Letture dopo il capitalismo
Il primo libro di Seymour Melman è del 1956, sull'organizzazione della produzione nell'industria dell'auto, Dynamic factors in industrial productivity (Wiley), basato sui suoi studi di dottorato, seguito da una serie di analisi sui processi decisionali, le gerarchie nella produzione e la produttività dell'industria. In parallelo, di fronte all'affermarsi della guerra fredda, Melman inizia il suo lavoro sul disarmo: nel 1958 cura il libro Inspection for disarmament, nel 1961 scrive The Peace Race, un termine che sarà preso in prestito dal presidente Kennedy, prima della drammatica crisi dei missili a Cuba, poi scrive Disarmament: its politics and economics. Contro la guerra in Vietnam cura nel 1968 In the name of America: clergy and laymen concerned about Vietnam e affronta in Pentagon capitalism (1970) la prima analisi sistematica del complesso militare industriale Usa, un tema sviluppato in The permanent war economy: American capitalism in decline (1974 e 1985) e nel volume a più autori The war economy of the United States (1971). Insieme alle sue lucide analisi, Melman va alla ricerca di proposte concrete che diano una risposta ai problemi che il disarmo creerebbe alle industrie militari e ai lavoratori Usa. Nasce da qui l'importante lavoro sulla riconversione dell'industria militare, prima con i sei volumi di Conversion of industry from a military to a civilian economy (1970), poi con il rapporto per le Nazioni Unite, Barriers to economic conversion (1980) e con decine di articoli, studi e rapporti sull'esperienza degli Stati Uniti, dell'Unione Sovietica e di altri paesi.
L'analisi delle trasformazioni dell'economia Usa è sviluppata in Profits without production (1983), scritto in un periodo di stretta collaborazione con il sindacato americano, in cui lo svuotamento della capacità produttiva statunitense, alimentato delle spinte alla globalizzazione e alla finanziarizzazione dell'economia, viene messo in relazione alla concentrazione di risorse nelle produzioni militari.
Le strategie politiche per il disarmo e la riconversione sono presentate in The demilitarized society (Harvest House, 1990), che fa il punto sui movimenti per la pace degli anni Ottanta e sulle possibilità di cambiamento alla fine della guerra fredda, con la prospettiva - mai realizzatasi - dei «dividendi della pace».
Ma il suo lavoro più impegnativo, sintesi di una vita di lavoro, è After capitalism. From managerialism to workplace democracy (Knopf, 2001), che non ha mai trovato un editore in Italia. L'analisi della produzione capitalistica, con le sue gerarchie manageriali, alienazione e mercificazione, si intreccia agli effetti negli Stati uniti della deindustrializzazione e dell'accumulazione di potere militare. Le strade per le alternative sono nel recupero di controllo da parte dei lavoratori - la riscoperta della democrazia economica - nella «disalienazione» del lavoro, in una produzione al servizio della società anziché del potere militare.
Il libro è diventato un grande sito web (www.aftercapitalism.com) che oltre ad ampie parti del volume e informazioni sull'autore, presenta i suoi testi principali, dagli anni Cinquanta ad oggi, una vasta raccolta di articoli sul disarmo, la crisi dei missili a Cuba, la guerra in Vietnam, i movimenti per la pace, e poi l'economia di guerra e le strategie di riconversione possibili, per finire con il programma del corso sull'economia di guerra che Melman ha tenuto per decenni alla Columbia University, ricevendo anche il premio per il miglior docente dell'università.
