PAROLA A RISCHIO

Magi d’Oriente

Dalla simbologia biblica dei Magi un invito a diventare stranieri. Ad ascoltare altre culture. Altre religioni. A scoprire la bellezza di altri mondi.
Antonietta Potente o.p.

Vorrei che c’invitassimo reciprocamente, non tanto a pronunciare parole che aprano una possibilità, un rischio, ma piuttosto a un “ascolto a rischio”; un orecchio che si disponga alla possibilità-rischio di udire qualcosa di diverso: un’altra politica, ma anche un altro modo di comprensione del mistero e della vita.

Altri mondi
E noi che siamo stranieri, che abbiamo a che fare in tutto ciò? Mi piace utilizzare un testo biblico e recuperare la sua simbologia: i Magi d’Oriente. Gli avvenimenti che hanno coinvolto ultimamente la Bolivia mi ricordano la narrazione biblica neotestamentaria dei Magi che dal lontano Oriente ebbero un’intuizione.
I Magi d’Oriente, nel contesto biblico della comunità di Matteo, rappresentano – come sappiamo – gli stranieri, cioè un’al tra cultura, un’altra religione, un’altra cosmovisione. Ma questa volta i Magi potremmo essere noi, o dovremmo imparare ad esserlo.
La narrazione di Matteo è molto ricca di simbologia. Un ebreo che ascoltava quel racconto sui Magi poteva coglierne tutto il significato più profondo. Personalmente non mi fermo tanto sull’importanza di questi tre anonimi personaggi stranieri, ma su come questi hanno saputo leggere la storia. Certamente erano Magi, astrologi, alchimisti, in altre parole persone abituate a percepire la vita come un mistero e a riconoscere nelle cose e negli avvenimenti differenti e misteriose potenzialità. Certamente erano persone abituate ad affrontare il presente e il futuro scrutando lo spazio e l’universo o usando minerali, olio e profumi e aromi. Maestri della chimica e dell’astrologia, cioè persone inserite nei ritmi cosmici della vita e delle biodiversità cosmiche. Certo non amanti della chimica e dell’astrologia dei mondi borghesi e annoiati, in cerca di nuove esperienze esoteriche in cui si mescolano angeli e demoni, ma piuttosto filosofi (amanti-amici della sapienza).

Seguendo una stella
Nel racconto di Matteo queste persone intuirono qualcosa scrutando i cieli: una stella – dice la tradizione – semplicemente una stella, diremmo noi.
Una stella: una sfera di plasma autogravitazionale, in un equilibrio

In questo consiste la tua disperazione: ruminare l’istante che passa, guardare tra i tuoi piedi con occhio pieno di rancore e stupido, staccare il tuo tempo dall’avvenire e fissarlo in cerchio attorno al presente. Ma allora tu non sarai più un uomo, Bariona, non sarai più che una pietra dura e nera sulla strada. Sulla strada passano le carovane, ma la pietra resta sola e irrigidita come un confine nel suo risentimento [...]. È vero che noi siamo molto vecchi e molto sapienti e conosciamo tutto il male della terra. Tuttavia quando abbiamo visto questa stella in cielo, i nostri cuori hanno battuto di gioia come quelli dei fanciulli e noi siamo stati simili a dei bambini e ci siamo messi in cammino, perché volevamo compiere il nostro dovere di uomini, che è quello di sperare. Colui che perde la speranza, Bariona, sarà scacciato dal suo villaggio, sarà maledetto e le pietre della strada gli saranno più rudi e i rovi più pungenti e il fardello che porta più pesante e tutte le sventure si abbatteranno su di lui come api irritate e ognuno si farà beffe di lui e gli griderà addosso la croce. Ma per colui che spera, tutto è sorrisi, e il mondo gli è dato come un dono.

