della popolazione è esclusa dal rischio di povertà” afferma
Alberto Giera, operatore di COOPI nei territori occupati “fino a gennaio,
170.000 famiglie si reggevano sugli stipendi statali interamente finanziati
dalla Comunità Internazionale. Da 5 mesi dottori, insegnanti, e forze di
sicurezza non ricevono più alcun salario. Anche quella fascia di
popolazione che fino a poco tempo fa poteva considerarsi non a rischio, ora
sopravvive grazie alle riserve di denaro messe da parte negli anni. Una
volta finite quelle, è presumibile anche per loro un lento ma inesorabile
avvicinarsi alla soglia di povertà.”

Il progetto appena concluso da COOPI e finanziato dal Dipartimento per
l’Aiuto Umanitario della Commissione Europea ha garantito un lavoro
temporaneo a 1.900 persone, impiegate nella riabilitazione e nella
costruzione di strade, muri di contenimento, marciapiedi e altre piccole
infrastrutture pubbliche che hanno migliorato e reso più sicura l'intera
comunità.

1.900 famiglie hanno beneficiato di un'entrata che ha permesso loro di
pagare le spese mediche primarie, l'istruzione di base dei figli e
soddisfare altre urgenti necessità.

Inoltre l'afflusso di denaro contante nei villaggi e nelle città ha
favorito indirettamente tutta la comunità e i piccoli commercianti,
nonostante la mancanza cronica di un mercato propriamente detto. Nel
gennaio 2006 abbiamo avviato un progetto analogo che a oggi ha garantito un
lavoro temporaneo a 700 persone, e conta di impiegarne altre 900 entro
l'anno.

“I riscontri positivi che incontriamo nelle comunità in cui lavoriamo sia
da parte delle autorità locali, sia da parte della gente comune e dei
beneficiari del nostro progetto” conclude Alberto Giera “ci confermano che
la mancanza di ogni opportunità lavorativa, prolungata nel tempo, non solo
rappresenta un danno economico gravissimo, ma influenza negativamente la
società in ogni suo aspetto e la dignità delle persone”.

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Sociale.network

@peacelink - 5/11/2025 17:19

Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.

@peacelink - 5/11/2025 17:06


Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera all', aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella , ha riferito il 3 novembre, citando fonti anonime.
kyivindependent.com/uk-supplie

@peacelink - 5/11/2025 16:55

Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.

retepacedisarmo.org/2025/rete-

@peacelink - 5/11/2025 16:42


– Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
ordinariatomilitare.it/2025/11

@peacelink - 5/11/2025 16:34


Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco

Commento all’intervento dell’ordinario militare sul .

“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: mosaicodipace.it/index.php/rub

@peacelink - 5/11/2025 16:32

La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a . E la notevole distanza fra l' della e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.

@peacelink - 5/11/2025 16:27


Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.

rsi.ch/info/mondo/Si-complica-

@peacelink - 5/11/2025 14:13


ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:11

Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere stranieri alle aree di e per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry , citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:09

, : i russi hanno preso l'80% della città di

L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 13:58

Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della ?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:

"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".

@peacelink - 5/11/2025 13:45

Terzo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:44

Secondo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:43

Ed ecco la procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:41

Ecco come reagisce alla pubblicazione di un post sul

Dal sito

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  • Pace
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    2 novembre 2025 - Donne in Nero - Piombino

Deve essere una pace senza vittoria… La vittoria significherebbe che e' una pace imposta agli sconfitti, le condizioni di un vincitore imposte ai perdenti. Sarebbe accettata con umiliazione, con costrizione, e un sacrificio intollerabile, e lascerebbe una spina, un risentimento, un ricordo amaro sopra cui le condizioni della pace rimarrebbero, non per durare a lungo, ma solo come sostenute dalle sabbie mobili.

Woodrow Wilson - (1917)

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