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    2 novembre 2025 - Donne in Nero - Piombino

Evo, prima hermano e poi presidente

Bolivia Il paese che dopo 500 anni di apartheid si muoveIntervista al presidente boliviano Morales che parla dei suoi primi cinque mesi di governo. Ricordando di quando suonava nella banda «Imperial» e dirigeva le lotte dei cocaleros del Chapare Non mi convince quel «señor presidente». A volte non mi sento ancora presidente. Preferisco che mi chiamino «Evo» o «hermano presidente» o «compañero presidente». Dà più fiducia Non sono le visite o le parole di Chávez o di Fidel a incidere. L'ambasciata e l'amministrazione Usa hanno già definito la loro linea: provocar
28 giugno 2006
Pablo Stefanoni
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

L'elicottero della Fuerza Aérea Bolivianasi leva in volo e entro pochi minuti si può vedere l'infinita e arida estensione dell'altipiano. Il viaggio è verso la comunità di Pampa Aullagas, l' «Atlántide perdido»- secondo il cartogtafo inglese Jim Allen, la città di Atlante si trovava sull'altipiano di Oruro - e la sede di una fiera regionale di lama e quinoa. L'ora di viaggio serve al presidente Evo Morales per trovare il tempo di parlare dei suoi primi 5 mesi di governo e della sua prossima visita a Buenos Aires, fissata per oggi, dove dividerà il palco con il presidente Néstor Kirchner e, dopo le turbolenze seguite alla nazionalizzazione degli idrocarburi annunciata il primo maggio, firmerà l'accordo che porta il prezzo del gas boliviano venduto all'Argentina da 3.40 a 5 dollari per milione di Btu (l'unità di misura del gas). Kirchner è «un buon patriota latino-americano», dice
Poco prima di arrivare a destinazione Evo Morales scorge un paesaggio che lo riporta alla sua prima gioventù. «In quel pueblitomi sono guadagnato 100 dollari suonando con la banda Imperial», ricorda visibilmente emozionato. Pochi minuti dopo l'elicottero sorvola la sua antica casa di mattoni a Orinoca. «Ogni volta che ci torno i miei familiari e amici mi fanno piangere», confessa. In mezzo a questi ricordi, Morales tocca i tempi più caldi della sua gestione.
Qual è il suo bilancio dopo i primi 5 mesi da presidente?
In 5 mesi ci siamo consolidati come governo rispondendo alle domande sociali e, allo stesso tempo, affrontando i temi strutturali. Abbiamo aumentato i salari e abbiamo ridotto la flessibilità del lavoro, abbiamo lanciato programmi di alfabetizzazione e piani per la salute diretti ai settori più poveri, come la Operación Milagrograzie anche all'appoggio cubano. Tutto questo accompagnato da una forte politica di austerità e di lotta contro la corruzione nel settore pubblico. In campo strutturale abbiamo nazionalizzato gli idrocarburi e avviato la riforma agraria, abbiamo approvato la legge per l'Assemblea costituente, che a partire dal giorno del voto, il prossimo 2 luglio, sarà l'ambito legale per rifondare la Bolivia. In questi 5 mesi ci siamo attenuti alla parola d'ordine di comandare obbedendo e oggi constatiamo di raccogliere un enorme appoggio del popolo boliviano (81% per Evo Morales e 80% per il vicepresidente Alvaro García Linera).
Lei continua a ripetere di sentirsi più a suo agio nel farsi chiamare « compañero presiden te»o « hermano presidente». Cosa distingue oggi il presidente dal leader sindacale?
Io mi sento più dirigente sindacale che presidente della repubblica. Ci sono volte in cui ancora non mi sento presidente. Preferisco che mi chiamino Evoo compañero Evo, perché questo dà più fiducia. Prima il mio personale di sicurezza si rivolgeva a me come «señor presidente»,adesso mi chiamano solo « presidente» o « presi». Mangiamo alla stessa tavola e questo ha prodotto un senso di vicinanza con la gente della polizia e delle forze armate. Non mi convince quel « señor presidente», mi sto abituando e mi piace « hermano presidente»o « compañero presidente». E' l'espressione dell'affetto dei compañeros.
Perché continua a essere anche il presidente delle 6 federazioni cocaleras del Chapare?E' stata la volontà unanime delle 6 federazioni, ma è anche una garanzia per loro, che sono la mia grande famiglia. Nell'attività sindacale campesinaho realizzato il mio apprendistato politico, abbiamo camminato insieme, insieme abbiamo subito la repressione, abbiamo pianto i nostri morti nel Chapare e insieme abbiamo anche ballato e festeggiato le nostre vittorie. Qualcosa che non si puo dimenticare. E' per questa fratellanza che ho accettato di continuare a essere il loro leader.
L'opposizione dice che la Bolivia ha scambiato di dipendenza: da quella degli Stati uniti a quella del Venezuela...
