Paraguay: le sementi della morte

Le vittime della contaminazione provocata dall' impresa USA Delta&Pine a causa di 660 tonnellate di sementi di cotone pretrattato con agenti tossici, marciano sino alla sede giudiziaria dove inizia il processo
16 marzo 2004
Carlos Amorín

Marcha por justicia

Las semillas de la muerte


Las víctimas de la contaminación provocada por la empresa estadounidense Delta&Pine en la localidad de Rincon'í, a 120 kilómetros de Asunción, marcharán en la mañana del miércoles 17 hacia la sede del juzgado donde se encuentra radicado el proceso judicial iniciado por ellos hace ya cinco años.

En noviembre de 1998 esta comunidad de agricultores fue contaminada con 30 mil bolsas equivalentes a 660 toneladas de semillas de algodón pretratadas con cinco agrotóxicos químicos y uno biológico. Sumando los químicos contenidos en las semillas, el Thechnology Sciences Group Inc., con sede en San Francisco, California, determinó que en Rincón'í fueron abandonados a flor de tierra unos cuatro mil quilos de agrotóxicos en un predio de una hectárea.

La población sufrió distintos grados de intoxicación, los que fueron contratados por una magra paga para que ayudaran en la descarga de los camiones sufre úlceras que no cicatrizan hasta ahora y diversos malestares, los niños desarrollan extrañas enfermedades de la piel y las mucosas, y nadie sabe cuántos de los hasta entonces pacíficos pobladores de Rincón'í quedaron definitivamente afectados por esta contaminación. Asimismo, está pendiente la aclaración de la muerte del vecino Agustín Ruiz, ocurrida poco después, quien según un certificado médico falleció intoxicado con los agrotóxicos de las semillas abandonadas.

Desde entonces las víctimas vienen luchando para que se reconozca la agresión criminal de la que fueron objeto. Su portavoz, Ana María Segovia, afirma que “desde hace años estamos esperando este momento, cuando el juez ya tiene sobre su escritorio todos los elementos para tomar una decisión favorable a nuestros derechos y a la ley paraguaya”.

Desde el 20 de noviembre de 2003 el juez, doctor Guzmán Torres, tiene en su poder la acusación de los fiscales Hugo Ríos, fiscal del crimen, y Ricardo Merlo, fiscal del crimen especializado en delitos contra el ambiente. En la acusación que firmaron ambos representantes del Ministerio Público, se solicita la condena de siete años y seis meses de prisión para Nery Guzmán Rivas, funcionario de la Delta&Pine ya procesado, a cinco años de prisión; para Julio César Chávez, propietario del predio donde se arrojó la basura tóxica, y dejar abierta la causa para el tercer procesado, el ciudadno estadounidense Eric Lorenz, representante de la Delta&Pine en Paraguay, actualmente prófugo. Los fiscales, además, solicitan que se haga civilmente responsables a Rivas y Chávez.

El juez Torres tenía legalmente 60 días de plazo para pronunciarse, periodo que ya caducó largamente.

Las víctimas reclaman justicia, y desde 1998 Rel-UITA viene acompañando su lucha por dignidad, por el derecho a una vida saludable, a un ambiente protegido, donde conservar sus tradiciones y fuentes de vida como la tierra y el agua, ahora inutilizadas por la contaminación.

Rel-UITA marchará este miércoles junto los pobladores de Rincón'í que será apoyada por nuestra Federación de la Alimentación y Afnes, y sus sindicatos afiliados: La Cordillerana, Tabacalera Las Palmas, Parmalat, Pechugón, Azucarera Guarambaré, Azucarera Iturbe, Frigorífico IPSA, Frigorífico Frigovit, Watson.
La lucha continúa, y continuará.
La marcha se realizará el da 17 de Marzo a las 9:00 A.M. El motivo es solicitar al Juez de la causa Sr. Guzman Torres para que agilice los trámites de la sentencia aludida.

Carlos Amorín

© Rel-UITA

16 de marzo de 2004

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youtu.be/detECmq7xSA

Un ottimo esempio di giornalismo indipendente e onesto di una testata giornalistica ucraina. Estremamente minuzioso e documentato sotto il profilo tecnico. Il taglio è pro-Ucraina ma la verità viene anteposta alla propaganda.

@peacelink - 15/11/2025 15:32


russa
Per le truppe di Kiev diventa sempre più difficile soccorrere ed evacuare i feriti. Ecco il video.
youtube.com/shorts/YXPOhcuZ0Q4

Naturalmente, la gente comune non vuole la guerra ma, dopotutto, sono i leaders della Nazione che determinano la politica, ed è semplice cosa portarsi dietro la popolazione, sia che lo Stato sia una democrazia, una dittatura fascista, un parlamento o una dittatura comunista. Che abbia voce o meno, il popolo può sempre essere portato a seguire le scommesse dei leaders. E' facile. Tutto quello che si deve fare è dirgli che sono stati attaccati, denunciare i pacifisti per la loro mancanza di patriottismo e perchè espongono la patria al pericolo. Funziona in tutti i paesi.

Hermann Goering - Dai verbali dei processi di Norimberga. Fonte: Qualevita aprile 2005

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