Hamas e' pronto a negoziati internazionali di pace
GAZA: il Primo Ministro palestinese entrante Ismail Haniyeh ha dichiarato lunedi', che il suo governo di Hamas e' pronto a parlare alla comunita' internazionale per porre fine al conflitto in Medio Oriente, anche se non cambiera' il suo atteggiamento di linea dura nei confronti di Israele. Haniyeh ha detto ai Deputati che i Palestinesi hanno il diritto di continuare la "lotta" per l'indipendenza, ma ha sottolineato il suo desiderio di instaurare colloqui con la comunità internazionale, Washington compresa, per porre fine al conflitto con Israele.
Ha chiesto, inoltre, agli Stati Uniti, che considerano Hamas un'organizzazione terroristica, di cambiare la loro presa di posizione nei confronti dei Palestinesi, e ha respinto le minacce dei paesi occidentali di tagliare i finanziamenti, se la sua amministrazione non modifichera' radicalmente la sua piattaforma politica di linea dura.
Il suo discorso a largo raggio al Parlamento palestinese e' stato necessariamente seguito da una votazione per approvare il suo Governo composto da 24 membri, ma il numero dei Deputati che volevano parlare ha costretto ad un ritardo fino a martedi', che e' venuto a coincidere con le elezioni nazionali in Israele.
"Il nostro governo non risparmiera' alcuno sforzo per raggiungere una pace equa nella regione, mettendo fine all'occupazione e ripristinando i nostri diritti" ha annunciato Haniyeh ai Deputati.
"Non siamo mai stati sostenitori della guerra, del terrorismo, dello spargimento di sangue. Al contrario, e' l'occupazione israeliana che muove ogni forma di terrorismo contro il nostro popolo, cacciandolo fuori dalla propria terra natia, assediandolo e facendolo morir di fame."
Israele si e' rifiutato di avere qualsiasi rapporto con un governo diretto da Hamas e ha imposto sanzioni, incluse delle limitazioni ai viaggi, tali che hanno costretto Haniyeh a pronunciare il suo discorso al Parlamento, che ha sede a Ramallah, via video conferenza dalla citta' di Gaza.
Si prevede che l'amministrazione capeggiata da Hamas entrera' in carica mercoledi'.
Ma pur respingendo qualsiasi proposta di intavolare trattative con Israele, Haniyeh ha accolto volentieri la prospettiva di un coinvolgimento internazionale continuato nel processo di pace, specialmente da parte del cosiddetto Quartetto per il Medio Oriente.
"Il nostro governo sara' preparato a tenere un dialogo con il quartetto internazionale sui modi per mettere fine al conflitto e ristabilire nuovamente la tranquillita' nella regione" ha detto.
Il Quartetto - Unione Europea, Russia, Nazioni Unite e Stati Uniti - e' lo sponsor dell'ormai prevalentemente moribondo piano di pace "Road Map", che e' finalizzato alla creazione di uno Stato Palestinese indipendente accanto ad un Israele sicuro.
Sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea hanno minacciato di tagliare i finanziamenti all'Autorita' Palestinese se Hamas non riconosce Israele, non rinuncia alla violenza e non rispetta gli ultimi accordi internazionali.
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Il Commissario Europeo per le Relazioni Esterne Benita Ferrero-Waldner, lunedi' ha dichiarato "Non volteremo le spalle ai Palestinesi, troppi dei quali vivono nella miseria nera."
"L'Unione Europea rispetta la loro scelta democratica, ma puo' lavorare solo con coloro che cercano la pace tramite mezzi pacifici", ha aggiunto.
Nonostante l'affidamento dell'Autorita' Palestinese sul sostegno straniero, Haniyeh ha affermato che non ci saranno cedimenti a pressioni esterne.
"Il popolo palestinese non dovrebbe essere punito per esercitare il suo diritto a scegliere i suoi leaders in elezioni libere e democratiche" ha dichiarato. "Quelli che pensano che le pressioni economiche faranno crollare il nostro governo o mineranno la determinazione della nostra gente, si stanno sbagliando di grosso."
Israele ha ammonito che la politica del governo entrante non gli avrebbe lasciato altra scelta che dichiarare le zone della Palestina territorio nemico e isolarle.
"Se Hamas prosegue per la propria strada, l'Autorita' Palestinese sara' definita come un'entita' terrorista" ha affermato il portavoce del Primo Ministro, Raanan Gissin.
Gissin ha aggiunto che, se sostenuta, la politica del governo diretto da Hamas costringerebbe il Primo Ministro incaricato, Ehud Olmert, a mantenere la sua minaccia di stabilire unilateralmente i confini di Israele entro il 2010.
"Se vediamo che il programma di Hamas e' la politica di governo a lungo termine, prenderemo il nostro destino nelle nostre stesse mani" ha dichiarato Gissin.
Fa appello al Presidente palestinese moderato, Mahmoud Abbas, che ci si aspetta approvi mercoledi' lo schieramento, per usare poi i suoi poteri esecutivi per porre veto al governo.
Vista la maggioranza di Hamas, il voto di fiducia parlamentare di martedi' dovrebbe essere una formalita', anche se la fazione Fatah di Abbas votera' contro.
Nel suo discorso, Haniyeh ha usato la parola "pace" cinque volte e ha fato riferimento alla "resistenza" solo una volta, inducendo i membri della fazione Fatah di Abbas ad asserire che Hamas non stesse ne' mandando dei segnali contrastanti ne' diventando troppo indulgente.
"Non daro' la mia fiducia a questo governo, perche' gli interessi piu' elevati del popolo palestinese siano assenti" ha dichiarato Saeb Erekat di Fatah.
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#Norvegia
A gestire i flussi di aiuti all'#Ucraina in seno al governo norvegese c’è una vecchia conoscenza di #Zelensky, il ministro delle Finanze, nonché ex primo ministro del Paese e ex segretario generale della #Nato, Jens #Stoltenberg.
InsideOver
A inizio anno la testata danese Politiken arrivò ad accusare la #Norvegia di essere una “profittatrice di guerra” https://it.insideover.com/guerra/85-miliardi-di-dollari-per-lucraina-la-norvegia-blinda-kiev-e-insieme-i-profitti-del-proprio-gas.html
#giustizia
Respingere la controriforma della giurisdizione • DomenicoGallo.it
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https://www.domenicogallo.it/2025/11/respingere-la-controriforma-della-giurisdizione/
#geopolitica #JohnMearsheimer
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