Latina

Brasile:referendum per la proibizione del commercio delle armi

26 agosto 2005
Francesco Comina
Fonte: Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Le tappe che hanno condotto al referendum
a) Primo passo: approvazione dello Statuto per il disarmo.
E' la legge n.10.826, del 22 dicembre 2003, e' entrata in vigore dopo la
firma del presidente Luiz Inacio Lula da Silva e la pubblicazione nella
gazzetta ufficiale il 23 dicembre 2003.
Il decreto che la regola, n. 5.123 del primo luglio 2004, e' stato
pubblicato ed e' entrato in vigore il 2 luglio 2004. Questo decreto pone
regole piu' ferree alla circolazione di armi, accessori e munizioni, e
irrigidisce il controllo sulla vendita e l'esportazione.
b) Secondo passo: Il disarmo volontario, un precedente importante.
Il 15 luglio 2004 e' stata lanciata una campagna per la consegna volontaria
di armi da fuoco. Prevista, all'inizio, per durare sei mesi, il successo
della campagna (piu' di 400.000 armi sono gia' state consegnate) e' stato
tale che si e' prorogato il periodo fino al 23 ottobre2005, data del
referendum.
In che cosa consiste: il cittadino che consegna la sua arma in posti
prestabiliti (polizia federale, chiese, sindacati...) non deve spiegare
nulla (se era roba rubata, o comprata, o illegale...) e riceve fino a 300
real come compenso.
c) Terzo passo: Il referendum
Il decreto legge che stabilisce il referendum e il quesito refeendario e'
stato approvato dalla Camera Federale il 6 luglio 2005.
Chi vota: i cittadini tra i 18 e 70 anni (obbligatorio). Tra i 16 e 18 anni,
e oltre i 70, il voto e' facoltativo.
Il quesito del referendum: "Il commercio di armi da fuoco e munizioni deve
essere proibito nel Brasile?".
Nell'urna elettronica il n. 1 e' per il no; Il n. 2 per il si'.
Data del referendum: 23 ottobre 2005.
Conseguenze: Se vince il si' il commercio indicato sara' proibito. Se vince
il no, resteranno in vigore tutte le restrizioni sul porto d'armi previste
nello Statuto per il Disarmo.
*
Il relatore della Commissione e' stato il deputato federale Luis Eduardo
Greenhalgh, del Pt (Partito dei Lavoratori) di Sao Paulo, presidente della
Commissione affari costituzionali e giustizia della Camera. Nel n. 7 della
Rivista del Conasems, Commissione nazionale dei segretari municipali della
salute, egli ricorda l'origine dell'attuale proposta referendaria: "A meta'
2004 il Presidente della Camera Joao Paulo Cunha, del Pt, e il Presidente
del Senato, Jose' Sarney, del Pmdb, promossero una commissione mista per
analizzare tutti i progetti di legge passati alla Camera e al Senato che
trattavano dell'uso e della regolamentazione delle armi da fuoco in Brasile.
Il relatore della Commisione fui io, come presidente della Commissione per
gli affari costituzionali e la giustizia della Camera. In soli 15 giorni fu
necessario analizzare settanta progetti di legge in discussione, alcuni dal
1988".
Chi e' il deputato Luis Eduardo Greenhalgh: Fin dagli anni Sessanta come
avvocato difese un grande numero di prigionieri politici durante la
dittatura militare, affrontando per questo persecuzioni e minacce di ogni
tipo. Dal 1974 nel Movimento Democratico Brasiliano (Mdb, il partito non
governativo "concesso" dai militari) fino al 1979. Nel Pt dall'80 (uno dei
fondatori); parlamentare per il Pt nelle legislature '87-'91; '95-'99;
2003-2007. Per contatti: e-mail: dep.luizeduardogreenhalgh@camara.gov.br
Due fronti parlamentari si fronteggiano in vista del referendum nella
campagna che si svolgera' dal primo al 23 ottobre: uno ha come leader i
deputati Renan Calheiros e Raul Jungmann che sono a favore della proibizione
della vendita e distribuzione di armi; e' il "Fronte per un Brasile senza
armi" con 22 parlamentari (6 di sinistra, 10 di centro e 6 di destra); un
secondo con i deputati Alberto Fraga e Luiz Antonio Flery Filho, che
difendera' lo status quo, con la vendita e il commercio di armi e munizioni;
e' il "Fronte parlamentare per il diritto alla legittima difesa", con 14
parlamentari (5 di centro e 9 di destra).
*
Alcuni dati statistici
Fonti: Iser (Instituto de Estudos da Religiao), Viva Rio e Small Arms
Survey, Desarme, Datasus (Banco de dados do Sistema unico de Saude), DefNet
(Banco de dados On Line de Pessoas com Deficiencia), Dfae-Pcrj (Divisao de
Fiscalizacao de Armas e Explosivos do Rio de Janeiro), Unesco.
*
Dati complessivi
Ci sono in Brasile quase 18 milioni di armi da fuoco in circolazione. Piu'
della meta' non hanno regolare registrazione.
Nella decade 1990-2000 le armi da fuoco hanno causato quasi 266.000 morti,
che e' il 24% di tutte le morti causate da cause esterne (non naturali).
Il Brasile ha il 3% della popolazione mondiale, ma l'8% delle morti per armi
da fuoco.
E' l'unico paese che non e' in guerra in cui si muore piu' per armi (30,1%
delle cause non naturali) che per incidenti stradali (25,9%).
