TV: Santoro, oltre tre anni di polemiche/cronologia

19 ottobre 2005
Fonte: ADNK

(Adnkronos) - Oltre tre anni di polemiche, provvedimenti disciplinari, ricorsi, udienze e ordinanze prima della sentenza del Tribunale del Lavoro che obbliga la Rai al reintegro di Michele Santoro , al ripristino del programma e al pagamento di una penale. Ecco le tappe della vicenda. -18 APRILE 2002: Berlusconi, nel corso di una visita in Bulgaria, esprime il suo parere: ''Ho gia' avuto modo di dire che Santoro , Biagi e Luttazzi, hanno fatto un uso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, criminoso: credo sia un preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere piu' che questo avvenga''. - 24 MAGGIO 2002: Dopo un lungo braccio di ferro con il direttore generale Agostino Sacca', che 'boccia' l'idea di una doppia conduzione Santoro -Costanzo per una puntata speciale di ''Sciuscia' Edizione Straordinaria'', Santoro ospita comunque Costanzo, il quale, nel corso del programma dice che a Mediaset c'e' piu' liberta' che in Rai. Ne nasce un 'caso', con il vertice aziendale che accusa Santoro di non aver impedito che Costanzo dicesse cose lesive per Viale Mazzini. La direzione generale apre un'istruttoria interna. -16 LUGLIO 2002: Va in onda una puntata di ''Sciuscia''' dedicata alla crisi idrica in Sicilia. Il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro scrive alla Rai per protestare e annuncia che adira' le vie legali contro Santoro. 5 AGOSTO 2002: Sacca' invia una lettera di richiamo a Santoro . Il conduttore viene accusato di ''uso personale e privato del mezzo televisivo'', ''violazione dei doveri di diligenza e fedelta''', dei ''criteri di pluralismo, imparzialita', correttezza ed obiettivita'''. Sotto accusa, sempre le due puntate di 'Sciuscia'' del 24 maggio (dedicata al pluralismo dell'informazione con ospite Maurizio Costanzo) e del 16 luglio. Santoro ha 5 giorni di tempo per inviare le sue ''controdeduzioni'' a Viale Mazzini. E lo fa nei tempi previsti: ''Non riteniamo di aver commesso alcuna scorrettezza ne' di aver fatto niente di male. Le contestazioni che ci vengono mosse sono completamente infondate e, in tal senso, abbiamo chiesto ragguagli in piu' al Direttore generale perche' molte cose della sua lettera sono talmente generiche che non consentono di difenderci''. -23 AGOSTO 2002: Dal meeting di Rimini, dove e' ospite, il presidente Antonio Badassarre dice che il caso Santoro trovera' una soluzione ''nei primi giorni di settembre''. 30 AGOSTO 2002: Il Cda della Rai torna a spaccarsi su Santoro . Vengono messe al voto due mozioni contrapposte. Quella approvata dalla maggioranza del consiglio impegna, in sostanza, il direttore generale a trovare nuovi progetti con il giornalista. La seconda, proposta dal consigliere Carmine Donzelli e bocciata con tre voti contrari, prevedeva invece che ''Sciuscia'' tornasse in onda nel palinesto autunnale di Raidue. -4 SETTEMBRE 2002: In un'intervista a ''Repubblica'' Sacca' afferma: ''La verita' e' che Santoro insiste per riproporre 'Sciuscia', ma nessun direttore di nessuna rete vuole il suo programma. Potrebbe fare altro''. Ed aggiunge: ''Se anche Santoro dovesse restare fermo per una stagione, la liberta' in Rai non ricevera' alcun colpo mortale''. 