Ecuador:nuovi soprusi dei militari contro le comunita' Kichwa
Yana Yaku in pericolo
8 maggio 2004 - La comunità Yana Yaku in pericolo.
Gli indios Kichwa delle rive del fiume Pinduc Yaku, alla frontiera con il Perù, costretti a subire l’ennesima violenza, l’ennesimo sopruso. Sono stati attaccati da sessanta soldati dell’esercito al comando del colonnello Fausto Rentarìa, comandante della diciassettesima Brigata di Selca Pastaia, membro della IV Divisione Amazonas, capitanata dal generale Ponzalo Tapia.
Le dieci famiglie, cuore della comunità, sono state letteralmente travolte dai militari. Gli uomini in mimetica, armati di fucili, mitragliette e lanciarazzi, dopo aver circondato e occupato la zona sono entrati in ogni abitazione, in ogni struttura perquisendola una ad una. Minacciando tutti, donne e bambini inclusi, hanno accusato gli Yana Yaku di nascondere armi e guerriglieri.
Un blitz che ha spianato la strada a gruppi dell’intelligence, incappucciati e guidati da una donna bionda, giudice del tribunale militare. Scopo: interrogare a forza il capo della comunità, Pablo Dahua, scattare fotografie della sua casa e perquisirla. L’intento: scoprire la natura dei legami con i Sarayaku, indios da sempre impegnati nella difesa della propria Madre Terra contro lo sfruttamento petrolifero delle grandi multinazionali.
”Hanno poi sequestrato vecchi fucili a pallettoni, che i membri della comunità usano per la caccia e quindi per la sopravvivenza delle famiglie – spiegano Olmeto Cuji, presidente dell’Organizzazione dei Popoli Indigeni di Pastaia (Opip) e Marlon Santi, presidente Tayjasaruta Sarayaku - Alcune donne che hanno chiesto il rispetto delle proprie abitazioni cercando di impedire gli abusi, sono state minacciate con le armi. Comportamenti hanno sparso il panico e sconvolto la popolazione”.
E tutto questo nonostante quanto successo mercoledì 21 aprile. Un contingente di ottanta soldati armati fino ai denti aveva occupato per qualche ora il territorio degli Yana Yaku, ma quella volta si erano limitati a una pacata quanto dettagliata conversazione sull’attività della comunità e sul loro impegno nella conservazione della biodiversità, al fine di saperne di più su presunte attività illecite. “Entrambi gli interventi sono stati autorizzati dal Ministero pubblico di Pastaza guidato da Clara Fernández – denunciano i due rappresentanti indios –. Di fronte a questa grave minaccia, alla violazione dei diritti umani e alle false accuse rivolte alle nostre comunità non capiamo quali siano gli obiettivi di fondo perseguiti dalle forze armate, quindi abbiamo deciso di rivolgerci al governo e ai militari con richieste ben precise”.
Ed eccole suddivise in otto punti.
1. Immediato ritiro dei militari che commettono abusi e perturbano l'integrità psicologica, la convivenza pacifica e le attività produttive della comunità di Yana Yaku e della comunità di Jatun Molino, situata nella giurisdizione di Sarayaku.
2. Tutte le comunità del popolo Kichwa e delle altre nazionalità indigene che vivono tradizionalmente nella provincia di Pastaza non permetteranno mai alcun tipo di occupazione militare che, con il pretesto di operazioni da realizzare, vogliano invece appoggiare delle attività petrolifere nei territori indigeni della provincia di Pastaza.
3. Individuare responsabilità e procedere alla destituzione del giudice Clara Fernández, attualmente a capo del Ministero Pubblico di Pastaza, implicata in questi ripudiabili fatti.
4. Chiediamo al Congreso Nacional un processo politico nei confronti del Ministro della Difesa, e al governo nazionale la sostituzione del vertice militare del Comando Congiunto (Gen. Octavio Romero) e dei comandanti della IV Divisione Amazonas (Gen. Gonzalo Tapia) e della 17ª Brigata di Selva Pastaza (Col. Fausto Rentaría) per aver attentato contro i diritti dei popoli indigeni e aver creato un ambiente di insicurezza nelle comunità locali, nonché per l'inutile dispendio di enormi quantità di risorse economiche e logistiche, patrimonio del popolo ecuadoriano.
