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    La definizione ormai abusata di “servizi segreti deviati” non regge più alla luce di questa sentenza. I depistaggi furono un’azione consapevole, deliberata, volta a mantenere l’Italia all’interno dell’orbita atlantica e a garantire l’“ordine”, anche a costo di sacrificare vite innocenti.
    4 aprile 2025 - Alessandro Marescotti
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    Ritratti di streghe africane

    L'anima in uno sguardo

    "Stregoneria: ogni anno nel mondo, ancora ai nostri giorni, vengono catturate, punite e anche uccise moltissime persone, soprattutto donne. Il libro è la storia di un "viaggio" in questi temi: raccoglie scritti e fotografie, ritratti di donne accusate di essere streghe in Burkina Faso e Ghana."
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    "PeaceLink è una fonte filorussa?"

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    2 aprile 2025 - Redazione PeaceLink

Inchiesta a tappe

La security nella rete
1 aprile 2007
Sigfrido Ranucci
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Il sodalizio fra Emanuele Cipriani e Giuliano Tavaroli si interrompe il 20 settembre 2006. Il titolare dell'agenzia investigativa Polis d'Istinto e il capo della Security Telecom finiscono in carcere con una ventina tra manager dell'azienda Telecom Pirelli, poliziotti, finanzieri, carabinieri e investigatori privati. A firmare le ordinanze che hanno smantellato la centrale di spionaggio presente all'interno di Telecom, un pool di magistrati milanesi: Nicola Piacente, Stefano Civardi e Fabio Napoleone. Sono loro che ricostruiscono la rete degli spioni e i loro metodi illegali di raccolta di informazioni, attraverso la lettura dell' archivio sequestrato a Emanuele Cipriani: un dvd con 5.000 dossier su persone e 600 aziende. L'accusa va dall'associazione a delinquere alla corruzione, dalla violazione di segreto d'ufficio a quella del segreto di stato. Il 12 dicembre 2006 finisce in carcere anche il dirigente del Sismi Marco Mancini, già coinvolto nel rapimento di Abu Omar. Mancini è accusato di aver rivelato informazioni segrete a Cipriani. Testimoni chiave della vicenda sono l'ex collaboratore del Sisde Marco Bernardini e lo stesso Emanuele Cipriani, che comincia la sua collaborazione dopo l'arresto. Emergono i segreti della security Telecom. Una seconda ondata di arresti arriva il 18 gennaio. E' la volta di Fabio Ghioni, il responsabile della sicurezza informatica di Telecom, del consulente Rocco Lucia e del giornalista-consulente Guglielmo Sasinini. Per loro l'accusa è di aver violato il sistema informatico del Corriere della Sera. Il Gip di Milano Gennari nella sua ordinanza punta il dito sulle responsabilità della Telecom. Per lui le attività di dossieraggio «rispondevano a una logica di tipo aziendale e i vertici non potevano non sapere». Il 22 marzo l'inchiesta fa un altro passo avanti. Si aprono di nuovo le porte del carcere per Pierguido Iezzi, l'uomo che aveva sostituito Tavaroli alla guida della security Pirelli: stavolta l'accusa è di violazione del segreto di stato per aver commissionato il dossier Sirtaky dove vengono ricostruiti i movimenti anarchici presenti in Grecia. Con lui vengono arrestati anche l'ex agente della Cia Giampaolo Spinelli, fornitore di Telecom con la società Global, attualmente latitante, e lo 007 dei servizi francesi Fulvio Guatteri. In cella anche il poliziotto Amedeo Nonnis, Diego Tega, ex guardia di finanza, Giuseppe Porcelluzzi, ex carabiniere dei Ros, Mirco Ferrari, ex forestale e l' ex sindacalista Alitalia, Antonio Vairello. Per il gip la centrale di spionaggio aveva messo in piedi una rete di polizia parallela con lo scopo di creare uno scudo all'azienda di Tronchetti Provera. Le indagini continuano: c'è da scommettere che quel che è emerso è solo la punta di un inquietante iceberg.

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Quello che accade, accade non tanto perché una minoranza vuole che accada, quanto piuttosto perché la gran parte dei cittadini ha rinunciato alle sue responsabilità e ha lasciato che le cose accadessero.

Antonio Gramsci

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