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Tra il Venezuela e Nadalandia

25 agosto 2004
Eduardo Galeano (trad. A. Bariviera)

Strano dittatore questo Hugo Chàvez. Masochista e suicida: crea una
Costituzione che permette al popolo di cacciarlo via, e rischia che ciò
succeda con un referendum revocatorio che il Venezuela ha realizzato per la
prima volta nella storia universale.

Non c'è stato castigo. E questa è l'ottava elezione che Chàvez ha vinto in
cinque anni, con una trasparenza che Bush avrebbe voluto come giorno di
festa.

Sottostando alla propria Costituzione, Chàvez accettò il referendum promosso
dall'opposizione e mise il suo incarico a disposizione della gente :
"Decidete voi".

Finora, i presidenti interrompevano il loro mandato soltanto per decesso,
golpe, manifestazione popolare o decisione del parlamento. Il referendum ha
inaugurato una forma inedita di democrazia diretta. Un evento straordinario:
Quanti presidenti, di qualsiasi paese del mondo, avrebbero il coraggio di
farlo?
E quanti, dopo, continuerebbero ad esserlo?

Questo tiranno inventato dai mass media, questo temibile demonio, ha appena
dato un'enorme iniezione di vitamine alla democrazia, che in America Latina,
e non soltanto in America Latina, è claudicante e bisognosa di energie.

Un mese prima, Carlos Andrés Pérez, uno stinco di santo, democrata amato dai
mass media, annunciò ai quattro venti un colpo di Stato. Semplicemente
affermò che "la via violenta" era l'unica strada possibile in Venezuela, e
disprezzò il referendum "perchè non appartiene all'idiosincrasia
latinoamericana". L'idiosincrasia latinoamericana, ossia: il popolo
sordomuto, la nostra preziosa eredità.

Fino a pochi anni fa, i venezuelani il giorno delle elezioni andavano in
spiaggia. Il voto non era e, non è, obbligatorio. Ma il paese è passato
dalla totale apatia al totale entusiasmo. Una fiumana di elettori, code
enormi in attesa sotto il sole, senza fare una piega, per ore e ore, ha
travolto tute le strutture previste per le elezioni. L'alluvione democratico
ha reso difficile anche l'utilizzo della tecnologia più avanzata prevista
per evitare i brogli, in questo paese dove i morti hanno la cattiva
abitudine di votare e dove alcuni vivi votano diverse volte per ogni
elezione, forse a causa del morbo di Parkinson.

"Qui non c'è libertà di espressione!" , urlano con totale libertà
d'espressione gli schermi televisivi, le onde radio e le pagine dei
giornali.
Chàvez non ha chiuso neanche una delle voci che quotidianamente vomitano
insulti e menzogne. Impunemente si scatena la guerra chimica destinata ad
avvelenare l'opinione pubblica. L'unico canale televisivo chiuso in
Venezuela, il canale 8, non è stato vittima di Chàvez ma di quelli che, per
un paio di giorni, usurparono la sua presidenza nel effimero colpo di Stato
dell'aprile 2002.

E quando Chàvez ritornò dalla prigione e recuperò la presidenza a furor di
popolo, i mass media venezuelani non si sono accorti che c'era qualcosa di
nuovo. La televisione privata trasmisse durante tutto il giorno i cartoni di
Tom e Jerry.

Questa televisione esemplare ricevette il premio che il Re di Spagna concede
al miglior giornalismo. Il Re premiò un filmato di quei turbolenti giorni di
Aprile. Il filmato era una truffa. Mostravano i selvaggi seguaci di Chàvez
che sparavano contro un'innocente manifestazione di oppositori disarmati.
La manifestazione non è mai esistita, come successivamente si è potuto
dimostrare con prove incofutabili, tuttavia sembra che questo sia un
particolare senza importanza, dato che il premio non fu revocato.

Fino a ieri, nella Venezuela saudita, paradiso petrolifero, il censimento
riconosceva ufficialmente un milione e mezzo di analfabeti e cinque milioni
di venezuelani non registrati all'anagrafe e senza diritti civili.

