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Nicaragua - I dati ufficiali presentati dal SINAPRED

Ortega presenta seconda relazione al paese
7 settembre 2007
Giorgio Trucchi

Momenti della conferenza stampa

Mentre l'Uragano Félix si allontana e la situazione meteorologica migliora in tutto il paese, il presidente Ortega ha convocato una conferenza stampa per far conoscere i dati ufficiali rilevati dal Sistema Nacional para la Prevención, Mitigación y Atención de Desastres (SINAPRED).

Secondo quanto già verificato da questo organismo ed esposto dal Generale Julio César Avilés, alle ore 14 del 6 settembre le famiglie che hanno subito danni sono 6.644, per un totale di circa 50 mila persone.
I morti accertati sono 39, le persone attualmente scomparse 105, le persone evacuate 18.477 ed i rifugi predisposti sono 101.
Per quello che riguarda le infrastrutture, 8.848 case hanno subito danni, delle quali 7.995 sono state completamente distrutte. 5.190 pozzi e circa 6 mila latrine sono inutilizzabili con un grande rischio di epidemie. Enormi danni anche per quello che riguarda la produzione agricola, l'allevamento e le vie di comunicazione.
Avilés ha comunque detto che questi numeri sono destinati ad aumentare nelle misura in cui le squadre di soccorso arriveranno nelle zone più impervie della Costa Atlantica e sui Cayos Miskitos. Continuano a rincorrersi voci secondo le quali decine di persone morte sarebbero state ritrovate al largo o sulle coste dell'Honduras, mentre è sempre più probabile che gran parte della popolazione di queste zone si sia rifiutata di abbandonare le case, nonostante fosse stata avvisata dell'arrivo dell'uragano.

Ortega ha informato che sta cominciando a fluire una grande quantità di aiuti da gran parte dei paesi centroamericani, dagli Stati Uniti, da alcuni paesi dell'America del Sud. La Unione Europea ha già stanziato
un milione di euro, mentre nella giornata di ieri è arrivato il primo aereo dal Venezuela con 12 tonnellate di alimenti ed attrezzi necessari per le prime operazioni di soccorso. L'aereo resterà a disposizione per le operazioni di trasporto degli aiuti. In tutto il Nicaragua sono stati organizzati centri di raccolta di aiuti e sono stati aperti conti bancari per l'invio di aiuti economici.

Particolare preoccupazione desta ora la zona del Rio Coco, al confine con l'Honduras, dove il fiume è cresciuto di 11 metri e minaccia le popolazioni e comunità che vivono sulle sue rive. Secondo le prime stime sarebbero già più di 8 mila le persone colpite dalle alluvioni, quasi 1.500 le case danneggiate ed 80 le persone scomparse.

Ortega ha ricordato che in questa prima fase l'obiettivo è portare i primi importanti soccorsi alla popolazione (alimentazione, medicine, ricerca delle persone scomparse o decedute, tende per i rifugiati e per gli ospedali da campo), quantificare esattamente la portata dei danni, per poi poter elaborare un piano di intervento per la ricostruzione e riattivazione della produzione.
Per fare tutto questo risulta fondamentale l'impiego di mezzi aerei e navali ed Ortega ha ricordato l'importante ruolo svolto fino ad ora dall'Esercito.
A questo proposito, il Ministro dell'Agricoltura (MAGFOR), Ariel Bucardo, ha anticipato che buona parte del Programa Hambre Cero e del relativo Bono Productivo verrà convogliato verso le famiglie colpite dall'uragano. Si parla di circa 10 mila famiglie che verranno beneficiate, calcolando un totale di 106 milioni di córdobas (circa 5,7 milioni di dollari) che include la ricostruzione dei tetti. Di questa somma, la metà è già disponibile.

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Ogni società fino ad oggi è stata oligarchica, cioè governata da pochi, anche se rappresentanti di molti; oggi specialmente, malgrado la diffusione di certi modi detti democratici, il potere (un potere enorme) è in mano a pochi, in ogni Paese. Bisogna, invece, arrivare ad una società di tutti, alla omnicrazia.

Aldo Capitini

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