Baldassarre a Bariona (J. P. Sarte, Bariona o il figlio del tuono. Racconto di Natale per cristiani e non credenti.)
idrostatico, che genera energia nel suo interno ed emette energia nello spazio sotto forma di radiazioni elettromagnetiche e di venti stellari... Stella fugace, stella polare, meteora, fenomeno luminoso che attraversa la nostra atmosfera. Pietra o particella di polvere interplanetaria, che nell’atmosfera terrestre si incendia e brilla. Pioggia di stelle... stella mattutina o stella della sera, pianeta che possiamo percepire semplicemente guardando il cielo, quando si risveglia il sole o quando si addormenta.
Ma questa stella è storica, è un processo mistico-politico della vita di un popolo. Questa stella porta con sé tutta la precarietà della vita, è un fenomeno cosmico e per questo delicato; nessuno è così ingenuo da riferirlo a un definitivo avvenimento escatologico, del finale dei tempi, ma tutti lo possono identificare con un processo, una trasformazione.
Lungo la storia, i processi socio-politici sono sempre frammenti di luce, come le stelle; piccole o grandi energie cosmiche che si percepiscono nell’atmosfera umana, a vista d’occhio, come la stella mattutina o la stella della sera. Stelle e solo stelle. Noi, come i Magi d’Oriente, percepiamo questi timidi movimenti della vita cosmica; non adoriamo le stelle, però le seguiamo, le scrutiamo, incontrando cammini alternativi dove si mescola l’alchimia umana con l’alchimia della biodiversità universale. Sentiamo una profonda pena per tutti coloro che continuano a pensare la storia e la politica come un gioco chiuso di potere economico e sociale; una politica senza nessuna mistica, senza nessuna sapienza, con protagonisti sclerotici, cioè fossilizzati nella loro stessa immagine.
Una politica senza umiltà, cioè senza la partecipazione di tutti, anche perché “i tutti” o “i tanti”, sembrano essere troppo sazi e distratti dalla loro egocentrica situazione di benessere, cosicché non gli interessa partecipare.

La nostra politica
Ancora una volta, la politica, così come la storia, è della gente semplice, che conosce ancora i ritmi della vita e le sue necessità, l’ecologia come la pace. Ci sono persone invece che non vogliono che la politica sia la vita di tutti; ci sono poteri economici e anche ecclesiali e religiosi, che preferiscono gli errori pragmatici di un mondo politico ben gerarchizzato, ma che non accettano nessun errore da parte della politica confusa e alchimista dei semplici. Mi ritornano in mente le poetiche parole di un cantautore cubano, riferite all’unità latinoamericana:
La nascita del mondo si fermò per un instante / un breve lasso del tempo, / dell’universo un secondo. / Invece sembrava che tutto terminasse / con la distanza mortale che separò le nostre vite. / Si sentirono in dovere di disunire le nostre mani / e anche se eravamo fratelli oggi ci guardiamo con timore. / Con il passare degli anni si accumularono i rancori, / si dimenticarono gli amori, sembravamo estranei. / Che distanza così sofferta, / che mondo così separato / mai più si sarebbe unito, / se non avessimo collaborato con nuove vite. / Da un lato schiavi, / e servili figli adottivi dall’altro, / è ciò che si vede a prima vista, / ma è ciò che si dissolverà per ultimo. / Utilizzando la missione di poter vedere con chiarezza / un giorno si scoprirà liberata / grazie a questa rivoluzione. / Questo non fu un buon esempio per altri / che stavano per liberarsi, / si sentirono di nuovo in dovere di isolarci, / bloccando ogni esperienza. / Ciò che brilla di luce propria nessuno lo può spegnere. / La sua luce può raggiungere l’oscurità di altre cose. / Che cosa pagherà questo errore del tempo che perdemmo, / delle vite che costò, di quelle che ancora potrebbe costare. / Lo pagherà l’unità dei popoli in questione, / e colui che nega questo fatto / la storia lo condannerà / perché la storia spinge il suo carro e a molti ci porterà, / mentre passerà sopra coloro che vogliono negarlo...

Il senso della rivoluzione
Qualcuno commenterà: una semplice illusione, o un inganno, un bagliore; tutti infatti sappiamo il risultato di alcune rivoluzioni o politiche latinoamericane. Ogni processo politico è come un tentativo di vita. Per questo mantiene le sue ambiguità e anche la sua precarietà. Un processo è comunque una stella, vista e raccolta da alcuni. Se i Magi non avessero prestato attenzione alla stella non sarebbero arrivati dove arrivarono; non avrebbero riconosciuto la possibilità di un’altra storia. Il problema è che noi ci stanchiamo, non accompagniamo questi processi lenti: un certo perfezionismo cristiano ce lo impedisce e un certo pudore borghese ce lo proibisce.
Ciò che è successo in Bolivia è semplicemente la visione di un frammento di storia che si libera, una meteora, una stella: chi la seguirà incontrerà nuove possibilità; per queste persone certamente le risorse torneranno ad essere rinnovabili, la pace tornerà ad essere una possibilità di vita differente per tutti e tutte, anche per gli animali e le piante, l’atmosfera e la terra. Chi seguirà questo frammento che si è staccato dal corso della storia tradizionale intuirà di nuovo la presenza di altre dimensioni per poter vivere, anche se, come nella vita dei Magi d’Oriente, continuerà a correre il rischio per aver udito il movimento impercettibile di una stella e per aver seguito la sua scia di luce.

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