Latina

Da dieci giorni il Vescovo stava digiunando per protestare contro la deviazione del Sao Francisco

Brasile: Lula interrompe lo sciopero della fame del vescovo Cappio

Le associazioni ambientaliste hann sostenuto la protesta del vescovo

10 ottobre 2005
David Lifodi

Dopo un accordo con il governo, il vescovo brasiliano Luiz Flavio Cappio ha sospeso lo scorso giovedì uno sciopero della fame durato dieci giorni per protestare contro il progetto di deviazione del corso del fiume Sao Francisco verso le terre semiaride del nord-est del paese.
La protesta del vescovo, appoggiato da sindacati, associazioni ambientaliste e gruppi religiosi, ha rischiato di mettere in ulteriore difficoltà il già traballante governo Lula: "se lo sciopero della fame porterà alla morte di Cappio" – avevano avvertito i leaders del movimento di protesta - "oltre alla sua sepoltura ci sarà anche quella politica dell'esecutivo".
La deviazione del corso del fiume avrebbe dovuto portare, nelle intenzioni del governo, ad un miglioramento nella gestione dei bacini del nord-est che durante il periodo estivo rischiano spesso il prosciugamento, mentre almeno due pareri autorevoli si sono levati contro questa decisione. Il primo è quello dell'ambientalista Apolo Heringer Lisboa, che dirige in qualità di tecnico un progetto di rivitalizzazione del Rio das Velhas, un importante affluente del Sao Francisco. Secondo Lisboa la deviazione del fiume danneggerebbe ulteriormente il Sao Francisco, che adesso rifornisce di acqua numerose città e svolge un ruolo fondamentale sia per l'agricoltura che per le centrali idroelettriche. Inoltre ha aggiunto che i costi previsti dal governo, stimati sui due milioni di dollari, rischierebbero facilmente di raddoppiare, aggiungendo che la vicenda del Sao Francisco sarebbe stato "l'Irak di Lula".
La seconda voce che si è levata contro il progetto del governo è stata quella di Balduino, uno dei più conosciuti e stimati vescovi della Chiesa progressista brasiliana e presidente della Pastorale della Terra. Balduino ha denunciato gli alti rischi di corruzione insiti in questa sorta di "grande opera" ed ha invitato Lula ad ascoltare la voce del popolo, tra cui quella di numerose tribù indigene che sarebbero tra le prime a pagare l'eventuale deviazione del fiume. Nemmeno una lettera inviata da Lula a Cappio la scorsa settimana era riuscita a far recedere il vescovo dal suo sciopero della fame. Nonostante Lula avesse scritto a Cappio che il suo progetto intendeva essere di carattere umanitario poiché avrebbe significato portare rifornimenti di acqua a dodici milioni di abitanti del territorio semiarido del Brasile (proprio dove lo stesso presidente brasiliano è nato prima di emigrare a San Paolo), il vescovo aveva continuato dichiarare che solo la sospensione del progetto (il cui beneplacito spetta all'Istituto Ambientale Brasiliano) lo avrebbe convinto a sospendere il digiuno condotto nella cappella di Cabrobò, città che sorge sulle rive del Sao Francisco.
Fortunatamente il governo brasiliano alla fine è riuscito a far interrompere lo sciopero della fame a Cappio grazie all'intervento del Ministro delle Relazioni Istituzionali Jacques Wagner, inviato appositamente da Lula, che ha promesso una riapertura del dibattito sul progetto e un aumento immediato delle risorse per la rivitalizzazione del fiume. Inoltre a convincere il vescovo ha contribuito una lettera scritta dal Papa Benedetto XVI e inviatagli tramite il nunzio apostolico di Brasilia Lorenzo Baldisseri.
La protesta di Cappio ha trovato l'appoggio di movimenti sociali e associazioni ambientaliste che condividono con lui i timori che l'eventuale deviazione del fiume, per adesso bloccata, non favorirà i poveri delle zone semiaride del nord-est (come sembra essere nelle intenzioni del governo), ma finirebbe per favorire "il potere economico che ha sempre sfruttato i grandi progetto nella regione".
Nonostante il dietrofront del governo, dettato anche dalla decisone del giudice dello stato di Bahia Cynthia de Araujo Lopes di ritirare l'autorizzazione ambientale, probabilmente la vicenda non finirà qui, sia per la continua mobilitazione degli ambientalisti sia per la presenza, nella stessa cittadina di Cabrobò, di sostenitori del progetto di deviazione del Sao Francisco.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte e l'autore.

Articoli correlati

  • Brasile: partita la campagna contro i femminicidi
    Latina
    Coinvolto anche il mondo dello sport, in particolare le società calcistiche

    Brasile: partita la campagna contro i femminicidi

    Nei giorni in cui si tengono le partite di calcio i casi di femminicidio aumentano del 23,7% e, per questo motivo, i club sono stati invitati a farsi portavoce della mobilitazione contro la violenza di genere.
    16 settembre 2024 - David Lifodi
  • Brasile: nel Rio Grande do Sul la cronaca di un disastro annunciato
    Latina
    Le inondazioni dello scorso maggio hanno messo in ginocchio lo stato e la sua capitale Porto Alegre

    Brasile: nel Rio Grande do Sul la cronaca di un disastro annunciato

    Il negazionismo climatico bolsonarista ha azzerato i fondi per prevenire i disastri ambientali, ma anche decenni di compromessi con le lobby dell’agronegozio e della speculazione immobiliare hanno fortemente indebolito il paese di fronte agli eventi estremi prodotti dal cambiamento climatico
    1 luglio 2024 - David Lifodi
  • Da Lula visione su aiuti per bisognosi dimenticati dai leader G7
    Economia
    "È fallito l'obiettivo 2 dell'Agenda 2030: fame zero"

    Da Lula visione su aiuti per bisognosi dimenticati dai leader G7

    "La sua proposta di creare una task force per combattere la fame nel mondo è un passo importante verso una maggiore giustizia e solidarietà globale". Lo afferma Alessandro Marescotti, presidente dell'associazione ambientalista e pacifista PeaceLink
    14 giugno 2024 - Adnkronos
  • Brasile: il cotone sporco di H&M e Zara
    Latina
    La ong inglese Earthsight, nel rapporto “Fashion Crimes” accusa i due colossi della moda

    Brasile: il cotone sporco di H&M e Zara

    H&M e Zara avrebbero realizzato capi di abbigliamento utilizzando tonnellate di cotone riconducibili a land grabbing, espropri delle terra e violenze.
    24 maggio 2024 - David Lifodi

Sociale.network

loading...
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)
Caricamento...