Latina

Nicaragua:l'anullamento del debito

Quanto pesa l'annullamento del 100% del Debito Estero da parte del G8 per il
Nicaragua?
14 giugno 2005
Giorgio Trucchi

La notizia ha fatto immediatamente il giro di tutto il paese.
Durante un incontro preliminare al Vertice del G8 a Londra, i paesi più
ricchi del mondo hanno firmato un accordo per annullare il 100 per cento del
Debito estero che i 18 paesi più poveri hanno con gli Organismi Finanziari
Internazionali (Fmi e Banca Mondiale).
Si parla di una cifra che si aggira intorno ai 40 mila milioni di dollari
"che dovrà essere investita da questi paesi nella lotta contro la povertà"
ha detto il Ministro delle finanze della Gran Bretagna, Gordon Brown.
In questa triste lista dei paesi più poveri figura anche il Nicaragua e la
notizia è stata immediatamente ripresa dal governo nicaraguense per
dimostrare gli importanti risultati ottenuti da questa amministrazione a
livello diplomatico (nessun accenno al fatto che il Nicaragua continua a
figurare in questa lista).
Il Ministro del tesoro, Mario Arana, ha rimarcato che questo risultato
permetterà al Nicaragua di convogliare questi fondi verso la riduzione
della povertà e di presentare un'immagine del paese molto più appetibile
per chi vuole investire dall'estero. Ha inoltre aggiunto che è "un
riconoscimento al governo di Enrique Bolaños per la sua lotta per la
trasparenza e contro la corruzione".
Lo stesso Bolaños ha immediatamente annunciato che si faranno tutta una
serie di investimenti per ridurre la povertà e che rappresenta un premio
per essere il paese con il maggior crescimento economico nella Regione.
Alcune organizzazioni, come Coalición 2005 y Deuda y Desarrollo, che
riuniscono varie Ong, hanno però aggiunto che questo annullamento
rappresenta solo il 10 per cento del Debito globale dei paesi poveri
(calcolato in 523 mila milioni di dollari) e che è stato rivolto solo a
quei paesi che hanno compiuto fedelmente le riforme imposte dagli Organismi
Finanziari che hanno obbligato alla privatizzazione del settore pubblico e
dei servizi basici e all'apertura totale dei mercati di questi paesi.

Quanto però peserà veramente questa misura per il Nicaragua?
Secondo una prima analisi emessa dall'economista indipendente Adolfo Acevedo
Vogl, "la notizia eccessivamente preliminare che è arrivata permette di
dare alcune interpretazioni basate sui dati proporzionati dal Banco Central
de Nicaragua (BCN).
Il saldo del Debito Estero del Nicaragua, al 30 marzo del 2005, ascende a
5.300 milioni di dollari che equivalgono al 1.1 per cento del Prodotto
Interno Lordo (Pil) previsto per il 2005.
Di questo saldo, 1.376 milioni (26% del totale) è il debito con il FMI e la
Banca Mondiale e quindi quello che si riferisce all'accordo del G8.
Se effettivamente questa quantità venisse cancellata, il Debito Estero si
ridurrebbe a 3.921 milioni di dollari, pari al 81% del Pil, molto superiore
comunque agli standard internazionali di sostenibilità del debito pubblico
che il FMI indica dover essere inferiori al 50% del Pil.
Se al Debito estero restante aggiungiamo il debito interno (che ricordiamo
deriva quasi totalmente dai fraudolenti fallimenti bancari avvenuti tra il
1999 e il 2000 e dall'emissione di Buoni del Tesoro - Cenis- da parte del
Banco Central de Nicaragua ad interessi di rendimento esagerati alle altre
banche presenti del paese, affinché si facessero carico delle banche
fallite n.d.r.), che si calcola in circa 1.300 milioni di dollari, il debito
pubblico totale, anche con questo misura che allieva il debito estero,
resterà eccessivamente alto, elevandosi al 108% del Pil.
Inoltre l'annullamento del debito estero deciso dal G8 sarà inferiore a
quello previsto, in quanto una parte di esso era già stato "abbuonato" con
l'entrata del Nicaragua nell'Iniziativa per i Paesi Altamente Indebitati
(HIPC).
Da quanto si vede, quindi, questo nuovo sgravio in termini di minor
pagamento del Debito estero verrebbe pienamente annullato o molto più che
annullato, dall'aumento previsto per il pagamento del Debito interno che si
produrrà con la scadenza dei Buoni del Tesoro.
Inoltre il beneficio sarà a breve termine dato che il paese conta con
indicatori di povertà molto alti. Il 78 per cento della popolazione vive
con meno di due dollari al giorno e il 43 per cento con meno di un dollaro
al giorno, convertendo il Nicaragua in uno dei paesi più poveri del mondo.
La distribuzione degli ingressi viene realizzata in modo sbagliato e quindi
bisogna chiedere che tutte le risorse vengano convogliate integralmente alla
risoluzione dei problemi della povertà. Non è possibile che il 10 per
cento della popolazione abbia accesso al 45 per cento della ricchezza
nazionale".
Con un'analisi di questo tipo c'e da chiedersi, quindi, dove finisca e
soprattutto a chi finisca questa crescita economica di cui si vanta il
Presidente Bolaños

La buona notizia di questo annullamento del debito estero, della quale
comunque resta ancora da capire quando avverrà, in che termini e a che
condizioni (il rappresentante del FMI in Nicaragua, Humberto Arbulù, ha
già dichiarato che l'annullamento del debito dipenderà dal fatto che il
Nicaragua firmi un nuovo accordo con il Fmi stesso), è quindi da
considerare anche in base al reale utilizzo che il governo farà di questo
nuovi fondi disponibili, dato che non dovranno più essere usati per pagare
il debito estero.
Già in passato il governo di Enrique Bolaños aveva utilizzato gran parte
dei fondi "liberati" grazie all'Iniziativa HIPC per coprire il Debito
interno (in pratica per pagare i banchieri) invece di convogliarli come
avrebbe dovuto in politiche per la riduzione della povertà (produzione,
educazione, sanità, credito a piccoli e medi produttori, etc...).

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