CHIAVE D’ACCESSO

È nata PeaceMail

Non costa di più rispetto a quanto si spenderebbe navigando a 56 Kbps con Libero, Tiscali o Virgilio. Ma consente di finanziare il movimento per la pace.
Alessandro Marescotti

Molti di coloro che stanno leggendo questo articolo sono collegati a internet e hanno un indirizzo di posta elettronica. Una fetta è passata all’ADSL a pagamento. Un’altra parte di utenti sfrutta i servizi “gratuiti” a 56 kbps. Come funzionano questi ultimi? In pratica se ci si collega ad esempio al numero di Libero si paga a Telecom (o a una compagnia telefonica alternativa) il costo della telefonata urbana; successivamente Telecom dà a Libero una quota di quanto la stessa Telecom riceve da noi. Alla fine siamo convinti di aver sfruttato un servizio “gratuito” in quanto non abbiamo dovuto pagare alcun supplemento rispetto alla telefonata urbana; ma in realtà abbiamo fatto incassare un profitto a Libero.
Attualmente il popolo della solidarietà e della pace su internet può considerarsi un vero e proprio “mercato”. Diecimila utenti ogni giorno leggono PeaceMail PeaceLink e, con le loro ore di connessione, fanno anche guadagnare le aziende: Libero, Tiscali, Virgilio, ecc. E se quei soldi andassero invece al movimento per la pace? Per questa ragione è nato PeaceMail, un servizio “alternativo” di connessione a internet. PeaceMail è stato progettato da Lorenzo Salvadorini che ha ideato anche Lillinet, la connessione alternativa creata per finanziare Rete Lilliput (ne abbiamo già parlato in questa rubrica).
La registrazione a PeaceMail si attiva attualmente andando su http://www.lillinet.org e compilando due moduli on line, uno per la “freenet” (connessione a internet) e per la “mailbox” (casella di posta elettronica).
Altre informazioni sono su http://www.peacemail.it
PeaceMail è una connessione del tutto simile a Tiscali, Virgilio, Libero, ecc. ma – qui sta la differenza – consente di “trattenere” e “autogestire” la quota che verseremmo a Tiscali, Virgilio, Libero, ecc. Quindi se un utente spenderà 10 euro per navigare, 3 rimarranno a PeaceMail. Di questi 3 euro circa 2 andranno a coprire le spese di gestione del servizio telematico e circa 1 euro andrà a PeaceLink. La stessa cosa succede ora con Lillinet che finanzia Rete Lilliput.
Se quindi anche solo una metà di quei diecimila utenti giornalieri di PeaceLink usassero come connessione – al posto dei numeri di Libero, Virgilio, Tiscali, ecc. – il numero 7022852854 di PeaceMail, si potrebbe ottenere un risultato veramente considerevole da potersi investire in scopi di pace e di solidarietà.
Il tutto senza rinunciare alla comodità e alla convenienza della connessione “free”, ossia priva di costi supplementari, che ha contraddistinto l’“internet gratuita” (le cui tariffe sono assimilabili a quelle della telefonata urbana). Quella offerta da PeaceMail è la classica connessione a Internet con velocità da 56 Kbps (56 mila bit al secondo).
Attenzione: per connettersi al 7022852854 di PeaceMail occorre registrarsi scegliendo il proprio nome utente e la password.
La casella di posta elettronica è del tipo nome.cognome@peacemail.it ed è del tutto priva di pubblicità; ha una capienza di 5 Mbyte ed è protetta da virus e posta indesiderata (spamming).
Come abbiamo accennato, PeaceMail si aggiunge al servizio “gemello” Lillinet allo scopo di aumentare il numero complessivo di navigatori che si connettono al 7022852854 (il servizio di connessione è comune). Ma al momento della registrazione occorre scegliere fra Lillinet e PeaceMail. Non vi sarà nessuna concorrenza fra PeaceMail e Lillinet ma sarà un’alleanza strategica. Consentirà di arrivare a quella “massa critica” di ore di connessione che permetteranno di abbassare l’incidenza delle spese di gestione per portare più in alto la quota da destinare a PeaceLink (per PeaceMail) o a Rete Lilliput (per Lillinet). Attualmente gli utenti di Lillinet sono 3500 e ogni mese si connettono per un totale di 3500 ore. Se si riuscissero a superare le 5000 ore con l’aggiunta degli utenti di PeaceMail, sarebbe aumentata la quota destinata a entrambe le associazioni (PeaceLink e Rete Lilliput).
In conclusione: chi navigherà con PeaceMail aiuterà PeaceLink e non spenderà di più rispetto a chi usa Libero o Tiscali o Virgilio. Al tempo stesso incrementerà la quota spettante a Rete Lilliput. Non è magnifico?

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