«Leggi contro il terrore? Un colpo di stato»

«Con le sue ultime norme il presidente ha attuato un colpo di stato azzerando settant'anni di storia democratica». Parla Michael Ratner, del Centro americano per i diritti costituzionali
25 ottobre 2006
Patricia Lombroso
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

«Bush, ideatore della guerra preventiva in Iraq, del cambiamento dell'intero assetto geopolitico del Medio oriente, difensore delle tecniche di tortura più perverse ad Abu Ghraib, Guantanamo, Bagram in Afghanistan, ha il coraggio ora di evocare la sindrome del Vietnam e la disfatta del Tet? Nel 1968, Lyndon Johnson decise di non ripresentarsi alle elezioni presidenziali ammettendo errori e fallimenti, l'attuale presidente invece, con l'avallo del Congresso, è riuscito ad attuare un colpo di stato legale con la legislazione contro il terrorismo azzerando settanta anni di storia democratica di questo paese». Con questo severo giudizio sull'amministrazione Bush, alla luce della legge per la lotta al terrorismo approvata la settimana scorsa, si apre l'intervista rilasciata a «il manifesto» da Michael Ratner, dirigente del prestigioso «Center for costitutional rights», promotore ad aprile scorso di un tribunale indipendente internazionale per i crimini di guerra perpetrati da Bush, Alberto Gonzales, Donald Rumsfeld, Cheney.
Qual è la sua posizione sulla legislazione antiterrorismo?
Rappresenta un colpo di stato a livello legale. Costituisce il sovvertimento dei diritti fondamentali sino ad oggi esistenti a livello costituzionale, dell'habeas corpus, ovvero del diritto di far valere i propri diritti legali davanti ad un tribunale. Principi alla base della costituzione americana e non solo che risalgono alla Magna Carta del 1215. Il sovvertimento istituzionale operato da questo governo americano avviene da parte di un individuo, il quale in virtù delle prerogative dell'autorità presidenziale, come avevano i re nell'era medievale, ha deciso che d'ora in poi si possa catturare in qualsiasi parte del mondo persone innocente, arbitrariamente classificarle «combattenti nemici» degli Stati uniti, continuare a torturarli dichiarando al mondo che questo è legittimo.
Ma la maggioranza del Congresso americano, grazie anche al voto di 12 rappresentanti del partito democratico, ha avallato questo che lei definisce colpo di stato...Il Congresso americano nell'approvare questa legge presentata dalla Casa bianca ha praticamente avallato tutto il potere richiesto da un «dittatore», senza esercitare quei limiti dei poteri del presidenzialismo previsti dal sistema dei Checks and Balance, alla base della nostra costituzione. Storicamente possiamo dire che il via libera a Bush per la «guerra preventiva in Iraq» e per l'approvazione dele leggi antiterrorismo, ci riporta all'epoca in cui il parlamento tedesco diede via libera a Hitler. Il momento storico che viviamo in questo paese è tale che il concetto di «democrazia» per come la intendiamo, in America è finito.
Come pensate di muovervi voi giuristi per i diritti civili?Questa legislazione antiterrorismo che dà via libera alla tortura, ci costringe a dare battaglie e ricorrere in appello per i prossimi due anni. Peraltro non ci sarà modo di ribaltare il danno già arrecato anche se nelle elezioni prossime di mediotermine la vittoria fosse democratica. Ho la responsabilità nei confronti di 460 esseri umani rinchiusi in gabbia a Guantanamo, 500 persone sotto tortura a Bagram. Già da 5 anni vengono torturati, interrogati, senza processo né il diritto a difendersi dinanzi ad un tribunale penale o civile, bensì davanti ai Tribunali militari di Guantanamo, alla Fujimori. Da oggi costoro non potranno più usufruire del diritto alla procedura dell'habeas corpus, il diritto di legittima difesa. Sono 160 i casi rappresentanti, da noi giuristi di varie organizzazioni di diritti civili nei vari tribunali d'appello federali e ora il governo può sempliceemente cancellarli.
Chi nel mondo è ora classificato come «enemy combatant»?Tutti coloro che siano cittadini non residenti negli Usa. A Guantanamo, Bagram, in Afghanistan o in qualsiasi altra parte del mondo rientra nella categoria del combattente nemico, chiunque appoggi anche indirettamente un attacco agli Usa. Per esempio se decidessi di insegnare la Convenzione di Ginevra agli esponenti del gruppo di Hamas, rientrerei nella categoria di «enemy combatant».
La definizione di «enemy combatant» non è stata riconosciuta dalla Corte Suprema ...Certamente. Ma questa nuova legislazione antiterrorismo permetterà che qualsiasi persona al mondo senza un visto di residenza negli Usa potrà essere prelevato da militari, agenti delle forze speciali agenti Cia e sbattuto in prigione per sempre. Gli agenti Cia potranno «legittimamente» catturare chiunque venga definito un possibile «combattente nemico» degli Usa, all'insaputa dell'opinione pubblica e con l'impossibilità per noi legali di ricorrere in appello. Escludo poi che una vittoria democratica, nelle elezioni di medio termine, possa invalidare le nuove norme antiterrorismo .

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