Latina

Venezuela: la crisi finanziaria mette in gionocchio il sistema ospedaliero pubblico

23 aprile 2004
Marisol De Carli
Fonte: El Universal


Il grande fallimento-
l’indolenza fa strage nell’ospedale emblema della Sanita’.
Perez Careno in crisi inedita
Attrezzature antiquate e carenza di materiale ospedaliero danneggiano severamente la cura dei pazienti. Il Governo deve 6 miliardi all’Ente.
L’acuta crisi che attraversa attualmente l’ospedale Miguel Perez Carreno non ha confronti nella storia.

Senza materiale ospedaliero ne farmaci, con numerose attrezzature danneggiate ed una istallazione gettata nell’abbandono, i medici dell’istituto non sanno piu’ a quale autorita’ ricorrere per riuscire a recuperare l’operativita’ e riscattare anche solo in parte la qualita’ persa.

Hanno richiesto l’assegnazione di finanziamenti per dotare l’ospedale e che la Guardia Nacional sorvegliasse l’area di pronto soccorso, viste le incursioni di delinquenti che hanno messo in pericolo il personale ed i pazienti.
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I funzionari della Sanita’, dal canto loro, si sono impegnati a far prvenire prima del 31 marzo 4,5 miliardi in materiale ospedaliero, attrezzature e medicine. Cio’ nonostante, la data e’ passata e i medici stanno ancora aspettando la promessa.

L’internista Miriam Aguirre ha deninciato che continuano ad avere la stessa carenza, “ogni giorno la situazione peggiora, siamo in uno stato caotico; le attrezzature non servono, non c’e’ manutenzione e non si aggiustano. Non ci sono pacemakers ne’ cataterimi. I pazienti che necessitano di questi, stanno morendo.

“loro (le autorita’) affermano che stanno comperando macchinari, ma questo non e’ vero: alle due macchine di ecografia che si sono danneggiate non si sono nemmeno elaborati ordini di acquisto”, dichiara Aguirre.

Non ci sono apparecchiature per elettrocardiogrammi ne pompe di infusione. “e nemmeno possiamo fare studi di emodinamica o impianti perche’ non c’e’ condizionatore d’aria. Gli ammalati devono andare in cliniche private e pagare gli esami.

Inoltre i pazienti devono procurarsi le suture, medicine e siringhe per poter essere curati, cio’ significa un vero dramma, visto che il Perez Carreno e’ usato da un milione e mezzo di abitanti di Caracas con poche possibilita’ economiche.
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E’ una catena di calamita’ che si viene trascinando l’ospedale emblema della Sanita’, calamita’ che si e’ aggravata negli ultimi anni, e lo ha portato a funzionare appena in un 20% delle sue capacita’.

Di venti padiglioni, sono in funzione solo 4 ; l’infrastruttura ha bisogno di una ristruturazione approfondita da ormai 4 anni, le attrezzature sono ormai catorci (perche’ antuquati e per mancanza di manutenzione) i servizi sono collassati e la qualita’ dell’assistenza ai pazienti e’ decaduta.

Coscienti della loro responsabilita’, i capi del servizio non sono voluti essere complici di questo disastro e da piu’ di un anno si sono dichiarati sull’orlo della chiusura. Le autorita’ in quel momento hanno deciso di intervenire ma senza apportare soluzioni.

A dicembre del 2002, il Governo aveva un debito verso l’ente di 6 miliardi di bolivares, al quale si aggiungono i debiti multimilionari che le imprese statali hanno per il pagamento dei contributi dei lavoratori pubblici delle imprese statali(corrispondenti ai contributi dell’INPS italiano) , cosi’ come quelli delle migliaia di imprese private che hanno chiuso i battenti. Tutto questo ha portato il popolare Pescozon (altro ospedale statale) alla bancarotta finanziaria.

In piu' da quarantancinque giorni non vengono pagati i salari del personale ed hanno tolto i buoni notturni

Note: traduzione di Barbara Bessone

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