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    28 settembre 2025 - Redazione PeaceLink

Manlio Dinucci "IL POTERE NUCLEARE Storia di una follia da Hiroshima al 2015 " Fazio Editori euro 12,50

Manlio Dinucci, e Giulietto Chiesa nella prefazione, si pongono alcune domande, elaborano le risposte e giungono all'inevitabile conclusione che le armi nucleari andrebbero eliminate dalla faccia della terra. Ma per far questo occorre, prima di ogni altra cosa, capire cosa sono queste armi, che potere hanno e che potere danno a chi le possiede.
21 febbraio 2004

Che cosa puo' significare, ad esempio, per gli Stati Uniti d'America possedere i piu' potenti armamenti nucleari e perche' questo potere a loro (agli USA) ancora non basta? Perche' mai un giocatore di scacchi che sta dominando una partita, improvvisamente, si alza e rovescia la scacchiera? I casi sono due - risponde Giulietto Chiesa - o il giocatore e' impazzito, oppure sa che quella partita che sembrava vinta e' in realta' perduta! Riusciranno mai gli Stati Uniti d'America a vincere la loro "guerra infinita" dichiarata, in un certo senso, al mondo intero? Riusciranno i detentori del potere nucleare a far si' che lo stesso intero mondo venga assoggettato dominato e costretto all'interno dei rigidi binari del "secolo americano"?
Esiste un "orologio" che indica quanto manca alla guerra nucleare. Le lancette di questo "orologio", dopo aver indietreggiato alla fine della guerra fredda, hanno ripreso ad avanzare. Mancano sette minuti a mezzanotte! Per quanto assurdo possa sembrare, la notizia che la lancetta dell'orologio dell'Apocalisse stia avanzando verso la mezzanotte nucleare, passa inosservata o, comunque senza suscitare particolari reazioni. Probabilmente anche perche' manca un'adeguata informazione sulla minaccia nucleare e ne deriva una carenza di attenzione su questo tema. Anche all'interno degli stessi movimenti che si muovano in nome della pace, non si avverte, fino in fondo, la gravita' e la minaccia, percio', di fronte a notizie che dovrebbero allarmare, la reazione piu' diffusa e' quella di ritenere che una guerra nucleare sia un'eventualita' lontanissima.
Dal 1945 (anno in cui ha inizio la corsa agli armamenti nucleari) al 1991 (anno in cui la disgregazione dell'Unione Sovietica segna la fine della guerra fredda) vengono fabbricate nel mondo oltre 128.000 testate nucleari: 70.000 dagli USA, 55.000 dall'Unione Sovietica e 3.000 da Francia, Gran Bretagna, Cina, Israele, India, Pakistan e Sudafrica. Dalle fabbriche statunitensi escono - nel periodo che va dal 1959 al 1961 - 6.500 armi nucleari all'anno, una media di 25 per giorno lavorativo; allo stesso ritmo lavorano le fabbriche nell'Unione Sovietica. Ciascuna delle due super potenze si dota di un arsenale in grado di distruggere l'altra.
Pochissimi, probabilmente, si soffermano a pensare che una guerra nucleare provocherebbe non solo cio' che e' successo a Hiroshima e Nagasaki moltiplicato per mille o un milione, ma qualcosa ancora piu' grave: lo sconvolgimento degli equilibri climatici ed economici. Ci sarebbero incendi in aree urbane e forestali e non essendoci mai stati incendi di cosi' vaste dimensioni e' quasi impossibile stabilire la quantita' di fumo che verrebbe emessa. La combustione del 25 - 30 per cento dei materiali infiammabili concentrati in aree urbane e industriali (petrolio, benzina, cherosene, gasolio, prodotti chimici, materie plastiche, fibre sintetiche ed altro) produrrebbe altri 50 - 150 milioni di tonnellate di fumo molto fuligginoso, costituito otre il 50% da carbonio elementare amorfo. Mentre una parte ricadrebbe, dopo qualche tempo, sul suolo sotto forma di precipitazioni atmosferiche, un'altra parte resterebbe a lungo nell'atmosfera esercitando una forte azione assorbente della radiazione solare. Nell'emisfero nord, ad esempio, la temperatura calerebbe, nel periodo che va dalla primavera all'inizio dell'autunno, di 20° - 40° C. Forti correnti di aria fredda potrebbero sconfinare verso sud, su regioni mai sottoposte a condizioni di gelo. La coltre di fumo potrebbe permanere nell'atmosfera per un anno o piu' e determinare un raffreddamento a lungo termine della durata anche di anni, con un calo di parecchi gradi delle temperature medie, in particolare dopo che gli oceani si fossero significativamente raffreddati. In tali condizioni potrebbe verificarsi una notevole riduzione delle precipitazioni e dell'intensita' dei monsoni estivi in Asia e in Africa. Le conseguenze sarebbero devastanti; l'agricoltura verrebbe gravemente colpita; la denutrizione, le malattie dilaganti e il caos che dominerebbe, provocherebbero il declino globale della specie umana. L'eruzione del Tambora in Indonesia nel 1815, proietto' fino nella stratosfera 150 chilometri cubici di materia polverizzata. L'anno seguente, il 1816, venne definito: "l'anno senza estate": in Nord America ed in Europa nevico' in giugno e si ebbero temperature bassissime in luglio e agosto; segui' una grande carestia la quale, probabilmente, favori' l'epidemia di colera che, scoppiata in Bengala, raggiunse prima il Caucaso e quindi l'Europa e l'America. Di gran lunga peggiore sarebbe la situazione se calasse sulla terra "l'inverno nucleare".
E dunque la lancetta del Doomsday Clock - l'orologio dell'autorevole rivista statunitense " Bulletin of the Atomic Scientists" - che altro non e' che l'orologio dell'Apocalisse - segna solo le ore di un mondo senza futuro...


