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Bolivia: i movimenti sociali rifiutano il separatismo di Santa Cruz

Tutte le organizzazioni indigene, contadine e per i diritti civili, stanno rifiutando apertamente le iniziative del Comitato Civico di Santa Cruz de la Sierra e protestano contro il referendum che si pretende di realizzare i l7 aprile per l'autonomia dipartimentale di Santa Cruz
13 febbraio 2005
Fonte: Adital

Separatismo en Santa Cruz es rechazado por los movimientos sociales

Adital - Organizaciones campesinas, indígenas, colonizadores, mujeres campesinas, sin tierra y asalariados, aglutinados en diversas entidades, están rechazando abiertamente las iniciativas separatistas del Comité Cívico de Santa Cruz de la Sierra. Según un comunicado conjunto de las organizaciones, la Asamblea Constituyente de Bolivia se ha olvidado de sus demandas y por lo tanto decidieron protestar en contra del referéndum que se pretende realizar el próximo día 7 de abril para saber si la población desea la autonomía departamental de Santa Cruz.

Para los movimientos populares firmantes del comunicado el Comité Cívico pro Santa Cruz no representa a los intereses de las grandes mayorías del departamento y los dirigentes cívicos y empresariales que están a la cabeza de las movilizaciones serían conocidos latifundistas "que buscan debilitar a las instituciones y aprovechar en río revuelto en beneficio de sus intereses".

"Estos mismos dirigentes están buscando un debate público para hacer creer que son los idóneos representantes cívicos y que deben ser elegidos. Estos latifundistas son los más interesados en desestabilizar el orden democrático, entre ellos José Céspedes Álvarez, Branco Marinkovic, Rubén Costas Aguilera, Carlos Rojas Amelunge, Antonio Franco Vaca, Zvonko Matkovic y sus tontos útiles Gabriel Helbing y Rodolfo Landivar", denuncian. Para las organizaciones, este Comité quiere solamente desestabilizar la democracia.

Las entidades exigen aún al Parlamento nacional que apruebe una ley de hidrocarburos que recupere la propiedad de los mismos, incremente la participación del Estado de las regalías hasta el 50%, que se revisen los contratos actuales y se incorpore el título indígena, campesino y originario. También piden al Parlamento nacional la inmediata aprobación de la ley de convocatoria a la Asamblea Constituyente: "que sea incluyente, participativa de todos los sectores populares".

Al Poder Ejecutivo se le exige la reversión de los latifundios que no cumplen ninguna Función Económica Social. "Pedimos la redistribución de tierras a campesinos e indígenas sin tierras y exigimos al poder judicial que acelere los trámites para enjuiciar al ex presidente Gonzalo Sánchez de Lozada".

Firman el manifiesto la Federación Sindical Única de Trabajadores Campesinos de Santa Cruz, Coordinadora de Pueblos Étnicos de Santa Cruz (CPESC), Federación Departamental de Colonizadores de Santa Cruz (FDC-SC), Federación Departamental de Mujeres Campesinas Bartolina Sisa de Santa Cruz (FDMCBS-SC), Movimiento Sin Tierra (MST) y Central Departamental de Trabajadores Asalariados del Campo (CDTAC).

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