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    Tutti i dubbi sulla "decarbonizzazione" dell'ILVA

    Incontro a Taranto presso il Convento San Pasquale. Qui vengono condivisi i materiali di informazione per i giornalisti.
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    Dal "forno a freddo" alla "piena decarbonizzazione" dell'ILVA

    Il ministro Urso, dopo aver parlato del "forno a freddo" per l'ILVA, ha poi annunciato erroneamente la "piena decarbonizzazione": gas al posto del carbone. Però per la scienza la "decarbonizzazione" non è l'eliminazione del "carbone" ma del "carbonio", elemento presente anche nel metano.
    21 agosto 2025 - Redazione PeaceLink
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    I lavoratori dell'ILVA di Taranto sono ottomila e non diciottomila

    Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
    19 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
Padre Zanotelli

«Il pacifismo rialzi la testa»

Intervista «C'è bisogno di un'insurrezione non violenta. Anche a costo di andare in galera»
19 gennaio 2007
Cinzia Gubbini
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

E' tornato nella sua terra, Nairobi, nella bidonville di Korogocho dove per anni ha prestato servizio come comboniano. Alex Zanotelli, in questi giorni che precedono l'apertura del social forum mondiale, è già straimpegnato: prima il ritorno, dopo quattro anni e mezzo, tra gli abitanti di Korogocho: «Un'emozione bellissima, i bambini, la gente del posto, tutti che volevano toccarmi, è stata una specie di battesimo». Poi la conferenza su «teologia e liberazione», in corso a sud della città. E da ieri sera il Forum dei «comboniani», che andrà avanti fino al 27 gennaio.
Hai parlato di «insurrezione del pacifismo». Cosa intendi?
Voglio dire che è arrivata l'ora di reagire, i cittadini devono trovare nuove forme di mobilitazione, nuova visibilità. La verità è che, ormai, la politica non ci sta più a sentire, vanno avanti dritti come treni, in barba a tutto ciò che possiamo dire o pensare.
E cosa bisognerebbe fare?
Occorre riflettere tutti insieme. E' già qualche tempo che lo sto dicendo a Napoli: bisogna riunirsi e immaginare azioni intelligenti, eclatanti e non violente. Qualcosa che fai una volta e poi non ripeti più. E porsi nello spirito di dire: magari vado in galera, va bene, lo accetto. Pur di riuscire a sbloccare questa situazione. Perché davvero non se ne può più. Fra poco uscirà un libro proprio sulla militarizzazione di Napoli. Una cosa incredibile. Non si può mica fare che trasferiscano il supremo comando della Nato da Londra a Napoli così, senza che si muova foglia.
Il supremo comando a Napoli, il raddoppio della base di Vicenza... ma che sta succedendo?
Che l'Italia sta assumendo un'importanza strategica per la politica estera statunitense e della Nato. Sono convinto che se riusciranno a mettere tutte le cose a posto, tra cui anche un rafforzamento della basi nel Mediterraneo, il prossimo obiettivo sarà l'Iran.
Il governo dice che è solo una questione urbanistica...
Prodi si deve vergognare. E con lui tutto il governo: la Finanziaria prevede quattro miliardi per le spese militari, ma come si fa...
E il rifinanziamento della missione in Afghanistan?
Un'altra cosa incredibile. Se non si capisce che è un'altra guerra insulsa e inutile... Poi mi dicono che questa è una politica di centrosinistra...
Deluso, padre Zanotelli?
Deluso, sì. Mi aspettavo qualcosa di diverso. Purtroppo non è questione di centrodestra o di centrosinistra. E' che siamo nel cuore dell'impero, e il militarismo ne è parte integrante. Se vuoi alzare il prodotto interno lordo, non è che ci sia molto da fare. Bisogna rispettare certe regole per far parte di coloro che si spartiscono la torta. Ecco spiegato il rifinanziamento della missione in Afghanistan.
Domani si apre il World social forum, il primo che si tiene in Africa. Qui la prima emergenza è la povertà, ma ha un ruolo da svolgere anche il pacifismo?
Qui più che altrove, direi. E' incredibile che in un continente come questo arrivino tante armi, che non fanno altro che riaccendere inutili e dannosi conflitti. Per non parlare poi di quello che è successo in Somalia e del gravissimo intervento americano. Ma anche della politica estera italiana. Pensiamo alla Nigeria e al ruolo dell'Eni. Proprio recentemente hanno negato esplicitamente ciò di cui li accusiamo: aver approfittato del boicottaggio contro la Shell per ottenere un contratto migliore. Ma come si fa a negare, di fronte a un popolo che sta affogando per il livello di sfruttamento cui viene sottoposto, e che usa le armi perché non ha altro mezzo? Spero che anche di questo si parli al Social forum. La mobilitazione della società civile è fondamentale. Come dimostra anche Vicenza. Rivolgo un plauso ai cittadini che si sono ribellati contro il raddoppio della base e che sono stati capaci di reagire in un contesto come quello veneto, che certo non è facile. Ora bisogna solo trovare il modo di farsi sentire di più.

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Con mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo e presidente di Pax Christi

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“Negoziare la fine della il prima possibile”: 69%.
Gli ucraini che vogliono combattere fino alla sono diventati una minoranza: 24%.

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    19 agosto 2025 - Alessandro Marescotti

Si guardano con incredulo stupore. Le mani non si toccano. Hanno scoperto l’unico tesoro; hanno incontrato l’altro.

Borges

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