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Bolivia: tutto pronto per il referendum su il gas

il 18 luglio circa 4 milioni di persone potrannno andare alle urne a ripsondxere ai cinque quesiti del referendu msugl iidrocarburi la preincipale risorsa naturale del paese
16 luglio 2004
Fonte: Adital

Todo listo para el referendo del gas boliviano

15.julio/2004 - Bolivia - Adital – Tras varias manifestaciones populares en el ámbito nacional y la renuncia de un presidente en octubre pasado, Bolivia ingresa en más un proceso histórico y, quizás, el más importante para su pueblo. El próximo día 18 de julio, alrededor de 4 millones de bolivianos podrán ir a las urnas a contestar las cinco preguntas del referendo sobre los hidrocarburos – los recursos naturales definitivos para el futuro económico del país. Mismo no representando la voluntad de la mayoría, pues los más radicales exigen la inmediata nacionalización del gas, el referendo se llevará a cabo durante todo el domingo y los primeros resultados serán conocidos en el mismo día.

Las cinco preguntas se concentran en la abrogación de la Ley de Hidrocarburos promulgada por Gonzalo Sánchez de Lozada (presidente derrocado en el año pasado), la exportación del gas, la salida del recurso natural al océano pacífico y recuperación de la propiedad estatal de yacimientos. Todas fueran elaboradas de forma que el elector deberá contestar con sí o no.

Conforme divulgado por la Corte Nacional Electoral (CNE), fueron preparadas 4,5 millones de boletas, que estarán disponibles en 20.605 mesas electorales distribuidas en nueve departamentos bolivianos. Para garantizar la seguridad del proceso, el gobierno utilizará 15 mil policiales, incluso el Ejército, Fuerza Aérea y Naval.

El presidente Carlos Mesa ha invitado al pueblo a ir a las urnas y pidió que no tomen parte de las manifestaciones de boicot al referendo. Enfatizó que "el asistir al voto, el ir a las urnas es un ejercicio democrático, pero sobre todo, el ejercicio de un derecho, un derecho que nadie nos ha regalado, un derecho que ha ganado el pueblo boliviano".

Sumado a la invitación del mandatario, el boliviano tiene otro motivo para ir a las urnas el domingo. Segundo la CNE, los ciudadanos que no asistieren al referendo pagarán una multa de 150 pesos bolivianos. Estas mismas personas no podrán "acceder a cargos públicos, efectuar trámites bancarios, obtener carnet de identidad o pasaporte". Eso fue una de las razones que motivaran aún más las protestas en contra del referendo que se contradice en su valor democrático.

Conforme solicitación de la CNE, la Organización de Estados Americanos (OEA) enviará 24 observadores internacionales con el objetivo de evaluar el proceso electoral del referendo. Además de la participación de la OEA, la Corte no ha descartado la posibilidad de invitar a miembros del Parlamento Andino y de organizaciones no gubernamentales que también actuarán en la calidad de observadores.

A partir de las 19 horas, la Corte empezará a divulgar los primeros resultados de la consulta en La Paz. A las 24 horas, los resultados de los departamentos también serán conocidos.

¡Por la nacionalización!

La Confederación Sindical Única de Trabajadores Campesinos, la Central Obrera Boliviana, Coordinadora del Gas y la Nación Camba – todas entidades con grande influencia y principales responsables por los ocurridos en octubre – son contrarios a la realización del referendo.

El presidente de la Confederación, el indígena malku Felipe Quispe, el más enfático de todos, ya ha afirmado: "la pregunta es nacionalización de hidrocarburos y punto". Su postura aún que considerada radical, ha tenido adhesión en varios departamentos bolivianos, en los que muchos sindicatos han expresado apoyo y ratificado que van a participar de actos de boicot al referendo.

El boicot no es, todavía, el único medio de rechazo al proceso del referendo. En los puntos en que el boicot no es llevado en cuenta, han puesto en propuesta el voto nulo, como forma de se posicionar por la nacionalización del gas.

En una encuesta realizada en El Alto, los jóvenes afirmaron que durante las manifestaciones de octubre se pedió la nacionalización de los hidrocarburos y no un referendo. Los más de 650 jóvenes agregaron que las preguntas "están mal planteadas y además no responden a los intereses de la población boliviana".

Note: Al publicar en medio impreso, favor citar la fuente y enviar copia para: Caixa Postal 131 - CEP 60.001-970 - Fortaleza - Ceará – Brasil

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@peacelink - 8/10/2025 19:49

La manifestazione del 25 ottobre vuole essere un segnale forte in vista della prossima legge di bilancio. La richiesta è chiara: restituire potere d’acquisto a salari e pensioni, rinnovare i contratti collettivi, introdurre un salario minimo legale, tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, garantire una pensione di garanzia per giovani e precari. collettiva.it/copertine/econom

@peacelink - 8/10/2025 11:32


“Chat Control” è il nome di una proposta di regolamento dell’ per il contrasto degli abusi sessuali su minori (). Obbliga i fornitori di servizi digitali di “rilevare” contenuti sospetti nelle comunicazioni private.
Il testo proposto include l’obbligo di scansione preventiva, anche per comunicazioni cifrate (end-to-end), mediante tecnologie “client-side scanning”: cioè il contenuto verrebbe analizzato prima che sia cifrato e inviato.

@peacelink - 8/10/2025 11:27

Chat Control è in forte bilico dopo che il gruppo parlamentare tedesco della CDU/CSU ha dichiarato pubblicamente la sua contrarietà. Il regolamento 2022/0155 dell'Unione Europea sul contrasto della diffusione di materiale pedopornografico online (CSAR) verrà votato dal Consiglio UE il 14 ottobre, e per essere approvato è necessaria la maggioranza qualificata di almeno il 55% dei Paesi membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'intera Unione.
HDblog

@peacelink - 8/10/2025 8:57


Questa immagine riassume la storia dello stabilimento siderurgico di . A sinistra c'è chi ha raccontato bugie di consolazione. A destra spiacevoli verità. Nel 2018-2019 l'ILVA veniva quotata 1,8 miliardi di euro, oggi Bedrock si propone di acquistarla a 1 euro.

@peacelink - 8/10/2025 6:46


I lavoratori portuali genovesi hanno avuto un ruolo di primo piano nella mobilitazione per la . Sono stati tra i primi ad aderire alla campagna lanciata durante l’estate dall’organizzazione umanitaria Music for peace, molto conosciuta nel capoluogo ligure.
internazionale.it/notizie/mari

@peacelink - 8/10/2025 6:41

a base in ,dove partono jet Italia - Notizie - Ansa.it

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visiterà venerdì 10 ottobre la base militare di Amari, in Estonia, ultimo avamposto dell' al confine della .

ansa.it/sito/notizie/politica/

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Di quelle cinque anatre forse solo una vedremo arrivare Ma quel suo volo certo vuole dire che si doveva volare

Francesco Guccini

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