Non c'è nessuna dipendenza dal Venezuela e neanche da Cuba. Questi due paesi fratelli hanno manifestato una solidarietà senza condizioni rispetto all'integrazione latino-americana. E noi siamo grati per il loro aiuto. Cuba ad esempio ci sta aiutando nel campo dell'alfabetizzazione insieme con paesi come l'Olanda, la Danimarca, la Svezia e il Canada. L'Italia e la Spagna sostengono i progetti di strade e irrigazione. L' Argentina ci ha aiutato con medicinali e alimenti dopo i disastri naturali. Perché mai Podemos ( Poder Democrático Social, il partito neo-liberista e filo-Usa di Jorge Tutu Quiroga, sconfitto nelle elezioni di dicembre)ha tanta paura di Hugo Chávez? Sarà perché dal momento che Chávez è ai ferri corti con gli Stati uniti, anche i vassalli dell'impero e di Bush, come Quiroga, devono per forza incrociare i ferri con Chávez? In realtà non c'è alcuna interferenza, c'è cooperazione solidale grazie agli investimenti venezuelani nel processo di industrializzazione del nostro gas .
I sindacati dei medici boliviani protestano per la presenza di medici cubani in Bolivia. Qual è la risposta del suo governo?Ci sono alcuni medici che gridano «fuori i cubani», ma quei medici non hanno alcuna considerazione per la maggioranza della popolazione boliviana, i poveri, i campesinos, gli indigeni che per la prima volta usufruisono dell'attendimento sanitario gratuito. I centri oculistici messi in piedi grazie alla cooperazione cubana offrono tecnologia di punta, contano con fior di specialisti. I medici boliviani molte volte trattano gli indigeni come fossero porci, mentre i cubani dimostrano amicizia e affetto.
Di recente ha accusato i Monasterios, una delle grandi famiglie boliviane, proprietaria di terre e catene radio-televisive, di avere acquisito illegalmente i suoi latifondi e ha annunciato che il suo governo promuoverà la creazione di radio comunitarie alternative. Qual è la relazione con i media?
Gli imprenditori non devono essere i soli a contare sui media. I poveri, i campesinoshanno anch'essi diritto ad avere i loro mezzi di comunicazione. Oggi l'unica vera opposizione in Bolivia è quella dei grandi media, che difendono gli interessi di un pugno di famiglie che hanno sempre avuto il monopolio della politica e del potere economico. Questo deve cambiare, e adesso che gli abbiamo tolto il poppatoio si arrabbiano e non perdono giorno senza attaccare il movimento popolare e il governo del Mas.
Fin dove arriverà la «rivoluzione agraria»?
Abbiamo cominciato a preparare la rivoluzione agraria, che non è solo una semplice distribuzione o redistribuzione delle terre ma mercati per i prodotti e meccanizzazione delle campagne. Abbiamo cominciato con le terre demaniali e continueremo con i latifondi che non rispettano la funzione economica e sociale della proprietà.
Le visite di Hugo Chávez in Bolivia e le sue dichiarazioni focose hanno peggiorato i rapporti con l'ambasciata degli Stati uniti a La Paz?
L'ambasciata e il governo degli Stati uniti hanno una loro linea ben precisa: aggredire, provocare e cospirare contro i nostri governi. Qualche esempio? Il caso di Leonilda Zurita, che quando era dirigente cocaleraaveva il visto per gli Usa e ora che è senatrice gliel'hanno negato. Idem con il viceministro per le acque René Orellana. Quando il corpo diplomatico è venuto a salutarmi, l'unico assente era l'ambasciatore degli Stati uniti che quella stessa notte aveva organizzato un party nella sua residenza. Sono provocazioni. Poi c'è la storia della presenza militare nord-americana in Bolivia, camuffata sotto le vesti di studenti che in apparenza vengono a studiare quechuama, secondo informazioni attendibili, in realtà stanno svolgendo compiti di intelligence.Non sono le visite o le parole di Chávez che incidono più o meno, la posizione degli Stati uniti è già decisa: cospirare contro il nostro governo.
Colombia e Perú hanno già firmato un Trattato di libero commercio (Tlc) con gli Usa, e il Venezuela ha proclamato che questo è l'atto di morte della Comunità andina delle nazioni (Can), decidendo di uscirne. Perché lei insiste nel tentativo di resuscitarla?Se la Can tornasse ai suoi principo originari, che sono il rafforzamento delle economie nazionali e regionali, le cose sarebbero diverse. La Can è stata minata dai Tlc, che distruggono i piccoli produttori e le comunità contadine. Tuttavia abbiamo l'obbligo di provare a tornare a quei principi e rafforzare quel blocco. Purché non vadano a vantaggio dell'economia trans-nazionale ma dell'economia popolare e comunitaria della regione andina.
Molti dicono: a che serve una costituente quando abbiamo già un presidente che rappresenta i movimenti sociali?L'Assemblea costituente non è solo per avere un presidente indigeno ma per cambiare pacificamente la struttura dello Stato, per recuperare il territorio nazionale e le risorse naturali, per rifondare la nostra nazione incorporando la maggioranza della popolazione. Così potremo emendare il peccato originale della Bolivia: essere nata escludendo il 90% dei suoi abitanti.
In campagna elettorale si è proclamato socialista. Da presidente continua a essere socialista?
Chiaro, quello è l'obiettivo.

