Comunicato Stampa

Un osservatorio permanente su banche ed export di armi

La proposta lanciata dalla Campagna “banche armate” in un convegno a Roma ha già raccolto la disponibilità di Capitalia.
14 gennaio 2006 - Redazione Mosaico

Roma, 14 Gennaio 2006_ Banche, sindacati, Enti Locali e società civile “etica” insieme in un osservatorio permanente su istituti di credito ed esportazione di armamenti. È questa la proposta emersa dal Convegno “Cambiare è possibile, dalle banche armate alla responsabilità sociale d’impresa” che si è tenuto a Roma stamane nella sala del Consiglio Provinciale, organizzato dalla Campgna di pressione alle “banche armate”in collaborazione con l’Associazione Finanza Etica e patrocinata da Comune di Roma, Provincia di Roma e Regione Lazio.

La proposta, avanzata dalla Campagna, ha trovato una prima disponibilità nelle parole del Direttore Generale di Capitalia, Carmine Lamanda, intervenuto alla tavola rotonda del mattino, moderata dal giornalista Franco Locatelli. Partita nel 1999 su iniziativa delle riviste missionarie Missione Oggi, Mosaico di Pace e Nigrizia, il movimento d’opinione si è per la prima volta confrontato pubblicamente con esponenti del mondo bancario tradizionale: “Abbiamo chiesto alle banche chiarezza e trasparenza sulle operazioni di sostegno all’export armiero – ha affermato il coordinatore della Campagna Giorgio Beretta – ed una buona fetta di opinione pubblica ha colto le ragioni del nostro agire e ha sollecitato le banche a modificare i loro comportamenti. In effetti nel corso di questi pur pochi anni molti istituti hanno fortemente ridimensionato il loro contributo al settore, e in alcuni casi sono usciti completamente dal business delle armi”.

Il direttore generale di Capitalia, Carmine Lamanda, nell’annunciare che nel corso del 2005 il suo gruppo ha diminuito del 70% l’esposizione nel sostegno al settore delle armi, ha sottolineato che la Legge 185/90 è forte di un buon impianto che va mantenuto intatto. Ha inoltre ringraziato la Campagna per aver chiarito il principio che nell’ambito delle operazioni legittime possono esistere operazioni non etiche.

Il direttore di Nigrizia, Carmine Curci, ha ricordato il punto di vista che ha permesso alla Campagna questi importanti risultati: “Faccio notare che per coloro che hanno dato vita al lavoro di questi anni l’etica parte dal punto di vista degli esclusi del sud del mondo.” Nelle conclusioni di Francesco Terreri, presidente di Microfinanza ed esponente di spicco dell’Associazione Finanza Etica, la conferma che “l’importanza della Campagna è stata quella di dotare i risparmiatori di strumenti per un dialogo critico con le banche. Questa risorsa può essere sviluppata su altri temi – anche in relazione ai recenti scandali bancari - e su ambienti allargati all’Unione Europea”.

Assordante il silenzio dell’on Giuseppe Cossiga, relatore in Commissione Difesa della Camera dei Deputati sulla modifica della L. 185/90, che dopo aver assicurato la sua partecipazione ha mancato l’appuntamento. Luigi Nieri, assessore al bilancio e all’economia partecipata, nel rilevare che la Regione Lazio è socia di Banca Etica e lavora da tempo con le banche di Credito Cooperativo, considera questa iniziativa: “il seguito dei tanti passi che la regione ha intrapreso verso la costruzione di un vero e proprio Distretto d’Economia Solidale.

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