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Cuba: la storia della bambina che non ha mai conosciuto il padre condannato negli USA

La storia di Ivette Gonzales, figlia di Renè Gonzales, uno dei cinque cubani detenuti nelle carceri statunitensi con l'accusa di aver commesso reati sovversivi negli Usa. Condannato a 15 anni di prigione senza prove si dichiara da sempre innocente.
14 marzo 2004
Alessandro Grandi

Voglio conoscere mio padre

Ivette è una bella bambina sorridente, alta per la sua età, magra, con bellissimi occhi verdi. Osserva con attenzione, nel soggiorno del piccolo appartamento all’Avana, sua madre Olga che ricorda quell'inferno iniziato il 12 settembre del 1998, verso le cinque di mattina. Quando la polizia statunitense, informata sicuramente da una spia, arresta Renè, suo marito, sulla base di accuse - la più leggera è l'attivita di spionaggio - che nel tempo si sono rivelate infondate.

Ivette oggi ha sei anni. Normalmente potrebbe sembrare una bambina come qualunque altra, giocherellona, amante delle bambole e degli animali. In alcuni momenti, però Ivette diventa nervosa, triste, ansiosa. Ivette non ha mai conosciuto il suo papà.

Privare una figlia della presenza del padre è una crudeltà, una violazione dei diritti umani e diviene una realtà maggiormente crudele se l’uomo è condannato per delitti mai commessi, destinatario della vendetta della destra cubano-americana.
Per impedire l’incontro del detenuto con la figlia minore, nei due anni successivi all’arresto e nonostante le continue richieste di Olga, le autorità dello Special House Unit hanno avanzato ragioni di sicurezza e comportamento. René non ha mai commesso però atti di indisciplina nel carcere.

Negli ultimi anni, a dire il vero, neppure Olga ha visto suo marito Renè.
La situazione estrema nella quale il governo degli USA colloca René e la sua famiglia è una violazione dell’articolo 37 delle regole per il trattamento dei reclusi delle Nazioni Unite. L'articolo recita testualmente: "I reclusi saranno autorizzati a comunicare periodicamente, con la dovuta vigilanza, con la famiglia e con amici di buona reputazione, scrivendo loro e ricevendo visite".

Renè è uno dei cinque giovani che lavoravano per l’antiterrorismo cubano e che nel corso degli ultimi tempi erano riusciti a far sventare alcuni attentati contro l’isola di Fidel Castro.

Gli altri giovani che sono stati arrestati e che tutt’ora si trovano nelle carceri statunitensi sono Gerardo Hernandez, Ramon Labanino, Fernando Gonzales e Antonio Guerriero. Sono stati condannati ad un totale di sessant’anni di prigione e quattro ergastoli. Sono stati rinchiusi in prigione accusati di “mettere in pericolo” la sicurezza degli Stati Uniti. Numerosi capi d’imputazione, tra cui reati come la cospirazione per assassinio, non sono stati né potranno essere provati.

Ivette non capisce perché il suo papà non puo’ tornare a casa. Da oltre cinque anni ormai è costretta a vedere soltanto fotografie sbiadite di quello che viene considerato – insieme ad altri quattro suoi compagni – un eroe nazionale cubano. Nelle sue stesse condizioni sono anche i familiari – genitori, mogli, fratelli e sorelle – degli altri quattro detenuti anch’essi sottoposti alle dure leggi statunitensi che non permettono loro visite in carcere.

Ora comunque tutti i personaggi legati a questa vicenda godono dell’appoggio delle autorità cubane che stanno cercando di recuperare e di aiutare legalmente i detenuti e le loro famiglie.

Alessandro Grandi

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    31 ottobre 2019 - Geraldina Colotti

Sociale.network

@peacelink - 5/11/2025 17:19

Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.

@peacelink - 5/11/2025 17:06


Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera all', aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella , ha riferito il 3 novembre, citando fonti anonime.
kyivindependent.com/uk-supplie

@peacelink - 5/11/2025 16:55

Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.

retepacedisarmo.org/2025/rete-

@peacelink - 5/11/2025 16:42


– Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
ordinariatomilitare.it/2025/11

@peacelink - 5/11/2025 16:34


Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco

Commento all’intervento dell’ordinario militare sul .

“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: mosaicodipace.it/index.php/rub

@peacelink - 5/11/2025 16:32

La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a . E la notevole distanza fra l' della e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.

@peacelink - 5/11/2025 16:27


Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.

rsi.ch/info/mondo/Si-complica-

@peacelink - 5/11/2025 14:13


ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:11

Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere stranieri alle aree di e per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry , citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:09

, : i russi hanno preso l'80% della città di

L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 13:58

Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della ?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:

"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".

@peacelink - 5/11/2025 13:45

Terzo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:44

Secondo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:43

Ed ecco la procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:41

Ecco come reagisce alla pubblicazione di un post sul

Dal sito

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    2 novembre 2025 - Donne in Nero - Piombino

Mi abbandono alla convinzione fiduciosa che il mio conoscere è una piccola parte di un più ampio conoscere integrato che tiene unita l’intera biosfera.

Bateson Gregory

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