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    30 dicembre 2024 - David Lifodi

Sociale.network

@peacelink - 5/11/2025 17:19

Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.

@peacelink - 5/11/2025 17:06


Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera all', aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella , ha riferito il 3 novembre, citando fonti anonime.
kyivindependent.com/uk-supplie

@peacelink - 5/11/2025 16:55

Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.

retepacedisarmo.org/2025/rete-

@peacelink - 5/11/2025 16:42


– Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
ordinariatomilitare.it/2025/11

@peacelink - 5/11/2025 16:34


Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco

Commento all’intervento dell’ordinario militare sul .

“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: mosaicodipace.it/index.php/rub

@peacelink - 5/11/2025 16:32

La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a . E la notevole distanza fra l' della e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.

@peacelink - 5/11/2025 16:27


Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.

rsi.ch/info/mondo/Si-complica-

@peacelink - 5/11/2025 14:13


ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:11

Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere stranieri alle aree di e per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry , citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 14:09

, : i russi hanno preso l'80% della città di

L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24

@peacelink - 5/11/2025 13:58

Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della ?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:

"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".

@peacelink - 5/11/2025 13:45

Terzo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:44

Secondo step della procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:43

Ed ecco la procedura attivata per richiedere a una revisione del proprio comportamento sul post sul

@peacelink - 5/11/2025 13:41

Ecco come reagisce alla pubblicazione di un post sul

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    3 novembre 2025 - Alessandro Marescotti
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    2 novembre 2025 - Alessandro Marescotti
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    2 novembre 2025 - Donne in Nero - Piombino

Stai ben attento alle suppliche degli oppressi, perché tra esse e Dio non s'interpone nessuno schermo

Maometto

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