18 SETTEMBRE 2002: Il direttore di Raitre, Paolo Ruffini, si dice disponibile ad accogliere Santoro sulla terza rete. ''Ho ribadito a Sacca' -dice- la nostra volonta' di trasmettere 'Sciuscia'' o un nuovo programma di Santoro . Non e' vero che nessun direttore ha chiesto Santoro . Ho proposto a Sacca' di accoglierlo su Raitre, una proposta che seguiva la delibera del Cda che invitata il direttore generale a verificare con i direttori di rete la possibilita' di un nuovo programma con Santoro ''. Ne nascera' una discussione tutta economica, con Ruffini che, a fronte del 'trasloco' di Santoro chiede un aumento del budget della rete, e Sacca' che, impegnato nei tagli, prende tempo. -1 OTTOBRE 2002: Sacca' annuncia un nuovo richiamo nei confronti di Santoro , annunciando un'altra lettera disciplinare nei confronti del giornalista nel corso di un'audizione in commissione di Vigilanza disertata dalle forze di opposizione. ''Malgrado Santoro si sia comportato in maniera riprovevole -ha detto Sacca'- lui sta gia' lavorando. Ieri sera e' andato in onda 'Donne' che lui non ha voluto firmare adducendo una motivazione capziosa. Forse perche' non vuol far vedere che sta lavorando. E per questo verra' richiamato''. Ed aggiunge che il giornalista ''era licenziabile''. ''Non lo abbiamo fatto per rispetto di una parte del Parlamento'', conclude. Ne nasce una nuova bufera politica. 15 OTTOBRE 2002: Michele Santoro viene sospeso per quattro giorni dal lavoro e dalla retribuzione. Il provvedimento disciplinare, comunicato al giornalista dalla direzione generale della Rai, si riferisce ai richiami rivolti al giornalista per le due puntate di Sciuscia' andate in onda il 24 maggio e il 16 luglio. Santoro replica che si tratta di un provvedimento ''tardivo e dunque in contrasto con le norme vigenti che parlano di tempestivita''' e annuncia ricorso. Il suo legale, parla di ''un provvedimento che conferma ''l'intento discriminatorio e ritorsivo'' nei confronti del giornalista. ''Di tutto cio' -annuncia l'avvocato- sia l'azienda che i suoi dirigenti e lo stesso presidente del Consiglio Berlusconi, risponderanno davanti al magistrato nel giudizio che sara' promosso davanti al Tribunale di Roma, dopo l'esaurimento della procedura conciliativa obbligatoria stabilita dalla legge''. -2 NOVEMBRE 2002: La Rai, attraverso l'Ufficio Legale, conferma che ''sono in corso due tentativi obbligatori di conciliazione presso l'Ufficio provinciale del lavoro di Roma''. Il primo ''concerne una presunta discriminazione politica verso Santoro e riguarda non solo la Rai ma anche personalmente il presidente Baldassare e i consiglieri Staderini e Albertoni, chiamati a rispondere in proprio per risarcimento di danni e coinvolge anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi come ispiratore e mandante della presunta discriminazione''. ''Il secondo e' mirato ad impugnare la sanzione disciplinare adottata dalla Rai contro il conduttore''. 6 NOVEMBRE 2002: Rispondendo ad una lettera del presidente della commissione di Vigilanza, Claudio Petruccioli, il presidente della Rai, Antonio Baldassarre, spiega che la trattativa sui contratti con la Rai di Enzo Biagi e Michele Santoro ''e' di pertienza del direttore generale Agostino Sacca'''. -14 NOVEMBRE 2002: Il Cda della Rai, su proposta del consigliere Carmine Donzelli, approva una delibera nella quale invita il dg ''a verificare al piu' presto la possibilita' di inserimento nei palinsesti della prossima stagione di programmi di approfondimento giornalistico condotti da Enzo Biagi e Michele Santoro ''. Donzelli vincola all'approvazione della delibera la sua partecipazione futura ai lavori del Cda. Ettore Albertoni vota contro. -15 NOVEMBRE 2002: Agostino Sacca' annuncia che si ''mettera' a lavorare'' su Biagi e Santoro . ''Vedro' Santoro nei prossimi giorni'', aggiunge. Nello stesso giorno viene rinviato il primo tentativo di conciliazione fra Michele Santoro e la Rai per l'assenza dei legali del Cda e di Silvio Berlusconi. Intanto Santoro chiede di ''ripristinare le attivita''' del suo gruppo di lavoro ''prima di discutere di qualunque cosa''. Ed annuncia di aver presentato attraverso i suoi legali un provvedimento d'urgenza al Tribunale di Roma per ricominciare a lavorare in Rai con i giornalisti di 'Sciuscia''. 