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Lettera dall'Iraq di un soldato USA

Questa è la lettera arrivata al Cair, un'associazione che promuove lo sviluppo di relazioni tra la comunità islamica negli Usa e gli statunitensi. E' la denuncia di un soldato che ha prestato servizio in Iraq, e che accusa un suo superiore - di cui fa nome e cognome, ma che PeaceReporter ha scelto di oscurare - di aver imbastito un giro di prostituzione infantile facendosi consegnare dalle comunità locali bambine in cambio della protezione dei militari. Sollecitato dal Cair, il Pentagono ha aperto un'inchiesta Qui sotto pubblichiamo la lettera tradotta da PeaceReporter
7 aprile 2004
anonimo sodato USA

l'originale della lettera in inglese

Council on American-Islamic Relations
Mr Nihad Awad
453 New Jersey Ave. S.E
Washington, DC 20003

Caro signor Awad,

le scrivo in forma anonima perché sono un soldato che non ha finito di prestare servizio nell’esercito e ho paura delle ripercussioni che potrei essere costretto a subire.

Sono un membro del XXXesimo reggimento paracadutisti, 82esima divisione aerotrasportata. Sono ritornato recentemente dall’Iraq, dove ho visto con i miei occhi tanta morte e tristezza. Ma quello che mi preoccupa di più, riguardo il tempo trascorso laggiù, è la crudeltà e l’umiliazione che venivano inflitte a giovani ragazze irachene dal tenente colonnello XXXXX XXXXXXXXX.

Egli comandava i soldati del XXXXX battaglione del XXXesimo reggimento a Falluja in modo spietato, infliggendo grandi sofferenze sull’innocente popolazione della città. Delle sue incredibili azioni, le più disgustose erano quelle contro le giovani ragazze musulmane.

Il tenente colonnello XXXXXXXXX godeva della compagnia serale di ragazze che non portavano il velo. Le chiamava “teste non ancora mestruate” e diceva che il loro stato di fanciulle non sviluppate era proprio quello che cercava. Convinceva i leader locali a fornirgli ragazze in età pre-puberale in cambio della nostra (i soldati nel suo battaglione) protezione.

Il pensiero di tutto questo mi fa venire male allo stomaco. Ho paura di mostrare questa lettera a chiunque nell’esercito, perché ho i miei dubbi sul fatto che crederebbero alla voce di un soldato contro quella di un comandante di battaglione.

Se c’è qualcosa che lei può fare per investigare su questi atti criminali, le chiederei di farla.

Firmato,
un paracadutista dell’X/XXX

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