MUSICA

L’unico suono

Dio, il grilletto, il sesso mercificato, la madre.
Ma anche un mondo in cui il suono dell’amore sia unico.
L’ultimo struggente album di Bruce Springsteen.
Francesca Burresi e Federico Lenzerini

Cosa accade quando ciò che ti fa sopravvivere uccide le cose che ami?
Devils and Dust

Devils & Dust Il messaggio essenziale di Devils and Dust è sintetizzato nell’amara riflessione del soldato protagonista della title-track, costretto ad affrontare la perdita dei valori su cui è fondata la propria vita. Lo stridente contrasto tra la speranza vacillante di “avere Dio dalla propria parte” e la realtà inconfutabile del “dito sul grilletto” dell’arma da guerra è palese, ed esso appare come una chiara metafora della realtà contemporanea degli Stati Uniti e, più in generale, dell’Occidente. Altrettanto stridente è, infatti, la contraddizione tra una “guerra preventiva in difesa della democrazia” e situazioni quale quella di Guantanamo: la paura del soldato diventa quella della superpotenza americana, che, sentendosi minacciata nei propri valori essenziali, si trova a rinnegare gli stessi principi su cui è fondata la propria Costituzione e che afferma di difendere.
Il brano offre quindi una doppia chiave di lettura, in cui viene narrata la vicenda personale del soldato e sottintesa quella collettiva, che corre su un binario parallelo. Nel microcosmo individuale del protagonista, caratterizzato dalla perdita dei propri valori nelle tenebre di un cuore reso oscuro dalla potenza della paura (“La paura è una cosa potente, che può annerire il tuo cuore”), che “prenderà la tua anima piena di Dio e la riempirà di diavoli e polvere”, l’unico valore a cui si può aggrappare è quello della sopravvivenza, con la consapevolezza di non avere nessuno di cui potersi realmente fidare ad eccezione del freddo acciaio del grilletto, in cui sono

Bruce Frederick Springsteen
Nasce a Freehold, New Jersey, il 23 settembre 1949. Ottiene la sua definitiva consacrazione artistica con l’album Born to Run (1975). Un elemento che caratterizza l’intera carriera di Springsteen è quello dell’impegno sociale e per i diritti umani, com’è ad esempio testimoniato dalle partecipazioni nel 1979 a No Nukes, evento contro il nucleare organizzato a New York, e nel 1985 alla realizzazione di We Are the World e Sun City, iniziative finalizzate a combattere, rispettivamente, la fame nel mondo e l’apartheid. Nel 1988 partecipa al tour mondiale Human Rights Now! , organizzato da Amnesty International allo scopo di promuovere i diritti umani nel mondo in occasione del quarantennale della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Nel 2002 pubblica The Rising, in cui sono affrontate le diverse condizioni emotive prodotte dagli attentati terroristici dell’11 settembre 2001; alcune delle canzoni incluse nell’album contengono un invito esplicito a intraprendere la strada del dialogo tra occidente e Islam. Nell’ottobre 2004 partecipa al Vote for Change Tour, a supporto del candidato democratico alle elezioni presidenziali statunitensi John Kerry.
riposte tutte le sue residue speranze. Il grilletto è però la negazione della vita stessa, e la conseguenza è che, per sopravvivere, è proprio la vita, con tutti i suoi valori, che viene sacrificata.

