Latina

Haiti, tensione altissima, scontri tra polizia e ribelli

Le forze che si oppongono al presidente Aristide
controllano la città di Gonaives. I morti sono 19 da giovedì
Manifestazione anti-Aristide
a Gonaives
7 febbraio 2004
Repubblica

PORT AU PRINCE - Alta tensione ad Haiti. Da due giorni sono in corso scontri tra i ribelli che si oppongono al presidente Jean-Bertrand Arisitide e i militari. Stamattina la polizia è entrata nella città settentrionale di Gonaives, da ieri sotto il controllo del Fronte di Resistenza Anti-Aristide, e negli scontri almeno 7 agenti sono rimasti uccisi, riferiscono i media locali.

Una dozzina di fuori-strada carichi di agenti sono entrati della quarta città dell'isola, circa 200.000 abitanti, intorno alle 10,30 "per proteggere la popolazione civile", aveva fatto sapere il ministro delle comunicazioni Mario Dupuy. Il ministro aveva avvertito che "I responsabili saranno puniti".

I ribelli avevano attaccato il maggior commissariato di polizia di Gonaives giovedì scorso e ingaggiato una battaglia che si era conclusa con 11 morti, secondo quanto riferito dalla Croce Rossa Haitiana - 12 secondo altre fonti.

Gonaives è stata scenario di violenza anti-Aristide dal settembre scorso, con un bilancio di 53 persone uccise e 119 feriti.

La presa di Gonaives è un duro colpo per il presidente perché si tratta una città che ha un grande significato simbolico: fu in quel porto infatti che il primo gennaio 1804 fu proclamata l'indipendenza e la fondazione della prima "Repubblica nera". Fu sempre a Gonaives che nel 1985 comincio la lotta contro il regime del dittatore Jean Claude Duvalier, che poi fu destituito nel febbraio del 1986.

E da Gonaives che oggi il Fronte di Resistenza Anti-Aristide ha lanciato un piano per occupare tutta la parte settentrionale di Haiti, nel tentativo di costringere alle dimissioni il presidente. Il leader della rivolta, che si identifica come Etienne, ha riferito che diversi altri villaggi sono stati "liberati" e sono ora sotto il controllo del Fronte.
La lotta andrà avanti - ha proseguito Etienne - fino alla liberazione degli altri tre dipartimenti che costituiscono l'intero nord di Haiti dopo di che, "Aristide avrà 48 ore per lasciare il potere". Dopo la resa di Aristide, i ribelli promettono di consegnare le loro armi "al nuovo governo provvisorio".

L'ambasciata Usa a Port au Prince ha duramente condannato "ogni violenza utilizzata come mezzo per raggiungere fini politici" e ha riaffermato il sostegno di Washington all'impegno di mediazione della Caricom (la Comunità Caraibica). Anche il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha espresso preoccupazione per la situazione.

In teoria, Aristide ha accettato alcune delle proposte avanzate dalla Caricom, compreso il rilascio degli oppositori detenuti, il disarmo delle milizie che operano per suo conto e la concessione delle garanzie costituzionali agli oppositori che manifestano. Il presidente ha promesso nuove elezioni entro sei mesi, ma non ha indicato alcuna data.



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