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    19 agosto 2025 - Alessandro Marescotti

UNA FORMA DI RESISTENZA DELLA SOCIETA' CIVILE AI PROGREDIRE DI UNA GLOBALIZZAZIONE DISTORTA SULL'ACQUA

30 gennaio 2005
Salvatore Carnevale



in data 23 novembre 2004. il consorzio ATO 2 (Ambito Territoriale Ottimale) Napoli Volturno (formato dai 136 comuni, Napoli provincia di Napoli e Caserta)
decise di affidare la gestione del Servizio idrico integrato (fogne depurazione e acqua) ad una società misto
pubblico privata (gara per la determinazione del socio privato fissata in
data 7 febbraio 2005); tale delibera prevedeva la totale privatizzazione del
servizio entro due anni dall'assegnazione del medesimo.

A seguito di una continua pressione del Comitato Civico di Napoli per la difesa dell'acqua ("inondazioni" di e - mail alla Sindaca, Conferenze Pubbliche, volantinaggio etcc) è stato riconvocato il consorzio l'A.T.O. 2 per il giorno 3 presso la Sala Di Santa Maria La Nova.
la posizione del Comitato è FERMARE LE BOCCE quindi ritirare la delibera del
23 novembre e aprire una discussione pubblica sulle modalità di gestione dei
servizi idrici.

Situazione nella quale si trova la società civile
1) I sindacati:
- la Cgil nonostante il Documento Confederale approvato all'ultimo
Congresso, che indica chiaramente la posizione sui beni di pubblica utilità
e sui diritti umani fondamentali, è a favore della privatizzazione mista
(pubblica e privata). Tutto questo, oggi, sembra inascoltato dai referenti
locali della Cgil, inoltre mancano discussioni pubbliche della stessa Cgil.
Questo è molto inquietante;
- la Uil ha lanciato una petizione per abolire l'art. 5 della delibera 23
novembre dell'A.T.O. 2 (dismissione totale del servizio pubblico) . Quindi
si presuppone che se abolito l'art. 5 la Uil è favorevole ad una gestione
mista.
- la Cisl (è incredibile) ma non ha detto una parola;

2) I partiti
Verdi, Rifondazione e Pdci chiedono, ma senza complicarsi troppo "la vita",
la gestione in house (cioè pubblica), se il giorno 3 (giorno della
riconvocazione dell'assemblea dell'A.T.O.2) passerà la gestione mista, questi
partiti rimarranno ancora nella maggioranza? una maggioranza che ha
mercificato un diritto umano fondamentale? Infatti, il Presidente
dell'A.T.O. e il V. Presidente Stamati (quest'ultimo con nomina del presidente della
Provincia Di Palma) sono uomini di Bassolino, inoltre nel Consiglio di
Amministrazione c'è un altro uomo del pds ex Sindaco di Pozzuoli Gennaro De
Voto. Ci sono inoltre componenti della margherita tra cui Viscardi (ancora
forte nella CISL) e due componenti di forza italia. Tutti questi componenti ( ben
pagati per le cariche ricevute nell'A.T.O. 2) invece di preoccuparsi di
redigere un piano d'ambito territoriale (pianificazione del servizio idrico)
hanno privatizzato l'acqua. Inoltre non dimentichiamo che i sindaci componenti dell'assemblea che
voteranno avranno un di "scuderia" sentiranno i partiti di
riferimento e non i cittadini;

3) Il Comune di Napoli ha un grosso peso nel consorzio poiché rappresenta un
numero alto di deleghe (18%), ma la Sindaca nella lettera di convocazione
dell'A.T.O. 2 ha assunto una posizione da "Ponzio Pilato" e velatamente ha
espresso consenso per il mantenimento di una posizione mista pur in assenza
di un dibattito pubblico aperto alle forze sociali e attive presenti sul
territorio. Inoltre se avesse messo nel programma elettorale che avrebbe privatizzato l'acqua ritengo che non sarebbe stata eletta;

4) Soldi: il peso e la capacità delle lobby affaristiche, collegate alle
multinazionali, riescono a bloccare i partiti politici e in alcuni casi
interagiscono anche con i mass-media non informando l'opinione pubblica;

A fronte di tale situazione la società civile, oltre che ad essere presente
in massa il 3 (giorno della convocazione dell'A.T.O. 2), si mobilita con
tutte le forze e con tutti gli strumenti a disposizione in forma singola o
collettiva per dare segno di presenza e rivendicazione affinché la
discussione esca dai palazzi e torni tra la gente. La necessità è quella di un
dibattito pubblico in tutti i Consigli Comunali interessati all'A.T.O. 2. E' importante che i
politici prendano le decisioni in funzione del bisogno dei cittadini.
Inoltre, che tutto ciò è inquietante è confermato anche dal fatto che
l'A.T.O.2 era stato costituito per realizzare
un piano d'ambito territoriale cioè una pianificazione dei servizi idrici
(per capire quali fossero i punti di forza e di debolezza dei servizi
idrici, valutare i costi di manutenzione e di innovazione, monitorare le
variabili dipendenti e indipendenti di tutta l'organizzazione del servizio
idrico) ma non è stato mai realizzato e senza di esso non c'è una
definizione delle tariffe pubbliche (costo per ogni cittadino), ma
soprattutto non c'è un bene che si può vendere, è come se chi vende non sa
cosa stia vendendo e chi compra (anche se non sa cosa compra) sa che
nonostante tutto sarà facile speculare sulla "pelle" dei cittadini con
l'aumento delle tariffe e visto che si tratta di una multinazionale,
presente nell'AFFARE, avremmo anche il peso di essere occidentali che
alimentano il processo di speculazione sulla vita umana nel terzo mondo.

La "bellezza" di questa aggregazione di singoli e collettivi, nella nostra città e provincia (molto grande e dispersiva) opulenta e individualizzata, è data da un diverso modo di fare informazione (anche in rete telematica) sui disastri della globalizzazione distorta che giorno dopo giorno sono sempre più presenti nella nostra vita, nei nostri interessi e nelle paure della cittadinanza, quindi si localizza (il locale che non prescinde dal globale e viceversa) . Infatti è proprio dal rischio che sta lievitando una suggestione collettiva nel curare i rapporti oltre le ideologie e gli steccati degli stereotipi culturali, ideologici e/o di status sociale. Inoltre questa esperienza, ancora molto embrionale, deve comunque farci interrogare su una mancanza di una vocazione Istituzionale e dell'importanza di un ruolo delle amministrazioni locali rispetto ai processi di una globalizzazione malsana, solo a favore di pochi che non intendono mettere in discussione il proprio stile di vita per il bene di tutti.

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“Negoziare la fine della il prima possibile”: 69%.
Gli ucraini che vogliono combattere fino alla sono diventati una minoranza: 24%.

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Una confessione dovrebbe essere parte di una nuova vita

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