Questi e molti altri invisibili non sono disposti a ritornare in Nadalandia,
il paese dove abitano quelli che non sono nessuno. Loro hanno conquistato il
proprio paese, che era così estraneo, così altrui: questo referendum ha
dimostrato, ancora una volta, que lì rimangono

Note: traduzione di Alejandra Bariviera a cura di Peacelink

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@peacelink - 17/11/2025 16:04

: " in cambio di : quella di è la prima di euroatlantica"

"Missili, bombe e cannoni non fanno , la , la e le sì. Si deve rispettare il 3% nel deficit pubblico per poter spendere il 5% per la ".

ilfattoquotidiano.it/2025/11/1

@peacelink - 17/11/2025 9:22

"Nel nome di un presunto aumento della competitività delle attività economiche nel brevissimo periodo, si rinuncia a contrastare il cambiamento climatico. E’ una scelta miope che ignora evidenze scientifiche e trascura il fatto che tutte le analisi mettono in evidenza come proprio i rappresentino un rischio nel medio-lungo periodo per le imprese stesse, per la sicurezza di cittadine e cittadini dell’Unione europea e del pianeta”.
Aldo Soldi, presidente di Banca Etica.

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13 novembre 2025 _ “Il Parlamento Europeo ha approvato oggi - con un’inedita maggioranza costituita da e partiti di cui si sono uniti anche alcuni eurodeputati dei Gruppi Renew e S&D - il cosìdetto “primo pacchetto ” che - nel nome della semplificazione e della riduzione della burocrazia - affossa di fatto le precedenti direttive europee in materia di rendicontazione di sostenibilità () e sulla due diligence () delle imprese.

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“Il voto del Parlamento Europeo sul pacchetto affossa il green deal. La lotta ai non è più una priorità: forti rischi per imprese e persone”.

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Pietra tombale su . Cassa depositi e prestiti () non può investire su una fabbrica in perdita.

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Si prevede che la Commissione presenterà un rapporto esaustivo al Consiglio per i diritti umani nella sua sessantunesima sessione, seguito da un dialogo interattivo (febbraio-aprile 2026).

I media online CIVILI LIBERI hanno ricevuto una risposta scritta alla domanda se la Commissione consideri la possibilità di includere nel rapporto le misure severe di registrazione militare e di . civilni.media/484/

@peacelink - 15/11/2025 18:02


I tre commissari Eric Møse (Presidente), Pablo de Greiff e Vrinda Grover, sono determinati a promuovere la responsabilità per questi crimini e violazioni, al fine di ripristinare la giustizia, proteggere i diritti delle vittime, porre fine all'impunità e rafforzare il rispetto del diritto internazionale.

@peacelink - 15/11/2025 18:01

La Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sull', istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel 2022 per indagare su tutte le presunte violazioni dei diritti umani, violazioni del diritto umanitario internazionale e crimini connessi durante la guerra, ha visitato l'Ucraina nel novembre 2025 per incontrare diversi funzionari, vittime di e attivisti della società civile.

@peacelink - 15/11/2025 17:51

Continua la nota di Acciaierie d’Italia sull’esplosione nel convertitore denunciata dai sindacati:

“Tuttavia, il contenuto in silicio della colata “ha favorito lo sviluppo di temperature nel convertitore, tali da richiedere aggiunte di materiale raffreddante (calce e minerale) in misura superiore ai normali standard e che hanno provocato l’anomalo evento emissivo”.
Corriere di Taranto

@peacelink - 15/11/2025 17:46

corriereditaranto.it/2025/11/1

Arrivano le precisazioni di Acciaierie d’Italia in merito ad un evento emissivo di natura non convogliata, verificatosi ieri pomeriggio di venerdì 14 novembre.

“La colata in questione – spiega una nota – era la prima trattata nel convertitore dopo la ripartenza di ed è stata eseguita con tutte le precauzioni e in conformità con quanto previsto nell’istruzione di lavoro formalizzata per la gestione della ghisa”.

@peacelink - 15/11/2025 15:58

youtu.be/detECmq7xSA

Un ottimo esempio di giornalismo indipendente e onesto di una testata giornalistica ucraina. Estremamente minuzioso e documentato sotto il profilo tecnico. Il taglio è pro-Ucraina ma la verità viene anteposta alla propaganda.

@peacelink - 15/11/2025 15:32


russa
Per le truppe di Kiev diventa sempre più difficile soccorrere ed evacuare i feriti. Ecco il video.
youtube.com/shorts/YXPOhcuZ0Q4

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Nessuno dei mali che si vuole evitare con la guerra è un male così grande come la guerra stessa

Bertrand Russell - filosofo britannico, 1872-1970

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