IPTV, quando la TV diventa mezzo comunicazione totale Alcatel presenta a Madrid Triple play

4 ottobre 2005
Fonte: ANSA

MADRID, 4 OTT - La televisione come mezzo di comunicazione totale: se ne e' parlato molto, oggi a Madrid, dove a margine dei lavori del Broadband World Forum, Alcatel ha presentato il triple play (voce, dati e multimedialita'), all'interno del quale il progetto piu' suggestivo e' l'Iptv, vale a dire Internet Protocol Television, la trasformazione del modo di stare davanti alla tv. ''E' cambiare il paradigma delle comunicazioni: e' passare dalla fruizione passiva, quella della televisione e dei film, alla fruizione attiva, cioe' partecipare insieme ad altri alla comunicazione''. Cosi' Giuseppe Gislon, direttore generale di Alcatel Italia, illustra il concetto ispiratore. Quanto al triple play e', sintetizza, ''dare uno strato di comunicazione su cui possono passare tutte le applicazioni di questo mondo: dalla televisione, che e' la cosa piu' semplice esistente, al video on-demand, cioe' la richiesta di vedere un particolare contenuto, fino a quello che sara' il futuro, ovvero le applicazioni interattive che sfruttano la capacita' di dare questo strato di comunicazione senza limiti per farne la base della comunicazione interpersonale''. E' toccato a Michel Rahier, presidente della divisione che si occupa di Comunicazioni Fisse, spiegare sotto il profilo tecnico l'Iptv che, secondo le prime stime, dovrebbe portare nel 2010 a 72 milioni di adesioni: l'hanno chiamata AmigoTv e MyOwn Tv, e' realizzata su software Microsoft, vuol dire stare davanti alla tv, guardare quel che si vuole, telefonare, segnalare ad un amico una scena di un film o un gol con messaggi anche spiritosi, tipo cartoon, ovviamente riceverne. Insomma fare della tv un mezzo di comunicazione totale, creare una sorta di nuova comunita' virtuale. Il rischio, a dispetto delle previsioni generali, e' che possa apparire una questione di nicchia. ''Anche gli Sms - ricorda Gislon - sembravano una cosa da niente, nessuno pensava che avrebbero avuto questo sviluppo, invece c'e' stato il boom perche' e' qualcosa che la gente apprezza. Quando arriveranno tutte le applicazioni presentate oggi, faranno decollare il servizio. Questo sistema apre un campo di opportunita' praticamente infinito. Il vero futuro sara' la personalizzazione della comunicazione''. Si', ma quando avverra'? In Italia, Alcatel ha gia' sperimentato il sistema insieme a Telecom in quattro citta', nelle prossime settimane partira' l'offerta commerciale in una ventina: ''noi siamo pronti a partire, poi distribuire il terminale nelle case, installarlo, richiede tempo''. Occorre, infatti, un Set-Top-Box, vale a dire un decoder che usufruisce della rete a larga banda, trasforma l'Iptv, che e' digitale, in analogico per essere utilizzato dai televisori esistenti. E servira' anche per decodificare il digitale terrestre. Previsioni italiane? Il dg di Alcatel e' convinto che sara' ''un successo''. Dice: ''quelle degli operatori sono previsioni un po' al ribasso, a fine 2006 indicano circa un milione di clienti Iptv. Io penso che siano abbastanza conservatori anche se poi il successo sara' dato dall'offerta. Un conto e' se l' offerta e' solo vedere canali tv, se invece e' poter vedere film anziche' andare a noleggiare la cassetta, se costa meno e uno ce l'ha quando vuole, le cose cambiano''. In occasione di un Forum come quello di Madrid - 90 espositori, 4 mila partecipanti, 40 sessioni di lavori in quattro giorni - inevitabile la domanda sulle cifre italiane. ''Piu' del 50% del nostro fatturato e' esportazione - conclude Gislon -. C'e' in Italia un centro per la parte ottica che fa appunto ricerca e produzione per tutto il mondo. L'anno scorso il fatturato e' stato intorno a 1,2 miliardi''. E' attesa una crescita, quest'anno? ''Di volumi, si'. Ma con la riduzione dei prezzi diciamo che il fatturato rimane all'incirca costante''. (ANSA).

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