Latina

Colombia: la marcia indigena

Comincia domani la marcia indigena che il presidente Alvaro Uribe Velez ha tenato di bloccare in tutti i modi.
15 settembre 2004
Simone Bruni

la marcia indigena colombiana


50.000 Indigeni marceranno sulla “carretra Panamericana” per 100 km in tre giorni, sotto un sole cocente e acquazzoni improvvisi.
La marcia indigena colombiana
Queste persone hanno lasciato le loro riserve e le loro case per andare fino alla città Cali per protestare contro il governo e le sue politiche.
Gli Indigeni si oppongono al TLC (trattato di libero commercio) con gli Stati Uniti, al pacchetto di riforme costituzionali atto a limitari i diritti Sociali di un paese che secondo gli ultimi dati conta 29 milioni di poveri di cui 10 milioni indigenti su una popolazione totale di 40. Contro la situazione di violenza a cui sono sottoposti gli Indigeni di questo paese come tutti gli altri Colombiani.

In questi giorni sono stati tanti i colpi bassi inflitti dal governo ai leader indigeni in tutto il paese. Infatti inizia con questa marcia un lungo periodo di lotte e rivendicazioni per tutto il paese, portato avanti soprattutto dalle comunità indigene. Contemporanea alla “Minga per la vita, la giustizia, l’allegria, l’autonomia e la libertà” (questo il nome dell’iniziativa) si svolgeranno altre marce nelle regioni del Meta e della Guajira.

Leader Wayuu della Guajira hanno ricevuto da poco notifiche di atti processuali per fatti risalenti a 4-5 anni fa. E’ stata chiusa pretestuosamente “radio Nasa” che da anni rappresenta la voce delle comunità indigene Nasa e la loro maniera di informarsi e comunicare. Lo scorso 8 Settembre agenti del DAS(departamento administartivo de securidad) sono entrati negli uffici dell’organizzazione Indigena nella città di Neiva minacciando e intimorendo i leader locali che lavoravano per la minga. Inoltre si registra l’arrivo di un centinaio di paramilitari che si sono sistemati in tre fincas (case di campagna) nei pressi del tragitto che seguirà la marcia del gruppo proveniente dall’ Alto Naya nella regione del Cauca, “erano incappucciati e portavano armi a lungo e corto raggio” così si legge in un comunicato del Cabildo Indigeno dell’alto Naya(il cabildo è un governo autonomo indigeno). 2 di queste 3 case appartengono ad una multinazionale del cartone.

Il presidente Uribe ha anche dichiarato pubblicamente che “sono evidenti gli interessi distinti da quelli delle comunità indigene che si muovono alle spalle di questa mobilitazione” alludendo ad una infiltrazione guerrigliera, esponendo così i manifestanti ad attacchi da parte dei gruppi paramilitari.

In un ultimo tentativo di evitare una mobilitazione così imponente contro il suo governo, Uribe si è incontrato 2 giorni fa con i leader del movimento nella bellissima città coloniale di Popayan, e ha ricevuto una ulteriore risposte negativa allo smantellamento della mobilitazione.

Il presidente ha quindi preso atto della fermezza degli organizzatori e oggi ha cambiato la sua strategia. I grandi mezzi di comunicazione Colombiani, le Tv e l’unico periodico nazionale “El tiempo” hanno presentato, per tutto il giorno, la marcia come una manifestazione contro i gruppi armati che operano nel paese. Ignorando quindi il manifesto della mobilitazione e le decine di comunicati stampa delle varie organizzazioni indigene,nonché le loro lamentele.
Non essendo il presidente riuscito a evitare la mobilitazione vorrebbe ora farla passare come una protesta contro i gruppi armati e non contro le sue politiche. Cosa abbastanza facile in un paese classificato 147 su 166 nella classifica sulla libertà di stampa edita da “reporters sans frontier” nel 2003.
Questo atto irresponsabile espone ancora una volte le donne, e gli uomini che domani marceranno sotto il sole equatoriale ad attacchi sia dei paramilitari che della guerriglia.
La minga ha avuto comunque l’appoggio di moltissime organizzazioni e personalità da tutto il mondo, e vedrà la partecipazione anche di una delegazione Ecuadoriana guidata da Mayor Blanca Chancoso.

Articoli correlati

  • Colombia: gli omicidi mirati non si fermano
    Latina
    Nel 2023 sono stati compiuti 93 massacri e circa 200 i lottatori sociali assassinati.

    Colombia: gli omicidi mirati non si fermano

    La pace totale resta un obiettivo difficile da raggiungere di fronte alla forza dell’oligarchia, delle transnazionali e delle milizie paramilitari di estrema destra.
    30 gennaio 2024 - David Lifodi
  • Colombia: gli ostacoli dei paras sulla via della pace
    Latina
    Narcos, oligarchia e milizie paramilitari contro il processo di pace promosso da Gustavo Petro

    Colombia: gli ostacoli dei paras sulla via della pace

    Senza un radicale cambiamento di rotta, che metta fine alla violenza sistematica dello Stato, la strada verso la pace totale auspicata da Petro resterà impervia.
    9 ottobre 2023 - David Lifodi
  • Il Guatemala provoca crisi diplomatica con la Colombia
    Latina
    Il presidente guatemalteco Alejandro Giammattei contro il suo omologo colombiano Gustavo Petro

    Il Guatemala provoca crisi diplomatica con la Colombia

    Giammattei utilizza il caso Odebrecht in chiave politica per riabilitare politici a lui vicini e attacca Petro e l’attuale ministro della Difesa colombiano Iván Velásquez, dal 2013 al 2017 alla guida della Comisión Internacional Contra la Impunidad en Guatemala (Cicig), auspicandone la cattura
    8 febbraio 2023 - David Lifodi
  • Le prime operatrici colombiane sulle linee elettriche imparano a mantenere accese le luci
    Sociale
    Potere alle donne

    Le prime operatrici colombiane sulle linee elettriche imparano a mantenere accese le luci

    Un lavoro difficile che richiede lunghi periodi lontane da casa, ma l’unica scuola per operatrici su linee ad alta tensione sta cambiando il modo di pensare in un ambiente dominato dagli uomini.
    16 gennaio 2023 - Soraya Kishtwari

Sociale.network

loading...
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)
Caricamento...