Tra la vita e la sopravvivenza
La contrapposizione tra vita e sopravvivenza, intesa come vita spogliata delle cose che le attribuiscono un senso e una dignità, costituisce l’elemento che accomuna la maggior parte dei personaggi delle canzoni incluse nell’album. In Reno, il protagonista cerca le sensazioni dell’amore perduto nel sesso comprato da una prostituta. Inizialmente l’illusione di ritrovare tali sensazioni appare reale (“Aveva le caviglie come le tue, e io mi sentii pervaso dalla grazia”). Tuttavia, anche se la donna è sessualmente quanto di meglio un uomo possa desiderare, ciò che è stato perduto non può essere ritrovato. Mentre lei si muove su di lui i suoi pensieri corrono al ricordo della vita passata con il proprio amore, accompagnati dal rimpianto di non aver compreso il valore delle cose che rendevano la sua vita speciale se non quando esse erano andate definitivamente perdute: “Ero certo che il lavoro e il sorriso che faceva capolino da sotto il tuo cappello fossero tutto ciò di cui avevo bisogno; in qualche modo tutto ciò di cui hai bisogno non ti basta quasi mai. Tu e io, Maria, abbiamo imparato che è così”.
Allora, quando la donna propone un brindisi “alla migliore che tu abbia mai avuto”, la tristezza e l’amarezza che pervadono il brano sono concentrate nel pensiero finale del protagonista: “Non era la migliore che avessi mai avuto … e nemmeno le si avvicinava”.
La ricerca di qualcosa per cui valga la pena vivere e il dolore per la perdita sono elementi costanti delle storie di Devils and Dust. Il pugile di The Hitter, per il quale “l’autocontrollo e la pietà sono stati sempre estranei” e che si guadagna la sopravvivenza picchiando fino a quando sente “il guantone di cuoio farsi strada” tra la pelle e le ossa dei suoi avversari, bussa alla porta della madre, che lo aveva lasciato per strada quand’era ancora bambino. Dietro un’apparente cinismo c’è una disperata, e forse inutile, ricerca d’affetto in un legame che si riflette nel vincolo del sangue e dello sguardo: “Apri la porta e guarda nei tuoi occhi scuri, non ti chiedo niente, né un bacio, né un sorriso. Apri solo la porta e lascia che mi riposi per un momento”. Il protagonista di The Hitter è privato del rapporto con la madre così come, per motivi diversi, quello di Silver Palomino, che cavalca di notte nell’“aria ferma per la neve in arrivo” riempita dal profumo della pelle della mamma che ha perduto ad appena 13 anni.
Il rapporto con la madre è l’elemento centrale anche di Jesus Was an Only Son; si tratta in questo caso di una relazione assai dolce e tenera, in cui emerge in tutta la sua profondità l’umanità di Cristo. Ed è proprio in ragione di quest’umanità che il sacrificio di Gesù assume particolare valore,

Discografia
Greetings from Asbury Park (New Jersey) – 1973
The Wild, the Innocent and the E Street Shuffle – 1973
Born to Run – 1975
Darkness on the Edge of Town – 1978
The River – 1980
Nebraska – 1982
Born in the USA – 1984
Live 1975-85 – 1986
Tunnel of Love – 1988
Human Touch – 1992
Lucky Town – 1992
In Concert MTV Plugged – 1993
Greatest Hits – 1995
The Ghost of Tom Joad – 1995
Tracks – 1998
in quanto l’elemento della perdita, in questo caso della vita, è percepito esattamente come lo percepisce qualsiasi altro essere umano (“Nel giardino dei Getsemani pregava per la vita che non avrebbe mai vissuto”).

Vivere per amore
La presenza di valori e di rapporti umani fondati sull’amore è l’elemento che più di tutti gli altri qualifica la vita umana e la rende degna di essere vissuta (“Ogni uomo e ogni donna vogliono trovare una vita giusta e l’amore voluto da Dio” – Devils and Dust). Ecco che il protagonista di Matamoras Banks, benché stia andando incontro a probabile morte nel tentativo di superare il confine tra Messico e Stati Uniti, rimane aggrappato all’amore della sua donna, che continua a dargli speranza e gli fornisce un motivo per ringraziare Dio per la vita che ha vissuto. In questa canzone, che è un’esplicita denuncia della politica di immigrazione statunitense, è la ricerca di una migliore condizione sociale che porta l’individuo a cercare una vita nuova. Per ragioni diverse e in modo differente il suo destino è analogo a quello del protagonista di All the Way Home, che cerca di ricostruirsi una vita in quanto “la nostra triste natura è quella di andare avanti”, allo stesso modo in cui, in Black Cowboys, Raney fugge dalla valle di Ezechiele alla ricerca di una vita migliore. Il paradigma di questo concetto si trova in Long Time Coming, brano chiaramente autobiografico, in cui il protagonista seppellisce la sua vecchia anima e danza sulla sua tomba. Qui il valore della vita è identificato nei figli aggrappati alla sua camicia, per i quali il padre esprime la speranza che non ereditino le sue colpe, e che “i vostri sbagli siano solo i vostri, che i vostri peccati siano solo i vostri”. In mezzo alla desolazione che attraversa gran parte dei brani di Devils and Dust c’è quindi la certezza di chi, cercando “un mondo dove l’amore sia l’unico suono”, riesce a trovare la strada per riscattare la propria vita e cominciarne una nuova: “Niente più attese, stanotte sento la luce e vedo la preghiera. Apro la porta, salgo le scale” (Leah). In cima a queste scale c’è “tutto ciò di cui hai bisogno”.

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