Bolivia: migliaia in piazza prr nazionalizzare il gas naturale
DPA, REUTERS Y AFP
Rechazan referéndum oficial y anuncian movilizaciones
Miles exigen en La Paz la nacionalización del gas boliviano
DPA, REUTERS Y AFP
La Paz, 24 de mayo. Miles de personas se manifestaron hoy la capital de Bolivia por la nacionalización del gas y contra el referéndum convocado por el gobierno del presidente Carlos Mesa para el próximo 18 de julio, que definirá el futuro de los recursos energéticos.
La masiva marcha, en la que participaron profesores rurales y urbanos y campesinos llegados del departamento de Cochabamba, exigió al gobierno la revisión de la ingente riqueza gasera en poder de consorcios internacionales.
El líder de los indígenas aymaras, Felipe Quispe manifestó que "a partir de ahora declaramos la guerra por el gas", tras rechazar el referéndum popular organizado por el presidente Carlos Mesa.
El principal dirigente del Central Obrera Boliviana (COB), Jaime Solares, advirtió al jefe de Estado que "si Mesa no nacionaliza [el gas] es mejor que se vaya a su casa", mientras Roberto de la Cruz, dirigente de la Central Obrera Regional de El Alto (COR), dijo que no es necesario el referéndum, porque el pueblo se ha pronunciado ya por la nacionalización del gas.
Por su parte, el dirigente de los campesinos del departamento de La Paz, Rufo Calle, anunció que en las próximas horas comenzarán los bloqueos de vías al terminar los 10 días de tregua dados al gobierno, que, dijo, no ha encontrado soluciones en la demanda de nacionalizar el gas.
El sindicato de transporte convocó a una huelga indefinida del sector a partir del 2 de junio contra las recurrentes mini-alzas a la gasolina y otras demandas sectoriales.
En tanto, el gobierno chileno dio por superado un incidente producido el domingo en la frontera con Bolivia y que culminó con un camionero chileno herido de bala y tres policías bolivianos detenidos, reportó el corresponsal de La Jornada en Chile, Enrique Gutiérrez.
El incidente ocurrió cuando agentes ingresaron en Chile para frenar a transportistas chilenos que trataban de cruzar la aduana y que se resistieron a ser fiscalizados, lo que dio lugar a una persecución.
El ministro del Interior de Chile, José Miguel Insulza, señaló que ésta no es una situación para alarmarse al calificarla de "hecho más bien menor y casi producto de errores".
No obstante, reconoció que cuando se produce un segundo incidente en la misma frontera y nuevamente protagonizado por policías de Bolivia, "uno tiene que empezar a ponerse en otro escenario", si bien expresó que espera manejarlo lo más civilizadamente posible.
La cancillería boliviana hizo llegar al gobierno de Chile una nota de explicación, e Insulza dijo que el comunicado deja satisfecho por el momento al gobierno del presidente Ricardo Lagos, pero aún se evalúa la redacción de una nota de protesta.
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A gestire i flussi di aiuti all'#Ucraina in seno al governo norvegese c’è una vecchia conoscenza di #Zelensky, il ministro delle Finanze, nonché ex primo ministro del Paese e ex segretario generale della #Nato, Jens #Stoltenberg.
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Respingere la controriforma della giurisdizione • DomenicoGallo.it
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#geopolitica #JohnMearsheimer
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