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Verso la nuova Legge di bilancio 2026, dal 20 ottobre al 30 novembre, una Carovana di iniziative per tutta l’Italia promossa da Sbilanciamoci e Rete Italiana Pace Disarmo

Stiamo per entrare nel periodo segnato dalla discussione parlamentare che dovrà portare, entro il prossimo 31 dicembre, all’approvazione della Legge di bilancio dello Stato per il 2026.

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Con una cerimonia durante la Giornata Internazionale per l’eliminazione delle il Kirghizistan ha firmato e il Ghana ha ratificato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (), portando il numero dei Paesi che lo sostengono a superare la maggioranza globale degli Stati del mondo.

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@peacelink - 1/10/2025 10:14

La giurisprudenza internazionale (es. Nicaragua v. United States) e discussioni successive mostrano che per attribuire le azioni militari a uno Stato serve un grado elevato di controllo o direzione operativa; ma gli standard e la loro applicazione sono complessi e dipendono dai fatti. In pratica: più diretto e specifico è il ruolo (es. controllo in tempo reale dei sistemi d’arma, designazione di bersagli), più probabile è che si consideri lo Stato coinvolto direttamente.

@peacelink - 1/10/2025 10:10

Se uno Stato europeo si limita a fornire armi all’ o consulenza generica, non diventa automaticamente cobelligerante. Ma se fornisce assistenza diretta, attiva e specifica al punto da contribuire materialmente a singoli attacchi (p. es. controllo remoto dei sistemi di puntamento, designazione dei bersagli, invio di operatori che eseguono il tiro o dirigono il lancio), questo può far sorgere una diversa responsabilità e far sì che quello Stato sia considerato cobelligerante.

@peacelink - 1/10/2025 9:59

La ha dichiarato che potrebbe colpire le basi militari europee che fornissero all’ missili . Secondo quanto riportato da il 29 settembre 2025, il Cremlino ha avvertito che l'eventuale fornitura di missili da crociera Tomahawk all'Ucraina potrebbe comportare un'escalation significativa del conflitto, mettendo a rischio anche la sicurezza delle basi europee coinvolte nella transazione.

@peacelink - 30/9/2025 19:27

La mobilitazione sindacale arriva in un momento particolarmente delicato, segnato dall'"esito disastroso" del bando di gara che ha certificato l’assenza di soggetti industriali interessati a rilevare l’intero gruppo. Da qui la decisione di proclamare da subito lo stato di mobilitazione permanente.

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La protesta contro rallenta ma non ferma il rifornimento della nave Seasalvia. Dal porto di riparte la nave con il carburante destinato all'aviazione militare di .

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L’ingresso di nuovi partner appare problematico per la delicata architettura giuridica e industriale del programma. A differenza del consorzio — rallentato da tensioni tra e per il controllo della proprietà intellettuale e la distribuzione dei carichi di lavoro — il ha mantenuto una governance agile. L’inserimento di un nuovo attore comporterebbe ritardi e rinegoziazioni su sicurezza informatica e con potenziali sui vincoli geopolitici.

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it.marketscreener.com/notizie/

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Il semplice rider alto vi dà una decisa superiorità sopra tutti gli astanti o circostanti senza eccezione. Terribile ed awful (1) è la potenza del riso: chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire.

Giacomo Leopardi - Zibaldone, VII, 329, 3 (1) "spaventoso" (in inglese)

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