La guerra in Iraq: la più mortale per i media dal tempo del Vietnam , 56 giornalisti e tecnici uccisi e 29 rapiti

6 maggio 2005
Reporters sans frontiers
Tradotto da per PeaceLink

L'Iraq è il paese più pericoloso del mondo per i giornalisti e il luogo dove c'è stato il più alto numero di rapimenti: 56 giornalisti e tecnici uccisi e 29 rapiti da quando sono iniziati i combattimneti, il 22 marzo 2003.
Il conflitto iracheno è il più mortale dal tempo della guerra in Vietnam, dove furono uccisi 63 giornalisti, ma lungo un periodo di 20 anni (1955-75). Durante i combattimenti nell 'ex Juogolsavia (1991-95) furono uccisi 49 giornalisti, mentre 57 furono i giornalisti uccisi in Algeria tra il 1993 e il 1996 ma in questo paese c'è stato un conflitto interno.
I media sono stati bersaglio dal primo giorno di comabattimento in Iraq, quando il cameramen Paul Moran, del network australiano ABC, fu ucciso da un autobomba il 22 marzo 2003. Undici giornalisti ed assistenti tecnici furono uccisi tra marzo e aprile 2003. Il numero è gradualmente aumentato fino all'anno seguente quando aumentarono in tutto il paese gli attacchi di gruppi armati, con nove morti solo nel mese di maggio 2004. In quasi tutti i mesi, da allora, uno o due giornalisti sono stati uccisi, nove di loro solo in questo anno.
Reportes sans frontiers ha preparato un report in cui elenca i nomi di tutti gli uccisi e le circostanze della loro morte.
Sono anche indicati i nomi di chi è stato rapito (più di ogni altra guerra), appartenenti a molte paesi , alcuni dei quali non sono stati coinvolti nei combattimenti.

Note: traduzione di Nello Margiotta per peacelink
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