Latina

Guatemala: una settimana di attacchi a diverse organizzazioni dlla società civile


In Guatemala proseguono gli attacchi alle organizzazioni impegnate nella
difesa dei diritti umani e nella opposizione al Trattato di Libero Commercio
con gli Stati Uniti d' America firmato dal governo di Oscar Berger e in
attesa di ratificazione da parte del Congresso nordamericano
13 maggio 2005
Sofia Ferrari

Nell' ultima settimana si è assisitito alla violazione deelle sedi di quattro organizzazioni e della casa di un attivista e al tentativo di sequestro di un membro di H.I.J.O.S Guatemala.

Domenica 8 maggio: Violazione della sede di CENOC

Nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 maggio sconosciuti entrano nella sede
di CENOC e rubano tutti i computer della organizzazione che contenevano, tra
le altre cose, gli archivi concernenti i conflitti per il possesso della
terra, nella mediazione dei quali la organizzazione lavora attivamente.
CENOC è una delle organizzazioni di campesionos più importanti del paese.

Mercoledì 11 maggio: Violazione della sede dell' Insituto de Ciencias
Comparadas y Penales de Guatemala, del Comitee de Unidad Sindical
Guatemalteca; della Central General de Trabajadores de Guatemala, della casa
di un membro del Consejo Politico del Movimiento Campesino Sindical e
Popular e della sede di H.I.J.O.S. Guatemala.

Gli uffici dell'Istituto di Scienze Comparate e Penali del Guatemala
confinano direttamente con quelli di CENOC e l' organizzazione è sottoposta
a misure di sicurezza permanenti che consistono nella presenza nella sua
sede, 24 ore su 24 di due agenti della Polizia Nazionale Civile. Nonostante
ciò, la scorsa notte sconosciuti entrano negli uffici e consultano il
contenuto un computer. Andandosene lasciano la porta d'entrata aperta.

Il tentativo di violazione della sede della Central General de Trabajadores
de Guatemala, che riunisce diversi sindacati, non riesce a causa della
presenza negli uffici di alcuni appartenenti alla organizzazione. Per
entrare nella sede del Comitee de Unidad Sindical Guatemalteca invece, i
soliti sconosciuti hanno fatto dei buchi nelle pareti. Entrambe le
organizzazioni appartengono al movimento di protesta sorto in opposizione al
Trattato di Libero commercio (TLC) con gli Stati Uniti d' America.

Sempre la scorsa notte è stata violata la casa di Byron Garoz, membro del
Consejo Politico del Movimiento Campesino Sindical y Popular, sorto
anch'esso nell'ambito dell' opposizione della società civile guatemalteca
all?approvazione del TLC. La casa è stata accuratamente ispezionata e sono
stati rubati una radio e un biglietto aereo. Inquieta il ritrovamento, sul
davanzale di una finestra, di sei foto tessera di tre persone differenti,
avvolte in una maglietta di Byron Garoz. Le foto tessera non appartenevano a
Garoz e sono di persone che egli non conosce. I responsabili della
violazione hanno inoltre lasciato nella casa la lettera di una persona
reclusa nel carcere di Città del Guatemala, che scrive alla madre chiedendo
che gli invii cibo, e alcuni indumenti (sembra, infatti, che si siano presi
il tempo di farsi una doccia e cambiarsi).

H.I.J.O.S. Guatemala è organizzazione di giovani che manitene viva la
memoria dei circa 45.OOO desaparecidos nell'ambito del conflitto armato
interno conclusosi nel 1996 e che partecipa attivamente al movimento contro
il TLC. La sede di H.I.J.O.S era già stata violata nel gennaio scorso, pochi
giorni dopo il trasloco nei nuovi locali. In quel caso erano stati rubati
due computer, un archivio cartaceo e un impianto di amplificazione che
l?organizzazione affittava per autofinanziarsi. La scorsa notte invece, sono
spariti dalla sede di H.I.J.O.S un vecchio computer portatile e varie foto
delle attività e degli appartenenti la organizzazione. Anche in questo caso,
come in quelli precedenti, è da escludersi l?ipotesi del semplice furto.
La notte di venerdì 6 maggio Francisco Sancez, membro fondatore di H.I.J.O.S
è scampato ad un tentativo di sequestro. Si era fermato ad un distributore
di benzina vicino a casa sua, nella periferia di Città del Guatemala, quando
due uomini armati si sono avvicinati alla macchina intimandogli di scendere.
Pistola puntata, si sono fatti consegnare i documenti e le chiavi della
macchina e la carta di identità di Francisco. Gli hanno poi ordinato di
salire in un taxi, ma Francisco è riuscito a scappare ed a nascondersi
dietro un'altra macchina. A quel punto gli assalitori sono montati nel taxi
e se ne sono andati sparando in aria; la ragione per la quale gli abbiano
deciso di non rubare la macchina e di andarsene con i documenti e le chiavi
si comprende assumendo che l'obiettivo della aggressione non era il furto di
un auto.

Le organizzazioni della società civile guatemalteca stanno cercando di
interpretare i fatti della ultima settimana e di elaborare una risposta.

Ciò che è certo è che il Guatemala è lungi dall'essere un paese in pace.

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