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    19 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
L'arcipelago lillipuziano si mobilita contro lo stato di guerra in Iraq.

OSTINATI PER LA PACE

Appello urgente alla mobilitazione
12 aprile 2004
Fonte: Ufficio Stampa Rete Lilliput - 12 aprile 2004

A tutte le persone impegnate per la pace e preoccupate per l’attuale situazione in Iraq.
a chi ha manifestato contro la guerra, a Roma, il 15 febbraio del 2003 e il 20 marzo scorso
a chi ha preso parte alle Carovane di Pace che hanno percorso l’Italia dal 1 al 20 di marzo:

L'Italia è in guerra – l’Iraq è occupato ed oppresso
il governo ha mentito
la Costituzione è stata violata.

Ripristiniamo il diritto, la verità e la giustizia ritirando il contingente italiano dall'Iraq

La situazione è estremamente grave ed il nostro governo sta macchiandosi di crimini contro l'umanità, prolungando la minaccia non solo su vite umane innocenti in Iraq, ma mettendo sempre più a repentaglio la sicurezza nel nostro Paese. Se non troviamo la forza di mobilitarci di nuovo sul serio, subito, ci troveremo sprofondati in una situazione sempre più irreversibile.
Andiamo a Roma, con le bandiere della pace, e rendiamo manifesta la nostra protesta. Dobbiamo tutti, prenderci il tempo di far saltare qualche impegno dalle nostre agende per essere presenti e visibili, finché sarà necessario davanti alle sedi istituzionali a Roma. Attiviamo in tutto il territorio tende della pace.

La modalità delle nostre azioni sarà chiaramente nonviolenta: si sensibilizza, si raccolgono firme, si canta, si espongono le proprie ragioni, si distribuiscono bandiere della pace ai passanti, si parla con i giornalisti, si usano tutti i mezzi tecnologici per convocare ad una presenza a Roma.
La mobilitazione sia accompagnata da un enorme sforzo di comunicazione/informazione attraverso tutte le nostre liste, chiedendo ai cittadini e ai partecipanti di invitare amici e conoscenti attraverso gli SMS, attraverso quello che si vuole ma deve partire una chiamata potente, che porti a Roma ... Chiediamo alla gente che si prenda uno o più giorni di ferie dal lavoro ma che venga a partecipare a Roma nel giorno che vuole... In modo che l'afflusso nella città cresca in maniera esponenziale.. Potremmo chiamare questa mobilitazione che prevede anche l'assenza infrasettimanale dal lavoro qualcosa come "Io lavoro per la pace, non per la guerra!!!". Non vediamo altri modi di "fare qualcosa" che in questo momento possano essere efficaci.
Non vediamo più tanto margine di tempo ,muoviamoci.

Gli obiettivi sono:
1 - denunciare il Governo per le falsità sulla guerra e su quanto sta succedendo in Iraq
2 – chiedere il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq.
3 – promuovere tutte le iniziative che vadano nel senso di una soluzione reale della crisi irachena.:

A. L’Italia con tutta l’Europa si faccia promotrice di un iniziativa ufficiale per il coinvolgimento dell’Onu come unico soggetto garante del diritto internazionale per la transizione e l’autodeterminazione irachena, senza la presenza di chi ha partecipato alla guerra e all’occupazione.
B. Vengano ritirate immediatamente tutte le truppe, non solo quelle italiane e i mercenari al servizio delle imprese per la ricostruzione in Iraq.
C. Vengano inviati in forma organizzata volontari civili, coordinati con le Ong che già operano in Iraq, perché in collaborazione con la Comunità Internazionale realizzino gli interventi di aiuto,sostegno umanitario, ricostruzione sociale e materiale per la popolazione.

Cominciamo già da lunedì di Pasqua.
Se ci crediamo veramente lo si fa!

Note: Per contatti diretti con gli "Ostinati per la pace" presso Palazzo Chigi
Lisa Clark - 348/3323254
Gualtiero Via - 349/1758940
Riccardo Troisi - 335/5769531
don Albino Bizzotto - 348/2641230

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[] "Per la con le corde della nostra chitarra", iniziativa oggi in provincia di - pace@peacelink.it share.google/dWUXr1kVBHSulx1Y7

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Ieri a (Brindisi) si è svolta questa iniziativa per

Con mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo e presidente di Pax Christi

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Ieri a (Brindisi) si è svolta questa iniziativa per

@peacelink - 20/8/2025 13:08


“Negoziare la fine della il prima possibile”: 69%.
Gli ucraini che vogliono combattere fino alla sono diventati una minoranza: 24%.

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Non c'è mai stata una guerra buona o una pace cattiva.

Benjamin Franklin - Inventore

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