Viaggio nel Cpt di Ponte Galeria centro della "banalità del male"
E ' il fiore all'occhiello fra i Centri di Permanenza Temporanea. Al nostro arrivo i responsabili della polizia e della Croce Rossa ci mostrano le sale per i colloqui con i legali, l'infermeria, i campi dove ci si allena, la biblioteca. «C'è persino la televisione al plasma» sottolinea il dr Aldi.
Ecco a voi Ponte Galeria, 300 posti letto di cui 190 attualmente occupati, a due passi dalla capitale, da Parco Leonardo e dalla nuova Fiera. Lo abbiamo visitato mercoledì, per capire che aria si respira fra le sbarre che trattengono gli immigrati indesiderati dal nostro paese, a oltre un anno di governo di centro-sinistra. Proviamo un sussulto di gioia quando ci annunciano che le sbarre che vediamo ovunque, a breve, saranno smantellate, ma dura solo un attimo e la delusione è grande quando sentiamo che, presto, «verranno sostituite dal plexiglass»: il pensiero vola all'immagine di tante serre, sotto il sole di giugno. Visitiamo prima la sezione femminile. Gli sguardi rassegnati delle straniere parlano lingue diverse, divise per nazionalità. Nelle loro stanze pagine di riviste patinate tappezzano le pareti; pare che sia un ottimo rimedio contro il caldo. Con il pretesto di mostrarci il luogo in cui vivono, le donne ci avvicinano per parlare e raccontarci le loro storie: qualcuna ci fa vedere i fiori di carta che crea per trascorrere il tempo, qualcuna piange...
Approccio molto diverso incontriamo nella sezione maschile. Qui la rabbia si palesa ed è trattenuta a stento dai guardiani che richiudono i cancelli dietro di noi troppo in fretta, quando entriamo. Qui capita che un tunisino che da 17 anni vive in Italia e che qui ha sostenuto l'esame di abilitazione come geometra, che parla 5 lingue, faccia da interprete a nigeriani e maghrebini e, evitando di "farci perdere tempo" con il racconto della propria storia, ci conduce da coloro che a suo avviso meritano un'attenzione particolare. Scopriamo così, fra le tante storie, un malato di mente che viene vestito, lavato, nutrito dagli altri "ospiti", un ragazzo algerino con una gamba ferita in modo gravissimo dopo essere stato investito con un trattore dal suo datore di lavoro, che lo teneva al nero, in Calabria. Inizia il prevedibile valzer di versioni divergenti: i responsabili del centro sostengono che esistano interpreti da ogni lingua, a disposizione degli stranieri che, però, affermano il contrario. Nella maggior parte dei casi le persone con cui parliamo denunciano di aver avuto a disposizione un traduttore solo al momento dell'ingresso nel centro e durante l'incontro con il giudice, per un tempo da tutti giudicato insufficiente a spiegare la propria situazione.
Quello che colpisce, a Ponte Galeria, non è l'eccezione, ma la regola, la "la banalità del male".
Sconvolge che, per la legge italiana, sia perfettamente legale che Divina, una Filippina che vive in Italia da 27 anni, che era già qui durante il terremoto in Irpinia, che ha visto la vittoria dell'Italia nell'82, che ha attraversato la Prima e la Seconda Repubblica, debba tornare nel suo paese perché non le hanno rinnovato il permesso di soggiorno. Non si tratta di un errore dell'Amministrazione ma di un orrore previsto dal nostro Codice penale.
Così come è tristemente normale che un detenuto, dopo aver trascorso 16 anni in carcere, una volta liberato, sia fermato dalla polizia mentre cerca di tornare nel suo paese e trattenuto a Ponte Galeria come clandestino.
Esiste, nella nostra legislazione, un'anomalia che prevede che un padre sia rimpatriato e che la figlia di un anno rimanga qui "in attesa del ricongiungimento".
In un paese la cui burocrazia è odiata per le sue lungaggini, spaventa la discrezionalità con cui viene riconosciuto il diritto allo status di rifugiato politico: con quanta fretta verrà rispedito a casa un kurdo che, per l'Italia, resta cittadino turco e, pertanto, proveniente da un paese in cui non esiste un conflitto dichiarato? Come spiegherà un cittadino nigeriano di non poter tornare a casa perché perseguitato politico, come si potrebbe facilmente evincere dalla cicatrice a mezzaluna che qualcuno, nel suo paese, gli ha procurato con un machete?
Esiste, al di sopra di tutto, la normalità di benpensanti italiani che pagano badanti per anni, al nero, e che, una volta che queste sono portate a Ponte Galeria, dichiarano di non averle mai conosciute. La stessa "brava gente" che, a volte, risparmia in questo modo sullo stipendio dell'ultimo mese della domestica di turno.
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#Ucraina #dirittiumani #ONU
Si prevede che la Commissione presenterà un rapporto esaustivo al Consiglio per i diritti umani nella sua sessantunesima sessione, seguito da un dialogo interattivo (febbraio-aprile 2026).
I media online CIVILI LIBERI hanno ricevuto una risposta scritta alla domanda se la Commissione consideri la possibilità di includere nel rapporto le misure severe di registrazione militare e di #reclutamento. https://www.civilni.media/484/
#Ucraina #dirittiumani
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#dirittiumani #ONU
Continua la nota di Acciaierie d’Italia sull’esplosione nel convertitore #ILVA denunciata dai sindacati:
“Tuttavia, il contenuto in silicio della colata “ha favorito lo sviluppo di temperature nel convertitore, tali da richiedere aggiunte di materiale raffreddante (calce e minerale) in misura superiore ai normali standard e che hanno provocato l’anomalo evento emissivo”.
Corriere di Taranto
https://www.corriereditaranto.it/2025/11/15/ex-ilva-ripartenza-afo-4-causa-incidente-in-acciaieria/
Arrivano le precisazioni di Acciaierie d’Italia in merito ad un evento emissivo di natura non convogliata, verificatosi ieri pomeriggio di venerdì 14 novembre.
“La colata in questione – spiega una nota – era la prima trattata nel convertitore dopo la ripartenza di #AFO4 ed è stata eseguita con tutte le precauzioni e in conformità con quanto previsto nell’istruzione di lavoro formalizzata per la gestione della ghisa”. #ILVA
https://www.open.online/2025/11/15/taranto-esplosione-acciaieria-ex-ilva-manca-manutenzione/
#ILVA #Taranto
https://youtu.be/detECmq7xSA
#Ucraina #analisimilitare
Un ottimo esempio di giornalismo indipendente e onesto di una testata giornalistica ucraina. Estremamente minuzioso e documentato sotto il profilo tecnico. Il taglio è pro-Ucraina ma la verità viene anteposta alla propaganda.
#Ucraina
#avanzata russa
Per le truppe di Kiev diventa sempre più difficile soccorrere ed evacuare i feriti. Ecco il video.
https://youtube.com/shorts/YXPOhcuZ0Q4
#Russia
Il nuovo #missile a propulsione #nucleare
#Burevestnik
https://youtube.com/shorts/yybQkfXXudQ
https://youtu.be/a2PFpP5ivTk
#Ucraina #analisimilitare