Latina

Cile: Il We Tripantu (Nuovo ciclo della natura) del popolo Mapuche

23 giugno 2006
Fonte: Associazione per i popoli minacciati
www.gfbv.it

La maggior parte dei popoli indigeni dell'America ha il proprio modo di
tenere conto del passare del tempo. Per loro un ciclo non è un lasso di
tempo definito arbitrariamente, ma va misurato in base alla conoscenza
condivisa della natura e basata sullo studio e la profonda osservazione
dello spazio, in particolare del ciclo lunare. Uno di questo popoli è il
popolo Mapuche.

Il WE TRIPANTU o "rito annuale del rinnovamento dell'equilibrio della
natura" è il momento in cui la forza della vita e della natura innalzano
il livello delle vibrazioni molecolari e tutti gli esseri viventi
regolano le proprie pulsazioni in base al ciclo lunare.

Il Mapuche crede e sente che l'acqua, attraversata dall'energia
magnetica della luna, abbia in questi giorni un'energia diversa. Fare il
bagno in un fiume, indipendentemente dalle condizioni climatiche,
permette quindi a ogni membro della famiglia di ritrovare l'armonia con
la natura.

Questo è il tempo dell'armonia famigliare e dell'amicizia. Il Kimün
(conoscenza) mapuche è un modello pratico di interrelazioni sociali e
spirituali, non è un evento folcloristico. Il modello wetripantu si
inserisce nella cultura mapuche a partire da un prospettiva
epistemologica, sociale e spirituale, come un colonna dinamica
unificatrice della società, che preserva la coesione del Mapuche con la
sua identità culturale.

Il complesso di conoscenze mapuche è il prodotto di un processo di
socializzazione, nonché della costante osservazione dei cambiamenti
sentiti e percepiti degli elementi naturali, è l'unificazione del
raquiduam (il pensiero) con ciò che Wünfucha (Dio, creatore) ha dato
all'uomo, affinché se ne prendesse cura e lo mantenesse, prendendo per
sé solo ciò di cui ha veramente bisogno. Durante la festa sociale e
spirituale di Wetripantü un'unica forza chiamata newen permea di energia
ogni essere vivente e trasforma tutti gli uomini e tutte le donne in
fratelli e sorelle di ogni elemento naturale.

Nella memoria storica del popolo Mapuche persiste la concezione latente
che prima del Wetripantu vi sia la notte più lunga dell'anno. Quando
questa arriva al suo culmine, si dice che la notte ora cammina indietro.
Wiñol Trekatuy Pun è il momento del completo cambiamento della natura,
sia nel cosmo sia sulla terra, e di conseguenza il giorno si allunga.
L'avvenimento viene confrontato con il passo del gallo, e chiamato
Wiñotui Antü kiñé trekan alka. Si pensa che il momento del ritorno del
sole coincida con la fine della notte del 23 giugno, nell'istante in cui
il sole sorge a est (puel mapu). Questa nuova alba apre la strada ad un
nuovo ciclo di vita. Un altro aspetto fondamentale del Wetripantu è la
convinzione che con l'anno nuovo l'acqua di diverse fonti inizi un
processo di cambio della temperatura, è quindi il momento giusto per
fare un bagno all'alba. Attraverso l'acqua gli uomini e donne rinnovano
i legami di fratellanza, uniti dalla stessa forza chiamata newen.

Come si celebra il Wetripantu?
La sera del 23 giugno dopo le 22.00 le famiglie si riuniscono in una
casa spaziosa, comoda e calda. Si raccoglie il cibo (carni bianche,
maiale, vitello o cavallo, mültrün, mürke, zuppe, tortillas) che sarà
poi consumato da tutti i presenti. Chi non riesce a mangiare tutto, deve
portarsi a casa quanto avanza, perché il cibo in questa occasione non
può essere conservato ma deve essere consumato tra tutti i partecipanti.

Cosa si fa durante la notte di Wetripantu?
Gli adulti raccontano ai familiari riuniti fatti e avvenimenti
sconosciuti sulla famiglia, storie sull'origine della famiglia o dei
loro discendenti. Tutti partecipano a queste conoscenze, si raccontano
racconti (epeu), si balla choike purrun, si suona la trutruka e il trompe.

Nel momento del epewun, che precede l'alba, le donne, gli uomini e i
bambini e tutti gli invitati vanno al fiume a fare il bagno e ad
aspettare la nuova alba, con il corpo e lo spirito rinnovati e puliti e
percependo la forza divina. Gnechen, Elchen, Huenu Mapu Chaw, Wun Fücha,
Wun Kuce, etc. sono tutti nomi con cui viene chiamato il sommo creatore.
L'universo spirituale del Mapuche è monoteista, e lo è sempre stato.

Alla fine si torna a casa suonando qualche strumento, dopodiché si
procede a eseguire un rituale specifico con cui purificare l'ambiente di
casa. Si gira in cerchio, iniziando a est e procedendo verso destra per
chiudere il cerchio. Arrivando al punto di partenza, a est (puel), la
persona con maggiore conoscenza invoca le forze benefattrici, ringrazia
e riconosce la presenza della forza creatrice in tutti gli elementi. Con
il cuore e la mente colmi di gratitudine si aspetta l'arrivo del sole
dal PUEL MAPU (l'est spirituale e fisico). Appena il sole e la luce
hanno inondato tutto lo spazio visibile si dice Akui We Tripantu (è
arrivato l'anno nuovo) oppure anche Wiñoi Tripantu (è tornato il sole).
Così all'alba del 24 giugno inizia un nuovo ciclo vitale per il mondo
mapuche e per la madre Terra. Per tutto il resto del giorno vengono
svolte diverse attività, a seconda della regione. Generalmente è
comunque un giorno dedicato all'incontro, all'armonia e all'equilibrio
tra i familiari.

Note: Estratto dal testo dell'Asociación de Profesores Mapuche: Likan Mapu.


In www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/mapuche-it.html

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