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La Germania scopre il canone

26 ottobre 2006
Matteo Alviti
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

La moratoria è terminata. Dal primo gennaio del 2007, in Germania, chiunque compri o possegga un computer con accesso internet o un telefonino con radio o tv dovrà pagare 5,52 euro di canone. Lo hanno deciso venerdì i governatori dei sedici Länder tedeschi riuniti a Bad Pyrmont, in Bassa Sassonia. La tassa su computer e telefoni cellulari era già parte integrante della normativa sul finanziamento della radio e televisione pubblica, ma a causa delle proteste che aveva sollevato era stata sospesa con una moratoria ad hoc. Da venerdì la scadenza per la moratoria è stata fissata al 31 dicembre del 2006. Ad oggi il sistema tedesco prevede che i possessori di radio o televisioni paghino una retta mensile per finanziare le emittenti pubbliche radiofoniche, i due canali televisivi nazionali e quelli regionali. Non tutti, però, erano d'accordo sull'introduzione della nuova gabella. Soprattutto l'entità del «canone per pc» era in discussione. Tra l'equiparazione ai 17,03 euro al mese per le televisioni e chi invece non ne voleva fare niente, i 5,52 euro dell'intesa danno l'idea di un accordo al ribasso. Dal pagamento saranno esentati tutti i privati che già pagano il canone come nucleo famigliare o abitativo. Proteste veementi sono arrivate dal mondo dell'economia. Ad essere toccate dal nuovo canone saranno le imprese, piccole in particolar modo, e i liberi professionisti. La legge prevede, infatti, che ogni computer con allaccio internet venga dichiarato come apparecchio radiofonico. I governatori hanno comunque espresso l'auspicio, entro un anno, di giungere a una revisione completa del sistema di finanziamento delle emittenze pubbliche. Non piace, tuttavia, nemmeno l'idea di trasformare il canone in tassa: far passare i pagamenti per gli uffici finanziari del governo avvicinerebbe troppo la politica al servizio pubblico, compromettendone l'imparzialità.

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Invero tra i due ragionamenti noi tutti riconosciamo quello inferiore e il bene e il male e quanto per i mortali la pace è meglio della guerra: innanzitutto essa è amatissima dalle Muse e nemica alle Erinni e si rallegra per abbondanza di figli e gode di ricchezza: rifiutando tutto questo noi malvagi scateniamo le guerre e, uomini, rendiamo schiavo l’uomo, e, città, le città.

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