Nel 2004 38.000 persone sono state uccise da armi da fuoco: una persona ogni
15 minuti. Sempre nel 2004 il 40,8% delle lesioni invalidanti di pazienti
che che hanno fatto ricorso ai centri di riabilitazione negli stati di Sao
Paulo, Minas Gerais, Rio Grande do Sul e Pernambuco furono per causa di armi
da fuoco. Nel gruppo dei pazienti tra 12 e 18 anni, le armi sono la causa
del 61% dei casi di lesioni invalidanti.
*
Dati con riferimento ai giovani
Le armi da fuoco sono la prima delle cause di morte di giovani in Brasile.
Ogni giorno tre bambini sono feriti da pallottole in Brasile; due per un
tiro accidentale (involontario).
Nel 1980 il 30% delle morti di giovani in Brasile sono state uccisioni; nel
2002 questa percentuale e' balzata al 54,5%.
Dal 1993 al 2002 gli omicidi tra i giovani tra i 15 e 24 anni sono cresciuti
dell'88,6% a una tasso di crescita del 5,5% all'anno.
I dati sulle morti per arma da fuoco tra i giovani dai 15 ai 28 anni
continuano inalterate (110 omicidi ogni 100.000 abitanti/anno) nonostante
che rispetto all'intera popolazione grazie alla campagna del disarmo
volontario le morti siano diminuite del 7% in Brasile.
*
Dati con riferimento alle donne
Le armi da fuoco sono responsabili del 57,7% delle morti violente tra le
donne nella fascia d'eta' da 10 a 19 anni, del 54% nella fascia tra i 20 e i
29 anni, e del 49,9% tra i 40 e i 49 anni.
*
Armi in casa
Una persona che detiene armi in casa ha il 57% di possibilita' in piu' di
essere assassinata che una persona che non ha armi in casa.
Il 38% delle lesioni da arma da fuoco sono provocate da persone conosciute,
amici o familiari. E nella zona sud di Sao Paulo nel 46% degli omicidi la
vittima e l'autore si conoscevano.
Per ogni tre persone ricoverate in ospedale per lesioni da arma da fuoco,
una e' per incidente involontario.
Ogni giorno muoiono in media quattro brasiliani per suicidio con armi da
fuoco. Lo stato del Rio Grande del Sud, occupa il secondo posto.
*
Per disarmare i criminali
A Rio de Janeiro tra il 1994 e il 2003 del totale di armi da fuoco che la
polizia ha sequestrato l'80% sono pistole. Il 30% di queste erano
regolarmente registrate, cioe' i criminali le avevano rubate a persone che
le avevano in casa, regolarmente registrate.
Nello stato di Sao Paulo ogni anno 11.000 armi legali vengono rubate e
passano nelle mani di criminali.
In tutto il Brasile, solo nel 2003, sono state rubate 40.000 armi legali.
*
Cosa costano le armi alla sanita' pubblica
Nel 2002 la sanita' pubblica ha speso tra 130 e 140 milioni di Real (tra i
45 e 55 milioni di euro) per curare feriti da arma da fuoco.
*
Risultati della campagna per il disarmo volontario
Il 29 luglio 2005 la Campagna per il disarmo volontario aveva raccolto e
ritirato dalla circolazione 400.000 armi.
Nello stato del Parana' questa campagna ha ridotto del 20% il numero degli
omicidi e del 34% i ricoveri ospedalieri per lesioni da arma da fuoco. Solo
nella citta' di Maringa' il numero di assassinii con arma da fuoco e' sceso
del 30%.
Nello stato di Sao Paulo il numero degli omicidi e' diminuito del 18,5% e la
quantita' di armi in circolazione del 24%.
Secondo la polizia federale, in Brasile c'e' stata una diminuzione del
numero di armi legali rubate: da 40.000 nel 2003 a 15.000 nel 2004.
Confrontando i primi sette mesi del 2004 con i primi sette mesi in cui era
in vigore la Campagna (da agosto 2004 a febbraio 2005), le statistiche
mostrano che c'e' stata una riduzioni di ricoveri ospedalieri. Nella citta'
di Rio de Janeiro la riduzione e' stata del 10,5% (da 180 a 160 al mese), e
a Sao Paulo del 7% (da 475 a 442 al mese).
*
Un sondaggio
Interessante una inchiesta di opinione, pubblicata dalla "Folha de Sao
Paulo" il 21 luglio 2005 (e' uno dei giornali di maggior tiratura e, oggi,
apertamente il portavoce della elite brasiliana di destra). L'inchiesta e'
stata realizzata dalla Data-Folha in 134 Municipi e ha ascoltato un campione
di 2.110 persone. La domanda posta e' stata la stessa del referendum: "Il
commercio delle armi da fuoco e munizioni deve essere probito in Brasile?".
l'80% dei brasiliani interpellati dal sondaggio hanno risposto si'; il 17%
no; il 3% non hanno risposto; il 24% degli intervistati non sapevano del
referendum. Dati del sondaggio disaggregati per genere: sono contro la
vendita di armi da fuoco: 85% delle donne e 75% degli uomini. Dati del
sondaggio disaggregati per Regioni: sono contro la vendita di armi da fuoco:
nel Nordest 84% e nel Sud 71%. Dati del sondaggio disaggregati per livello
di scolarita': sono a favore della vendita di armi da fuoco: scuola
dell'obbligo 16%; scuole superiori 17%; universitari 22%.

Note: per contatti: Francesco Comina in Italia (f.comina@ladige.it),
e Ermanno Allegri in Brasile (sito: www.adital.org.br)]

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