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I giorni di Antigone di Dacia Maraini - Rizzoli -

Contro le leggi arroganti di un Signore della guerra, Antigone reagi' con la pieta'; e con il semplice gesto di ricomporre e seppellire un corpo morto.
14 ottobre 2006

Nulla c'era di ideologico nella pieta' di Antigone, eppure il Signore della guerra lo interpreto' come qualcosa di profondamente eversivo che metteva in dubbio la sua stessa legittimita'. E dunque un gesto, una semplice azione, puo' essere in grado di minare le certezze su cui si basa l'autorita' di un capo, la consuetudine di una legge cittadina.

Il "gesto" di Dacia Maraini si puo' identificare con le parole; le parole, che anche se non hanno la perfezione e la forza assoluta delle azioni concrete e fisiche (come il gesto di Antigone), possono aiutarci a capire, a riflettere e a fare memoria.

In questo "quaderno di cinque anni" Dacia Maraini racconta di Safiya, la giovane donna nigeriana che rischio' la pena di morte per aver subito e denunciato una violenza sessuale, e di Amina che fu lapidata dai suoi stessi concittadini; e poi di schiave, nel mercato globale della prostituzione, e di bambini sfruttati a Manila; di fabbriche d'armi e dell' iniquita' della caccia; della perduta occasione del referendum sulla procreazione assistita e della devastazione incessante del patrimonio naturale.

Con le parole Dacia Mariani cerca di raccontare i fatti per aiutare se stessa e gli altri a capire gli eventi e a capire che, contro ogni forma di cinismo, e' indispensabile rilanciare la partecipazione personale, il coraggio delle proprie idee nella speranza di un cambiamento possibile.

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