In italiano sono stati tradotti alcuni suoi libri, ora tutti introvabili: La corsa alla pace (Einaudi, 1965), Il capitalismo militare (Einaudi, serie viola, 1974), Fabbriche di morte: è possibile riconvertirle (Pironti, 1982). Nel 1990 è stato visiting professor all'università di Firenze e i materiali del suo corso sono raccolti in un Quaderno del Forum per i problemi della pace e della guerra, L'economia militare: effetti della produzione militare e problemi di riconversione. Un suo testo su «La riconversione dell'economia militare: problemi, argomenti, ipotesi» è pubblicato nel volume La riconversione dell'industria militare curato da Mario Pianta e Alberto Castagnola per le Edizioni Cultura della Pace (Firenze 1990), fortemente voluto allora da Ernesto Balducci. E' di prossima pubblicazione per Città Aperta Edizioni l'ultimo libro, War, Inc.: The Rise and Fall of America's Permanent War Economy, di cui traduciamo alcune parti qui accanto. mi.pi
Articoli correlati
- Nell’ambito di un evento collaterale all’80esima Assemblea Generale dell’ONU
Presentata a New York la “Dichiarazione dei giovani per la Pace nel Mediterraneo”
Quest'articolo nasce da una conversazione con Giovanna Gagliardi, attivista/militante di “Un ponte per… “, Ong nata durante la prima guerra in Iraq per dare solidarietà umana e materiale alla martoriata popolazione civile, vittima dei bombardamenti su Baghdad degli USA e dei suoi Stati vassalli.14 agosto 2025 - Mauro Carlo Zanella A Kiev un crimine di guerra
Oggi è il 6 agosto. Esattamente ottant’anni fa, nel 1945, gli Stati Uniti d’America sganciarono la bomba atomica che ridusse in macerie la città giapponese di Hiroshima e in polvere gran parte dei suoi abitanti.6 agosto 2025 - Mauro Carlo ZanellaYurii Sheliazenko: “Bene le proteste, ma tra gli ucraini c’è ancora chi crede nella guerra”
A Kiev ho incontrato Yurii Sheliazenko, obiettore di coscienza quacchero e dirigente del Movimento Pacifista Ucraino, che avevo conosciuto e intervistato durante il mio viaggio in Ucraina nell’agosto dell’anno scorso e il suo amico Artem Denysov, anch’egli quacchero.4 agosto 2025 - Mauro Carlo Zanella- Da ILO e Oxfam la conferma
Un’Italia sempre più ingiusta e diseguale
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha pubblicato il suo nuovo Rapporto mondiale sui salari. Il documento contiene un dato allarmante: i salari reali in Italia sono oggi inferiori di 8,7 punti percentuali rispetto al 2008. E i super-ricchi aumentano.24 marzo 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network
Serata per #Gaza a Martina Franca in provincia di #Taranto
#nogenocidio
#nogenocido
Serata per #Gaza a Martina Franca in provincia di #Taranto
#nogenocidio #MartinaFranca
[#Pace] "Per la #Palestina con le corde della nostra chitarra", iniziativa oggi in provincia di #Taranto - pace@peacelink.it https://share.google/dWUXr1kVBHSulx1Y7
#noriarmo
https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:1d2ca39e-2fc7-49eb-953d-513371ed46e5
Ex #Ilva, “#Decarbonizzazione usata come slogan, senza dati e senza trasparenza” - Buonasera 24
https://buonasera24.it/news/cronaca/900195/ex-ilva-decarbonizzazione-usata-come-slogan-senza-dati-e-senza-trasparenza.html
Ieri a #Cisternino (Brindisi) si è svolta questa iniziativa per #Gaza
#nogenocidio #Cisterninonogenocidio
Ieri a #Cisternino (Brindisi) si è svolta questa iniziativa per #Gaza
#nogenocidio #Cisterninonogenocidio
Ieri a #Cisternino (Brindisi) si è svolta questa iniziativa per #Gaza
#nogenocidio #Cisterninonogenocidio
Con mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo e presidente di Pax Christi
Ieri a #Cisternino (Brindisi) si è svolta questa iniziativa per #Gaza
#nogenocidio #Cisterninonogenocidio
Ieri a #Cisternino si è svolta questa iniziativa per #Gaza
#nogenocidio #Cisterninonogenocidio
#Ucraina #armi
https://pasqualepugliese.wordpress.com/2025/08/19/finche-ce-guerra-ce-speranza-leuropa-tra-il-nemico-assoluto-e-i-porcospini-di-schopenhauer/
#Ucraina
“Negoziare la fine della #guerra il prima possibile”: 69%.
Gli ucraini che vogliono combattere fino alla #vittoria sono diventati una minoranza: 24%.
#Ucraina
Gli ucraini che vogliono combattere fino alla #vittoria sono una minoranza
https://news.gallup.com/poll/693203/ukrainian-support-war-effort-collapses.aspx
#Ucraina #JeffreySachs
#geopolitica
https://www.youtube.com/watch?v=hX6yVFoCPjY