Latina

L'appello «Quella del governatore Ruiz è una vera e propria persecuzione. L'Europa ci deve aiutare»

22 giugno 2007
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

Perseguitati dal governo di Ulises Ruiz Ortiz e raggiunti da numerosi ordini di cattura, Jaquelina Lopez Almazàn e Alejandro Cruz Lopez sono arrivati in Europa per chiedere sostegno alla Appo e l'istituzione di una commissione speciale del Parlamento europeo che raccolga le violazioni dei diritti umani nello stato messicano di Oaxaca. Prima tappa: Spagna, poi Italia, Inghilterra, Belgio, Svizzera, Germania. Costretti a lasciare il lavoro di maestri e a rimanere nascosti con il resto della famiglia e altri 24 membri della Appo, ospiti di amici e attivisti, raccontano che il governo di Ruiz sta tentando di uccidere i loro compagni e nel frattempo mette in carcere senza motivazione giuridica membri della Copec. Dei circa 350 arrestati durante la ribellione dell'inverno 2006, 20 rimangono detenuti nel penitenziario di alta sicurezza. Il bilancio della Appo è agghiacciante: 60 morti per mano della polizia federale, 50 desaparecidos, anziani e ragazzi minorenni incarcerati, violentati e torturati. Qui di seguito l'appello al Parlamento europeo:

Abbiamo scoperto che Ulises Ruiz Ortiz è riuscito a conquistare la poltrona di governatore grazie alla frode elettorale più costosa e scandalosa della storia recente dello stato di Oaxaca. Inoltre lo stesso Ulises Ruiz cerca di insabbiare la vicenda con atti prepotenti e antidemocratici, con la cancellazione effettiva dei principi costituzionali che proteggono la libera circolazione, il diritto di manifestare, di espressione e la violazione permanente dei diritti umani fondamentali. Violazioni registrate in decine di pronunciamenti emessi contro Ulises Ruiz da parte di organismi in difesa dei diritti umani statali, nazionali e internazionali, che Ruiz ignora completamente. L'ultimo dei casi è stato presentato dalla Commissione civile internazionale di osservazione per i diritti umani (Cciodh), composta dai cittadini di 12 paesi dell'Ue. Molteplici le aggressioni del governo di Ulises Ruiz nei confronti del popolo di Oaxaca: ha diviso e attaccato centinaia di comunità indigene; ha destituito le autorità municipali elette dalle comunità, imponendone altre che potessero garantirgli l'egemonia del suo partito, il Pri; ha distrutto gran parte del patrimonio culturale della capitale; ha negato alle comunità indigene le richieste più elementari di sopravvivenza come l'acqua potabile, scuole, corrente elettrica, sentieri, centri sanitari e sostegno alle attività produttive.
Ha chiuso la redazione del quotidiano "Noticias", l'unico che non si era piegato ai suoi propositi; le denunce e gli attestati di solidarietà da parte dell'ordine dei giornalisti e di vari organismi in difesa dei diritti umani, nazionali e internazionali, non sono riusciti a ristabilire il diritto all'informazione nello Stato di Oaxaca. Le comunità e le organizzazioni indigene e popolari che si sono opposte a tali arbitrii sono state represse, i leader perseguitati e incarcerati, manipolando le leggi per imputarli di reati mai commessi. Nei casi più gravi, i leader sono stati assassinati dagli sgherri di Ulises Ruiz, che come premio hanno ottenuto incarichi o poltrone all'interno della amministrazione statale. Nella sua strategia del terrore, Ruiz ha formato bande di assassini che stanno seminando il panico nelle comunità e nelle organizzazioni che denunciano le atrocità del governo. Il 25 novembre scorso il governo statale, con la partecipazione delle forze di polizia e militari federali, mise in atto la più brutale repressione mai vista ad Oaxaca; 350 persone furono arrestate, tra cui bambini e anziani, e trasferite in pentitenziari di alta sicurezza, che in realtà sono dei centri di tortura ufficiale; 63 persone indifese sono state assassinate, 50 risultano scomparse, 500 gli ordini di cattura spiccati per motivi politici. Nel frattempo continua una rabbiosa persecuzione verso i rappresentanti del movimento, obbligandoli a nascondersi o a fuggire dallo stato di Oaxaca. Alcuni Paesi della Ue stanno aggirando la clausola democratica che norma gli accordi commerciali della Comunità Europea con le altre economie del resto del mondo, avallando, il comportamento antidemocratico e la violazione dei diritti umani fondamentali da parte del governo messicano.
Ecco perché chiediamo ciò che segue:
1 - che il Parlamento europeo nomini una commissione speciale con l'obiettivo di recuperare le informazioni e le raccomandazioni che i diversi organismi internazionali per i diritti umani hanno presentato in merito al Messico.
2 - durante tale lavoro di revisione sui diritti umani e le pratiche democratiche in Messico, e particolarmente ad Oaxaca, che vengano sospese le relazioni commerciali con il Messico, in conformità con quanto stabilito dalla clausola democratica della Ue.
3 - che il Parlamento europeo promuova l'insediamento di strumenti giuridici internazionali e l'appoggio necessario per ottenere la libertà immediata e incondizionale di tutti i prigionieri politici, come Abraham Ramirez Vazquez, Juventino Garcia Cruz, Noel Garcia Cruz e David Venegas; il ritrovamento in vita dei desaparecidos; la cancellazione dell'ordine di cattura contro gli attivisti; la garanzia della sicurezza personale, fisica e psicologica dei perseguitati dal governo di Ulises Ruiz Ortiz, in particolare di Jaquelina Lopez Almazàn, Alejandro Cruz Lopez, Samuel Hernàndez Morales, Ulises Reynosa Guerrero e Leyla Centeno.

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