22 NOVEMBRE 2002: Sacca' torna a ribadire che il problema del ritorno in video di Santoro riguarda il fatto che ''non sempre e' pluralista'' e che rivendica la sua parzialita'. -9 DICEMBRE 2002: Arriva la prima sentenza. Il Tribunale del Lavoro di Roma stabilisce che la Rai deve 'adibire' Michele Santoro ''alla realizzazione e alla conduzione di programmi televisivi di approfondimento dell'informazione di attualita'''. Santoro annuncia che portera' i fan dei suoi programmi in piazza. La Rai : ''Il giudice non ha imposto alla Rai che Santoro deve rifare il programma 'Sciuscia'' e ha anche respinto le altre richieste principali avanzate da Santoro ''. Il direttore di Raitre ribadisce di essere pronto a mandare in onda Santoro anche da subito, con un programma mensile, sull'esempio di ''Circus''. -21 FEBBRAIO 2003: La sezione lavoro del tribunale di Roma respinge il reclamo della Rai contro il provvedimento con cui il giudice Massimo Pagliarini aveva disposto il reintegro di Michele Santoro nell'azienda. Il collegio presieduto da Domenico Cortesani ha ritenuto che il conduttore di 'Sciuscia' sia stato illegittimamente privato delle sue mansioni e che la Rai sia tenuta ad impiegarlo in programmi di approfondimento dell'informazione di attualita'. 3 GIUGNO 2003: Arriva la prima sentenza del Giudice del Tribunale del Lavoro Massimo Pagliarini. ''La Rai deve affidare a Michele Santoro la realizzazione e la conduzione di un programma di approfondimento giornalistico sull'informazione di attualita'' in prima o seconda serata. Il dg Rai, Flavio Cattaneo, replica: ''Appare singolare il fatto che l'ordinanza entri in questioni prettamente editoriali con vincoli e indicazioni che contrastano con i principi della liberta' di impresa e con lo statuto legislativo del servizio pubblico''. Anche il cda, con il voto contrario del presidente Lucia Annunziata, contesta la sentenza. -24 GIUGNO 2003: Il cda Rai chiede a Santoro di fare tre proposte di programmi che rispondano e rispettino le direttive della Commissione Parlamentare di Vigilanza e le leggi in materia. Due giorni dopo Santoro porta le sue proposte: ''Sostituire su Rai uno Bruno Vespa per tutto il periodo estivo con un contenitore simile a 'Porta a porta'; proseguire l'attivita' ad ottobre per il resto della stagione televisiva con una serie di reportage di durata 50' da collocare in seconda serata sulla prima o sulla seconda rete''. Oppure ''riprendere su Rai due, in prima serata, la programmazione settimanale di 'Circus'; oppure realizzare un programma che si alterni a 'Ballaro''. Il consigliere Rai, Marcello Veneziani, commenta: ''Sono richieste di chi non vuol tornare''. 17 LUGLIO 2003: Nuova vittoria in tribunale per Michele Santoro ''La Rai deve affidare a Michele Santoro la realizzazione e conduzione'' del programma ''Circus'', in prima serata su Rai due, secondo quanto afferma l'ordinanza emessa dal giudice Massimo Pagliarini. L'azienda presenta un nuovo ricorso. -24 LUGLIO 2003: Il Tribunale collegiale di Roma revoca l'ordinanza del giudice Pagliarini. I legali di Santoro sostengono che la decisione non intacca il provvedimento che ha ordinato alla Rai di adibire Santoro alle mansioni previste dal suo contratto. -26 GENNAIO 2005: il giudice Stefania Billi, della sezione lavoro del tribunale civile di Roma, dispone che Michele Santoro deve essere reintegrato nella sua attivita' di realizzatore e conduttore di programmi televisivi di approfondimento dell'informazione di attualita' di prima serata, di programmi di reportage di seconda serata. La Rai viene condannata anche al pagamento di una penale di oltre un milione 400 mila euro. L'azienda annuncia che fara' ricorso contro la nuova sentenza, in particolare per quel che riguarda il 'danno biologico'.

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