5. Formazione urgente di una Commissione interistituzionale di cui dovranno far parte la Commissione per gli Affari Amazzonici del Congreso Nacional, organismi per i diritti umani, la Chiesa Cattolica, la Commissione Interamericana per i Diritti Umani, la Confederazione delle Nazionalità Indigene dell'Ecuador (CONAIE) e rappresentanti dei mezzi di comunicazione, allo scopo di indagare minuziosamente e far luce una volta per tutte, davanti all'opinione pubblica nazionale e internazionale, su questi gravi abusi e sulle calunnie rivolte alla morale, all'onestà, alla trasparenza e alla dignità dei popoli indigeni di Pastaza.
6. Risarcimento alla comunità di Yana Yaku per i danni economici, produttivi, psicologici e morali causati dalle incursioni militari avvenute durante lo svolgimento delle normali attività della comunità.
7. Qualora dovessero continuare gli abusi e le false accuse che mettono in pericolo la vita degli abitanti e dei dirigenti di Pastaza, i popoli indigeni toglieranno l'appoggio, la collaborazione e l'amicizia che hanno sempre offerto in questi anni di presenza militare in Amazzonia e in particolare nella provincia di Pastaza.
8. Dichiariamo inoltre che la lotta del popolo di Sarayaku in difesa della propria dignità, del proprio territorio e dei progetti e sogni di uno sviluppo alternativo, non è una lotta isolata, ma rispecchia la decisione di tutte le comunità Kichwas basi della OPIP e di altri gruppi che si identificano con questa causa. La OPIP, quindi, non permetterà mai alcun tipo di abuso proveniente da alcun settore, sia esso petrolifero, governativo o militare
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Sociale.network
#spesemilitari #sondaggi
Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.
#Ucraina #UK
Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera #StormShadow all'#Ucraina, aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella #Russia, ha riferito #Bloomberg il 3 novembre, citando fonti anonime.
https://kyivindependent.com/uk-supplies-ukraine-with-additional-storm-shadow-missiles-for-deep-strikes-into-russia-bloomberg-reports/
#Sudan
Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (#RSF). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.
https://retepacedisarmo.org/2025/rete-pace-disarmo-stop-armi-italiane-agli-emirati-arabi-basta-complicita-con-chi-alimenta-guerra-in-sudan/
"Aumentate i salari, non le #spesemilitari". A #Milano, un migliaio in piazza contro la #guerra
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/05/salari-spese-militari-protesta-piazza-milano-guerra/8185144/
#cappellanimilitari
#4Novembre – Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
https://www.ordinariatomilitare.it/2025/11/04/4-novembre-mons-saba-scrigno-prezioso-che-custodisce-il-generoso-impegno-di-sacerdoti-religiosi-e-religiose/
#cappellanimilitari
Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco
Commento all’intervento dell’ordinario militare sul #4novembre.
“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/5475-pusillanime-a-chi
La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a #Pokrovsk. E la notevole distanza fra l'#Ucraina della #propaganda e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.
#Ucraina #Pokrovsk
Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.
https://www.rsi.ch/info/mondo/Si-complica-per-l%E2%80%99Ucraina-la-situazione-a-Pokrovsk-e-Kupyansk--3257138.html
#Ucraina #Russia
#Putin ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese #raffinerie di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24
Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere #giornalisti stranieri alle aree di #Pokrovsk e #Kupyansk per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry #Peskov, citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24
#Ucraina, #Bild: i russi hanno preso l'80% della città di #Pokrovsk
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Tgcom24
Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della #Russia?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:
"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".
Troppe domande su #Gaza, giornalista licenziato - Articolo21
https://www.articolo21.org/2025/11/troppe-domande-su-gaza-giornalista-licenziato/
Terzo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Secondo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ed ecco la procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
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